
A contribuire a un crollo di questo tipo è stata anche la sfortuna che ha colpito gli hard disk tradizionali, la cui produzione è stata messa in scacco, nel corso dell'anno passato, dalle alluvioni in Thailandia, proprio laddove si trovano i maggiori centri produttivi. Questo ha portato i produttori di NAND Flash a spingere sull'acceleratore, rafforzando le linee produttive e facendole lavorare al massimo, vuoi per soddisfare una domanda di storage inattesa, vuoi per sfruttare la situazione a proprio vantaggio.
La conseguenza diretta è stata una grandissima produzione di chip NAND Flash, un aumento generale dell'efficienza produttiva e il conseguente calo di prezzo al dettaglio di SSD e simili. Una buona notizia per gli appassionati, dunque, che sono messi nelle condizioni di pensare seriamente al grande salto in termini di sottosistema storage.
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