venerdì 29 giugno 2012

Proiettori Canon LV, dieci nuovi modelli in arrivo

Canon ha rivoluzionato la sua gamma di proiettori presentando ben dieci nuovi modelli della famiglia LV e parallelamente una nuova suddivisione dell'offerta, che ora comprende le tre fasce denominate Standard, Medium e Advanced. Dei prodotti presentati, i modelli 8227A, 7392A, 7297A e 7292A appartengono alla prima; i proiettori 8227M, 7297M e 7292M alla seconda; le versioni 7392S, 7297S e 7292S infine alla terza.
Tutti i nuovi modelli hanno in comune diverse caratteristiche, come la capacità di rilevare il segnale di ingresso automaticamente per configurarsi di conseguenza o quella di poter adattare i colori proiettati per avere una riproduzione realistica delle immagini anche quando le si proietta su una superficie colorata. La resa non è identica a quella ottenuta proiettando su una superficie bianca, ma secondo Canon ci si avvicina molto.

Il proiettore Canon LV-8227A
I modelli Advanced e Medium offrono qualcosa in più degli Standard, come la porta HDMI, la funzione Auto Keystone, che corregge la deformazione dell'immagine a trapezio quando il proiettore viene inclinato, e gli altoparlanti integrati (da 10 Watt nella serie Advanced e da 1 Watt nella serie Medium) che possono anche riprodurre l'audio proveniente da un microfono collegato via cavo.
I modelli Advanced hanno anche la connettività di rete. Per tutti i modelli la durata massima della lampada è indicata in 6.000 ore in modalità Eco. Le differenze tra i prodotti presentati riguardano soprattutto la risoluzione e la luminosità delle lampade. Nella serie Advanced il modello a risoluzione più elevata è il LV-8227A, con risoluzione WXGA e luminosità di 2.500 lumen. Gli altri modelli sono tutti XGA e hanno luminosità di 3.000 (LV-7392A), 2.600 (LV-7297A) e 2.200 (LV-7292A) lumen. Nella linea Medium c'è una novità WXGA (il modello LV-8227M da 2.500 lumen) e due XGA: il LV-7297M da 2.600 lumen e il LV-7292M da 2.200.
Infine, la gamma Standard acquista tre modelli tutti XGA: LV-7392S da 3.000 lumen, LV-7297S da 2.600 e LV-7292S da 2.200.

giovedì 28 giugno 2012

Atari compie 40 anni: ci ha dato Pong e la grafica a 8 bit

tari, storico marchio del mondo dei videogiochi, ha compiuto 40 anni. L'azienda oggi è molto diversa da quella nata nel 1972, fondata da Nolan Bushnell e Ted Dabney, che ebbe grande successo grazie all'indimenticabile Pong e a diverse console come l'Atari 2600. Fu proprio in quella azienda che Steve Jobs, Ronald Wayne e Wozniak si formarono e poi decisero di mettersi in proprio e dar vita alla Apple Computer. Al di là della nota di colore, Atari ci ha accompagnato nello sviluppo di giochi - come Paperboy, Pitfall - e console.

Si è passato dai modelli a otto bit 2600, 5200, 7800 - senza dimenticare gli home computer Atari 400 e 800 - all'Atari ST a 16 bit, per poi arrivare alla "Jaguar" a 64 bit. Atari realizzò anche una console portatile chiamata Atari Lynx, cui seguì un secondo modello.

Atari 2600
Tutto avvenne negli anni '70 e '80, il momento di massimo splendore dell'azienda, prima con Bushnell e poi con Warner Communications, che la rilevò nel 1976 scucendo all'incirca 30 milioni di dollari. Nel 1984 l'azienda venne divisa in due parti - Atari Games e Atari Corporation - dedicate rispettivamente al settore arcade e a quello dell'elettronica da salotto.
Successivi passaggi portarono Warner, diventata nel 1993 Time Warner Interactive, a smembrare tutto pezzo dopo pezzo e alla fine dopo diversi passaggi, il marchio Atari è tornato grazie all'editore francese Infogrames, che iniziò a usarlo. L'azienda di un tempo non c'è più. I suoi classici e i ricordi però sono per sempre e soprattutto stanno nei cuori di molti appassionati di videogiochi che hanno giocato a molti titoli Atari o hanno avuto la possibilità di divertirsi con le console dell'azienda. A proposito, parlando di Atari a cosa siete rimasti più affezionati?
Oggi è possibile far rivivere un po' di quel passato, anche se in modalità completamente differente: per festeggiare Atari ha reso disponibile gratuitamente 100 titoli classici su dispositivi iOS. Basta scaricare l'applicazione Atari's Greatest Hits.

Per Sharp il 3D olografico alla Star Trek si può realizzare

Nei laboratori di ricerca Sharp, in particolare negli Sharp Labs Europe del Vecchio Continente, si sta lavorando alle tecnologie 3D di prossima generazione. Le soluzioni stereoscopiche attuali sono un passo iniziale indispensabile, anche quelle apparentemente deludenti come i display passivi del Nintendo 3DS: miglioreranno prima di quanto molti si aspettino e nelle loro versioni evolute ci accompagneranno per anni. L'obiettivo finale è arrivare a una resa del 3D che sia indistinguibile dalla realtà, il che richiederà l'uso di display olografici che realizzino qualcosa di simile all'holodeck di Star Trek.

L'holodeck di Star Trek occupa tutta una stampa, i laboratori Sharp mirano a qualcosa di più modesto...
Questo è in estrema sintesi il pensiero espresso da Jonathan Mather, Research Supervisor dell'Optical Imaging and Display Systems Group degli Sharp Labs, in una intervista a Humans Invent, sito dedicato all'innovazione tecnologica e partner di Sharp stessa. Secondo Mather le espressioni attuali del 3D sono il primo passo perché i display tridimensionali comincino a entrare nella quotidianità, ma bisogna arrivare prima di tutto a display che funzionino in maniera convincente senza richiedere occhiali attivi o passivi e senza imporre che chi guarda debba mantenersi in una precisa posizione.
Quando si tratta di tablet e smartphone ciò si può ottenere con sistemi stereoscopici che rilevano la posizione degli occhi di chi li guarda e adattano la visualizzazione di conseguenza, mentre nel caso dei televisori la strada da seguire è quella dei sistemi multi-view, come quello sperimentale di cui abbiamo parlato in questo articolo. Secondo Mather le tecnologie necessarie per tutto questo esistono già, si tratta semplicemente di combinarle e di adattare gli standard utilizzati per le trasmissioni televisive.
C'è da aspettare? Sì ma meno di quanto si possa credere: i display di tablet e smartphone dovrebbero arrivare alla visualizzazione 3D "ideale" nel giro di 2-6 anni, mentre per i televisori i sistemi multi-view dovrebbero diffondersi nel giro di 5-15 anni. Certo non è poco, ma nemmeno troppo e il 3D diventerà una cosa normale per molti di noi.

Non solo videogiochi: i display stereoscopici sono il primo passo verso il 3D ideale
Questo 3D super-stereoscopico di nuova generazione sembra già molto, ma per Mather non è sufficiente. Il vero 3D per i ricercatori Sharp è quello olografico, anche con la consapevolezza che arrivare a qualcosa che faccia ripensare all'holodeck di Star Trek richiederà molto tempo.
Il 3D stereoscopico, spiega Mather, non è realistico perché gli oggetti che rappresenta sono sempre a fuoco, mentre in un display olografico si potrà replicare perfettamente la realtà compresa la diversa messa a fuoco dei vari piani di profondità. Per quanto possa sembrare fantascienza, nella visione di Mather l'holodeck è fattibile (anche se non con le dimensioni di un'intera stanza, probabilmente). Solo ci vuole più tempo: "potremmo aver bisogno di altri 40 anni di progresso tecnologico", conclude.

lunedì 25 giugno 2012

Alleanza Sony-Panasonic per nuovi TV OLED

L'alleanza era nell'aria e alla fine è arrivato l'annuncio ufficiale: Sony e Panasonic collaboreranno nella produzione di pannelli OLED per televisori e display di grandi dimensioni, con l'obiettivo di avviare la creazione di una nuova generazione di prodotti già nel 2013.
L'annuncio parla specificamente dello sviluppo di nuove tecnologie "adatte alla produzione di massa e basso costo di pannelli OLED di grandi dimensioni e ad alta risoluzione". La definizione "a basso costo" va ovviamente considerata in senso relativo, dato che il costo dei pannelli OLED è ancora molto elevato. Un primo obiettivo concreto potrebbe essere riuscire a mantenere in maniera costante il prezzo finale di TV e monitor sotto la soglia dei diecimila dollari.


Il BVMF250, monitor OLED broadcast che Sony considera un esempio di cosa sia già adesso realizzabile con i pannelli OLED in ambito professionale
Al momento Sony e Panasonic non hanno dato altri dettagli su come procederà la loro collaborazione. Dal comunicato ufficiale si capisce che Sony considera come buon punto di partenza il suo BVMF250, un monitor professionale OLED Full HD da 24,5 pollici che viene proposto a un prezzo di listino USA di 14 mila dollari. Nella collaborazione con Panasonic rientreranno alcune tecnologie legate alla produzione di pannelli OLED che Sony ha presentato di recente, ma che ancora non si sono concretizzate in prodotti veri e propri.
Da parte sua, Panasonic dovrebbe contribuire all'alleanza soprattutto con alcune tecnologie che permettono di produrre pannelli OLED di grandi dimensioni a un costo più basso della media, portando in dote anche l'esperienza maturata nello sviluppo di pannelli OLED flessibili.

Sony XEL-1, il primo TV OLED con cui l'azienda giapponese si è rivolta al mercato "di massa" (a prezzi da amatore...)
Una cosa è certa fin da subito: non c'è da aspettarsi che Sony e Panasonic portino sul mercato prodotti identici. Nel presentare la loro allenza, le due aziende giapponesi hanno tenuto a sottolineare che ciascuna "prevede di utilizzare i suoi punti di forza per sviluppare e commercializzare i propri (...) TV e display OLED". I due colossi, insomma, intendono collaborare nella parte di ricerca per le tecnologie di produzione, ma resteranno come adesso concorrenti quando si tratterà di arrivare sul mercato.
Mancano ormai davvero pochi giorni all'inizio della Google I/O Conference, l'annuale evento organizzato dal colosso di Mountain View nel corso del quale vengono spesso annunciate le principali novità per il prossimo futuro. Come più volte vociferato, questo dovrebbe essere l'anno del nuovo Nexus Tablet e della prossima versione del sistema operativo Android, ovvero l'ormai nota 4.1,nome in codice Jelly Bean.
L'attesa per il primo tablet ufficialmente marchiato Google della storia è già molto alta e, stando alle ultime informazioni, pare che ormai siamo davvero agli sgoccioli. L'attesa è grande soprattutto per il fatto che dovrebbe trattarsi di un prodotto che offre componenti è prestazioni di buon livello ad un prezzo assolutamente abbordabile.
Secondo quanto diffuso da Gizmodo Australia, il nuovo tablet di Google dovrebbe apparire come nella figura qui sopra e portare in dote un processore Nvidia Tegra 3 Quad-core a 1,3 GHz di frequenza, display IPS da 7 pollici di diagonale a risoluzione 1280x800 pixel, 1 GB di memoria RAM, 8 o 16 GB di memoria dedicata allo storage, fotocamera frontale da 1,2 megapixel e connettività WiFi e NFC. La batteria, di cui ancora non si conosce la capacità, dovrebbe garantire secondo il primi dati trapelati, circa 9 ore di autonomia. Il sistema operativo sarà ovviamente la nuova versione di Android, Jelly Bean.
Parlando di prezzo si avranno poi due possibilità di scelta, legati al quantitativo di memoria di massa del dispositivo. La versione con taglio di memoria da 8 GB dovrebbe essere distribuita infatti a 199€, mentre quella con taglio di memoria da 16 GB avrà un prezzo di circa 249€.

Prezzi in picchiata degli SSD: dimezzati nel corso dell'ultimo anno

Ripensando agli esordi degli SSD nel mercato più generalista è impossibile non ricordare due cose, ovvero le prestazioni di gran lunga superiori rispetto alle soluzioni tradizionali e i prezzi a dir poco proibitivi. La situazione, con il tempo, ha visto i prezzi calare vistosamente, fino alla situazione attuale attentamente fotografata da TechReport:
SSD
Da notare come i prezzi al dettaglio di alcuni modelli siano scesi sotto la soglia di 1 Dollaro USA per GB, a volte abbondantemente come per l'apprezzato modello Crucial m4. Fatta eccezione per alcuni dei modelli Intel più recenti (che si collocano oltre i 2 Dollari USA per GB), il trend generale vede la quasi totalità delle unità SSD posizionarsi al di sotto di 1,5 Dollari /GB, a riprova di un grande interesse dei produttori a far decollare seriamente questo mercato.
A contribuire a un crollo di questo tipo è stata anche la sfortuna che ha colpito gli hard disk tradizionali, la cui produzione è stata messa in scacco, nel corso dell'anno passato, dalle alluvioni in Thailandia, proprio laddove si trovano i maggiori centri produttivi. Questo ha portato i produttori di NAND Flash a spingere sull'acceleratore, rafforzando le linee produttive e facendole lavorare al massimo, vuoi per soddisfare una domanda di storage inattesa, vuoi per sfruttare la situazione a proprio vantaggio.
La conseguenza diretta è stata una grandissima produzione di chip NAND Flash, un aumento generale dell'efficienza produttiva e il conseguente calo di prezzo al dettaglio di SSD e simili. Una buona notizia per gli appassionati, dunque, che sono messi nelle condizioni di pensare seriamente al grande salto in termini di sottosistema storage.

sabato 23 giugno 2012

Cento anni di Turing, il genio che sconfisse Enigma

Sono passati 100 anni dalla nascita di Alan Turing, un uomo davanti a cui tutti dovrebbero togliersi il cappello e prestare un minuto di silenzio. Non vogliamo cadere nella retorica e discorrere sull'ignobile persecuzione in quanto omosessuale e la grazie postuma non riconosciuta dalla giustizia britannica, una vergogna per un paese civile e per il genere umano in generale. Purtroppo a causa di discriminazione Turing si suicidò all'età di 41 anni. Abbiamo sicuramente perso molto. Nessuno potrà mai cambiare la storia, ma renderla meno amara è possibile.
Per questo l'opinione pubblica britannica è da tempo che ne riconosce i meriti e così avviene in tutto il mondo. Non è un caso che oggi alle 18.30, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano si potrà vedere in azione Enigma, la macchina usata dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale per codificare i messaggi inviati alle truppe, e che Turing riuscì insieme ad altri a sconfiggere grazie alla "Bomba", dando agli Alleati una carta decisiva per risolvere le sorti del conflitto mondiale.

Alan Turing per noi era, è e rimarrà solo uno dei tanti padri dell'evoluzione informatica. Se qui in Tom's Hardware possiamo lavorare su un computer e godere di ciò che ne consegue è anche per merito del britannico, che ha aperto la strada alla creazione di un settore che ha rivoluzionato il mondo. Lo stesso vale anche per voi che ci leggete: oggi potete fare tante cose con un computer, accedere a più fonti d'informazione, di svago e non solo.
Turing ha creato infatti l'omonima macchina, capace di manipolare i dati su un nastro seguendo regole ben definite. In poche parole, si trattava di una soluzione che rappresentava i primi passi verso i moderni computer, e che era in grado di eseguire algoritmi e leggere/scrivere simboli sul nastro. Chissà cosa ne penserebbe il genio britannico degli odierni PC, tablet e smartphone!
Il minimo è riconoscerne i meriti. Non è un fatto casuale che la massima onorificenza nel campo informatico e dell'intelligenza artificiale, istituita dalla Association for Computing Machinery nel 1966, si chiami il Turing Award. Il premio più in voga di questi tempi, almeno dal punto di vista mediatico, sembra invece essere il Doodle di Google: il popolarissimo motore di ricerca ha creato un logo interattivo che simula la macchina di Turing. Un modo intelligente per far conoscere chi era Turing a chi lo ignora.

venerdì 22 giugno 2012

Acer Aspire S5 è l'ultrabook raffinato ma poco pratico

Acer ripensa di nuovo l'ultrabook con il modello Aspire S5 e questa volta punta sull'innovazione delle proprie idee per trovare soluzioni e dettagli che distinguano il suo prodotto dalla concorrenza. Al posto del grigio chiaro che caratterizzava l'S3 adesso il prodotto è nero e spicca la mancanza di porte di connessione.

Acer Aspire S5
In realtà sono solo nascoste dietro a MagicFlip, uno sportello protettivo collocato sul pannello posteriore della base, che nasconde HDMI, USB 3.0 e Thunderbolt. L'originalità di questa situazione è nell'automazione: MagicFlip è motorizzato e si apre e si richiude premendo un pulsante.
L'effetto estetico è senza dubbio notevole, tuttavia non possiamo fare a meno di notare che Acer ha ripetuto anche con l'Aspire S5 lo stesso errore presente nel Serie 3: i connettori assiepati tutti sul pannello retrostante hanno una pessima accessibilità. Quando si lavora sulla scrivania si è costretti a "ribaltare" il notebook anche per collegare un banale pendrive.
Per il resto apprezziamo l'introduzione di Thunderbolt, assente nel predecessore, e la linea molto sottile (da 11,2 a 15 millimetri di spessore) e leggera (1,2 chilogrammi) che lo conferma uno dei prodotti più maneggevoli della categoria ultrabook. Interessante il rivestimento in magnesio e alluminio, che dovrebbe renderlo un prodotto con una qualità costruttiva più che buona.
Acer Aspire S5
 
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La dotazione, a parte Ivy Bridge, resta allo stesso livello della vecchia leva: il display da 13,3 pollici ha la risoluzione di 1366 x 768 punti ormai considerata troppo bassa da molti. La memoria in dotazione è di 4 GB e l'archiviazione dei dati affidata a una unità SSD da 128 o 256 GB a seconda dei modelli. Al momento non abbiamo informazioni dettagliate sul processore.
La batteria in dotazione è fabbricata con tecnologia ai polimeri di litio e secondo il produttore garantisce un'autonomia di sei ore e mezza di lavoro e più di 80 giorni in stand-by. Ovviamente tutti i dati saranno da verificare in fase di test.

Acer Aspire S5
Apprezziamo il cambio di design e il distaccamento dai MacBook Air, a cui l'Aspire S3 assomigliava francamente un po' troppo. L'idea del MagicFlip è interessante ma avrebbe dovuto essere implementata sui lati e non sul pannello retrostante, perché l'estetica raffinata ha valore quando è associata alla praticità d'uso. Francamente avremmo preferito un approccio come quello di Asus, che nel migliorare i propri ultrabook ha introdotto tecnologie più avanzate per il display e grafica integrata: due motivazioni che spingono sicuramente di più gli utenti a prendere in considerazione l'acquisto.

Lifebook U772 è l'ultrabook di moda per lavorare al sicuro

Fujitsu ha annunciato i nuovi ultrabook Lifebook U772 e Lifebook U572 indirizzati ad aziende e professionisti. Abbiamo già avuto modo di provare il secondo modello, mentre il top di gamma si presenta come un prodotto particolarmente elegante caratterizzato da una dotazione professionale particolarmente assortita.

Fujitsu Lifebook U772
Oltre alla tecnologia vPro ci sono infatti la possibilità di avere l'SSD Full Data Encrypt e il lettore d'impronte digitali in dotazione, utile sia per proteggere l'accesso al sistema, sia per l'accesso a dati e siti web. Le password in ogni caso vengono crittografate in tempo reale grazie al chip TPM, mentre la tecnologia Intel Antitheft consente di bloccare il pc in caso di furto o smarrimento, tracciare la posizione della macchina e cancellare i dati per evitare che entrino in possesso di persone non autorizzate.
Il prodotto dispone di un display opaco da 14 pollici da 1366 x 768 punti e pesa complessivamente 1,4 chilogrammi, con uno spessore di 16 millimetri. La configurazione contempla processori Core i7-3667U a 3.2 GHz, oppure Core i5-3427U (2.8 GHz) e Core i5-3317U (1.7 GHz).
La dotazione di memoria è di 8 GB non espandibile, mentre le opzioni per i dischi fissi sono numerose: unità di archiviazione SSD da 128 o 256 GB, oppure dischi tradizionali da 320 o 500 GB (5400 RPM) affiancati da SSD da 32 GB. Le unità magnetiche dispongono del ShockSensor per prevenire problemi dovuti a vibrazioni e cadute accidentali.
Fujitsu Lifebook U772
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Interessante la connettività, che comprende il modulo Centrino 6205 per il Wi-Fi a/b/g/n, Bluetooth 4.0 e il modulo Sierra Wireless Gobi 3000 per la connettività 3G/UMTS o 4G/LTE (opzionale).
Ci sono poi un lettore per le schede di memoria SD, SDHC e SDXC, il vano per la scheda SIM, 2 connettori USB 3.0 di cui uno utile per ricaricare le periferiche a computer spento, un USB 2.0, l'uscita video HDMI, la presa Ethernet e le prese jack per microfono e cuffia.
Il produttore dichiara un'autonomia di 10 ore mediante la batteria integrata agli ioni di litio da 3150 mAh. La dotazione comprende il replicatore di porte che mette a disposizione quattro connettori USB 3.0, le uscite video VGA, DVI e HDMI, e la presa di rete.
Colpisce il colore rosso acceso della base e del coperchio, ma per chi cerca qualcosa di più sobrio c'è anche una versione grigia argentata. Da notare che il prodotto è interamente realizzato nelle fabbriche giapponesi di Fujitsu, come certificato dall'etichetta sul fondo dell'unità demo che abbiamo avuto modo di vedere.

giovedì 21 giugno 2012

Ecco la fotocamera da 1 gigapixel, l'unione fa la forza

Un gruppo di scienziati della Duke University di Durham USA) ha creato Aware-2, una fotocamera capace di scattare immagini all’incredibile risoluzione di 1.000 megapixel.
Naturalmente non si tratta di un modello consumer, ma di un apparecchio sviluppato per applicazioni militari e di videosorveglianza avanzata.  Il sistema utilizza 98 micro-telecamere da 14 megapixel ciascuna, composte in un array che misura la bellezza di 75x75x50 centimetri – prevalentemente imposti dall'elettronica di elaborazione e dai relativi dispositivi di raffreddamento.

Il suo destino sarà probabilmente quello di essere montata su elicotteri militari. Argus è infatti l'acronimo di Autonomous Real-time Ground Ubiquitous Surveillance, sistema di sorveglianza pensato per offrire a un centro di comando accurate informazioni sul del teatro di battaglia. Nonostante la potenza elaborativa non comune, la super-fotocamera è piuttosto lenta: solo tre fotogrammi al minuto. Quanto basta, comunque, per gli scopi citati.
Così, almeno per i militari USA, diventerà realtà la barzelletta proposta da pressoché ogni poliziesco: quella delle videocamere di sorveglianza a risoluzione "infinita". Conosciamo tutti il fenomeno, vero? Il poliziotto esamina il filmato di sorveglianza della stazione di servizio e ingrandisce fino a leggere l'etichetta sulla giacca del passante a 500 metri di distanza. Con la fotocamera da 1 Gpixel probabilmente sarebbe possibile!

LG Optimus 4X HD già in Italia a 529 euro

Il nuovo LG Optimus 4X HD è finalmente sbarcato in Italia per accendere la sfida con il Samsung Galaxy SIII, come abbiamo anticipato a maggio. Si tratta di uno smartphone al top di gamma spesso 8,9 mm con schermo da 4,7 pollici LCD True HD IPS (1280 x 720 pixel, 313 PPI). La piattaforma hardware è basata su piattaforma Tegra 3 da 1.5 GHz, 1GB di RAM LP DDR2 e 16GB di memoria per l'archiviazione.

LG Optimus 4X HD
Non mancano una fotocamera posteriore con sensore BSI da 8 megapixel (con autofocus e LED Flash) e una frontale da 1,3 megapixel. Sul fronte della connettività troviamo HSPA+ 21 Mbps, AGPS, WiFi Direct, DLNA, MHL, NFC, BT 4.0 BLE e USB 2.0 HS. La batteria da 2150 mAh è la più capiente tra gli smartphone Quad-Core; vanta anche la tecnologia proprietaria SiO+ che consente una durata più lunga della carica, senza però aumentare di spessore.
"Inoltre, è in programma un aggiornamento che porterà l'esclusiva funzione Eco-Mode, che permetterà di disattivare manualmente uno qualsiasi dei processori Tegra 3 per un maggiore controllo sui consumi", sottolinea il comunicato ufficiale. Insomma tutto confermato come da preview Mobile World Congress 2012.

LG Optimus 4X HD
 
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Il sistema operativo di riferimento è Android 4 Ice Cream Sandwich opportunamente personalizzato dall'azienda con la Optimus UI 3.0. LG Optimus 4X HD è disponibile al prezzo consigliato al pubblico di 529 euro, nei colori bianco o nero con profilo cromato e cover batteria lavorata in uno spessore di soli 8,9 mm.

EVGA GTX 680 Classified con GPU a 2000 MHz è da record

La EVGA GTX 680 Classified è capace di lavorare con la GPU a 2000 MHz sotto azoto liquido, per l'esattezza a 2002 MHz (1,212 volt e memoria a 7406 MHz). La scheda, disponibile a 659 dollari, è un vero "portento". La scheda si avvale di quattordici fasi di alimentazione, ben nove in più rispetto al progetto originale di Nvidia. Il PCB è stato completamente ridisegnato. Non mancano il dual BIOS con modalità "OC" integrata, supporto al dispositivo EVBot di EVGA e 4 GB di memoria GDDR5.

L'azienda statunitense si è avvalsa del suo overclocker "di fiducia", Vince KingPin Lucido, per dare una dimostrazione delle capacità della nuova nata, firmando così un nuovo record mondiale al 3DMark 11 Performance con singola scheda (16472 punti), superando quello raggiunto da ryba con una Radeon HD 7970 e di cui vi avevamo parlato ieri. Il risultato è stato ottenuto su una piattaforma con Core i7 3960X a 5.5 GHz, con 16 GB di memoria G.Skill RipjawsZ a 2400 MHz con timing CL10. Per

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La GPU è stata raffreddata dal tolotto "KingPin Tek-9 FAT 6.0 LN2", mentre la CPU dal "KingPin Dragon F1 Dark LN2". La EVGA GTX 680 Classified esce dalla fabbrica già overcloccata, con frequenze pari a 1111/1176 MHz per il core e 6008 MHz (effettiva) per la memoria. Chi volesse seguire le tappe dell'overclock di KingPin può dare uno sguardo a questo topic.

mercoledì 20 giugno 2012

Epson EH-TW9000W, in mostra proiettore 3D wireless

Epson presenterà domani a ALL DIGITAL (Fiera di Vicenza, 21 e 22 Giugno) il suo EH-TW9000W, primo videoproiettore 3D Full HD wireless ad arrivare sul mercato. Si tratta di una soluzione 3LCD destinata all'home cinema, e per questo grande attenzione è stata data all'immediatezza e alla facilità di connessione; in questo senso, il wireless e l'assenza di cavi giocano ovviamente un ruolo determinante (ma non mancano due ingressi HDMI).

Epson EH-TW9000W
L'EH-TW9000W è comunque un videoproiettore top di gamma ricco di altri spunti tecnici interessanti. Scontata la risoluzione full-HD 1080p in formato nativo 16:9, questo proiettore vanta anche una luminosità massima di 2400 ANSI lumen, una frequenza di scansione di 480 Hz per un 3D che affatica meno la vista e un contrasto dinamico dichiarato di 200.000:1.
Con queste caratteristiche, è consigliato per dimensioni dello schermo comprese tra 30 e 300 pollici, con uno schermo da 100 pollici ottenibile per distanze di proiezione comprese tra poco meno di 3 e 6,36 metri. Il proiettore costa di listino circa 3.230 euro, mentre la lampada da 5000 ore di durata costa circa 260 euro.
Chi desidera un videoproiettore 3D Epson più economico potrà invece puntare sui più convenienti EH-TW5900, EH-TW6000 ed EH-TW6000W, tutti modelli 1080p per home cinema con resa luminosa del bianco e Colour Light Output elevati (fino a 2.200 lumen) e con rapporti di contrasto fino a 40.000:1. I prezzi, in questo caso, partono da circa 1.150 euro.

martedì 19 giugno 2012

Radeon HD 7970 per bruciare tutti i record in overclock

La Radeon HD 7970 fa toccare nuovi record prestazionali agli appassionati di tutto il mondo. La scheda di AMD ha un ottimo potenziale in overclock e gli ultimi prodotti sfornati dai produttori non hanno fatto che aumentare i margini entro cui è possibile spingersi.

Per questo motivo il team degli HKEPC OC Lab, capitanato da John Lam, è riuscito a raggiungere gli 84669 punti al 3DMark Vantage Performance (qui il link), grazie a quattro schede video HIS HD 7970 funzionanti a 1480 MHz per quanto riguarda il core e 1910 MHz per la memoria, partendo dalle frequenze di base rispettivamente pari a 925 e 1375 MHz.

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Il risultato è stato possibile grazie all'uso di una soluzione di raffreddamento chiamata Tin Shui Wai (prende il nome da un'area di Hong Kong), che gli overclocker definiscono un "LN2 Chilled Water Cooling System" ricavato modificando il tolotto Kingpin F1 così da fornire un raffreddamento stabile sotto lo zero alle quattro schede video in Crossfire (qui altre immagini).

Contemporaneamente si sono tenute le qualificazioni europee alla Master Overclocking Arena 2012 di MSI, in cui sedici paesi si sono affrontati in una sfida all'ultima goccia di azoto liquido che ha portato a battere per otto volte consecutive record mondiali al 3DMark 11 e al 3DMark 03. I cinque punteggi migliori sono stati ottenuti da Xtreme Addict (Polonia), T0lsty (Ucraina), ryba (PurePC.pl) (Polonia), Aristidis (Grecia) e Smoke (Russia). Questi overclocker voleranno in Oriente per la finale.

Trattandosi di un evento MSI, i partecipanti hanno potuto mettere le mani su una Radeon HD 7970 Lightning, portandola a ottenere punteggi da primato nei due test sintetici di Futuremark. Il team polacco Xtreme Addict ha toccato i 16055 punti al 3DMark 11 Performance con una singola scheda (1755/2020 MHz per core e memoria), mentre T0lsty ha raggiunto i 214000 punti al 3DMark 03 (1750/2000 MHz per core e memoria).
MSI aggiunge che dopo la manifestazione l'overclocker polacco ryba (PurePC.pl) è riuscito a raggiungere i 16259 punti al 3DMark 11 Performance (1750/2000 MHz per core e memoria), bruciando quindi il record di Xtreme Addict. Da segnalare infine che alla sessione di qualificazione europea ha partecipato anche l'italiano Cische, che però piazzandosi settimo non si è qualificato per le finali che si terranno a Taiwan.

Sharp Aquos, TV LED da 90 pollici: è un vero record

Sharp USA ha annunciato la disponibilità del modello Aquos LC-90LE745U, un gigantesco schermo TV che si guadagna, al momento, la corono di schermo LCD/LED più grande al mondo: 90 pollici. Si tratta naturalmente di una "Smart" TV, con Wi-Fi integrato e App in quantità per Facebook, Twitter, Skype, YouTube e vari servizi online, e offre tutte le caratteristiche che ci si aspetta di trovare oggi in un prodotto top di gamma.

La risoluzione è la classica Full-HD 1080p,  con retroilluminazione LED full-array e refresh rate nativo del pannello pari a 120 Hz, che diventano "240 equivalenti", per accettare una convenzione ormai diffusa tra tutti i produttori, grazie alla tecnologia di backlight scanning Aquomotion.
Interessante il sistema audio 2.1 da 10+10+15 Watt e la buona dotazione di ingressi/uscite, che include 2 USB, 4 HDMI, 1 HD Component, 2 video composito, 1 Ethernet, 1 PC, 1 RS-232C e, per quanto riguarda l'audio, doppio connettore stereo analogico in ingresso e uscita ottica.
Sharp Aquos LC-90LE745U - PR
 
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Ma, naturalmente, queste sono caratteristiche piuttosto comuni per un TV attuale. Il vero tratto distintivo del prodotto è dato dalle dimensioni imponenti: oltre 2 metri di larghezza (circa 203 cm per la precisione) per 1,20 metri di altezza (119 cm). Dimensioni capaci di riempire spazi veramente enormi e, probabilmente, eccessive e incompatibili con il 99% degli ambienti domestici.
Ciò nondimeno, chi ha spazio e conto corrente adeguato, può già acquistarlo alla modica cifra di 10.999,99 dollari. Il centesimo di dollaro sotto gli 11mila può fare la differenza.