giovedì 31 maggio 2012

L'Opel Astra da 280 CV si tiene sotto controllo con l'iPhone

La nuova Opel Astra OPC è la prima auto che consente tramite un'App per iPhone di accedere ai dati sulla dinamica del veicolo interfacciandosi con il CAN-bus (Controller Area Network). In pratica, quasi come se si fosse al muretto di una F1, l'utente può scorrere ogni parametro raccolto dai sensori integrati su questa sportiva da 280 CV (motore benzina turbo 2.0 litri a iniezione diretta).

Opel Astra OPC
OPC PowerApp emula di fatto i dispositivi che utilizzano le officine altamente specializzate. "Su iPhone sono disponibili, in tempo reale, fino a sessanta dati diversi, tra cui pressione di sovralimentazione del motore, posizione dell’acceleratore, accelerazione laterale o coppia motore, che possono essere memorizzati e successivamente confrontati con quelli dei propri amici", sottolinea l'azienda.
"La registrazione dei tempi sul giro collegata ai dati GPS è dedicata agli amanti delle corse, per esempio chi usa il leggendario circuito del Nürburgring e desidera analizzare e migliorare le proprie prestazioni sulla Nordschleife".Ovviamente tutto questo consente poi di verificare i punti di frenata, accelerazione laterale in curva e le velocità nelle varie sessioni.
Sono disponibili per gli utenti sette modalità diverse di visualizzazione, con logo OPC e colori, con strumento analogico, misuratore dell’accelerazione laterale, display digitale e un indicatore di sovra/sottosterzo, un grafico a barre, un grafico a linee e una mappa. La OPC PowerApp funziona su iPhone (a partire dalla terza generazione), iPad 2 e iPod Touch, e sarà disponibile per sistemi Android all’inizio del 2013.

OPC PowerApp - Clicca per ingrandire
OPC PowerApp può essere ulteriormente potenziato nelle sue funzionalità montando una scatola nera sul veicolo. "Può essere montata in fabbrica o aggiunta facilmente in un secondo momento richiedendola a una concessionaria Opel. Il modulo è collegato direttamente al CAN-bus del veicolo e trasmette i dati all’iPhone con una frequenza di 30 Hertz, che è equivalente al tempo reale", conclude Opel. "Si può installare anche un supporto per iPhone a richiesta, che garantisce accesso e visibilità ancora migliori dei dati della PowerApp. In quel senso, il cellulare funge da strumento aggiuntivo all’interno dell’abitacolo, registrando tutti i dati".

La Nvidia GeForce GTX 690 arriva a 1,5 GHz in overclock

La GeForce GTX 690 4 GB può arrivare fino a 1547 MHz. Lo ha dimostrato l'overclocker tailandese TIN, che grazie a un raffinato equilibrio tra frequenze, tensioni e azoto liquido ha ottenuto uno strabiliante punteggio di 20962 con 3DMark 11. Oltre all'incredibile frequenza delle GPU c'è anche la memoria GDDR5, che è arrivata a 7336 MHz. Da sottolineare che nello screenshot c'è una discrepanza tra GPU-Z e il software Precision X.
Ricordiamo che la GTX 690 ha una frequenza di base pari a 915 e 1019 MHz in GPU Boost, con la memoria a 6008 MHz; il risultano ottenuto in overclock è quindi altissimo. È stato ottenuto con una EVGA GTX 690, in abbinamento a un Intel Core i7-3960X, un processore Sandy Bridge-E di fascia alta overcloccato a sua volta fino a 4,5 GHz. La scheda madre era una EVGA Classified X79, che montava anche 16 GB di RAM in quad-channel.

Overclock con azoto liquido in corso
In linea di massima quindi c'è ancora spazio per migliorare visto che la frequenza della CPU potrebbe salire ulteriormente, magari fino a 7 GHz passando a un Intel Core i7 3770K. L'overclock però non è una scienza esatta: bisogna procedere per tentativi, rischiando di bruciare i componenti rendendoli dei costosi soprammobili.
Non contento, TIN ha poi aggiunto un'altra GTX 690 al sistema, arrivando a un totale di 4 GPU (quad-SLI). La frequenza massima in questo caso è scesa a "solo" 1450 MHz, ma il punteggio 3DMark 11 è arrivato a 28812 punti.

I valori ottenuti da TIN - Clicca per ingrandire
Numeri da capogiro, ma che naturalmente non si possono ottenere a casa – a meno che non siate a vostra volta degli esperti overclocker. In ogni caso la GTX 690 4 GB si può spremere un pochino anche con raffreddamento ad aria e un sistema ordinario: come abbiamo visto infatti nella nostra recensione, senza grandi sforzi si possono aggiungere 150 MHz alla CPU e 25 MHz alla memoria, ma bisogna anche alzare la tensione a 1,025 volt per mantenere la stabilità. In cambio si ottiene un leggero ma visibile miglioramento delle prestazioni, e consumi maggiori del 20%.
E il vostro PC, funziona con le frequenze standard o gli avete tirato un po' il collo?

Nikon D3200: ecco i prezzi di listino per l'ItaliaNital, il distributore ufficiale per l'Italia dei prodotti Nikon, ha annunciato i prezzi di Nikon D3200, reflex entry level con sensore in formato Nikon DX APS-C da 24,2 megapixel di recente presentazione. Nuova Nikon D3200: anche in livrea rossa Guarda tutte le foto » La nuova reflex va a posizionarsi leggermente più in alto come fascia di prezzo rispetto al modello precedente Nikon D3100, ma il salto di risoluzione del sensore CMOS è davvero corposo. Il kit con obiettivo zoom standard 18-55mm VR e scheda SD Lexar 100x da 8GB è proposto a un prezzo di €720,00, ma Nital propone anche kit più costosi che accompagnano il piccolo zoom a teleobiettivi, oppure basati sulla presenza in confezione del tuttofare 18-105mm. Disponibilità da inizio giugno.

Nital, il distributore ufficiale per l'Italia dei prodotti Nikon, ha annunciato i prezzi di Nikon D3200, reflex entry level con sensore in formato Nikon DX APS-C da 24,2 megapixel di recente presentazione.
La nuova reflex va a posizionarsi leggermente più in alto come fascia di prezzo rispetto al modello precedente Nikon D3100, ma il salto di risoluzione del sensore CMOS è davvero corposo.
Il kit con obiettivo zoom standard 18-55mm VR e scheda SD Lexar 100x da 8GB è proposto a un prezzo di €720,00, ma Nital propone anche kit più costosi che accompagnano il piccolo zoom a teleobiettivi, oppure basati sulla presenza in confezione del tuttofare 18-105mm. Disponibilità da inizio giugno.

PS4 senza lettore ottico? Sony ha fatto retromarcia

La Playstation 4 senza lettore è stata una realtà, anche se solo per poco. Secondo il Wall Street Journal la casa nipponica "ha considerato ma alla fine ha accantonato" l'intenzione di basarsi solo su Internet per la nuova console.
Il prossimo prodotto da gioco continuerà quindi a rimanere un ibrido sotto questo punto di vista, come l'attuale PS3, dotata sia di negozio digitale che di lettore Blu-Ray. Rimane impensabile, almeno per molti italiani, una console vincolata solamente al Web: ci metteremo troppo a scaricare videogiochi da decine di gigabyte.

Sony ha comunque fatto bene a valutare l'ipotesi, e pensiamo che anche Microsoft e Nintendo l'abbiano fatto. Il futuro è digitale. Oltre alle connessioni ancora troppo lente, forse Sony ha anche valutato che il mercato non è ancora maturo.
Scotta ancora la vicenda PSP Go, console portatile sprovvista di alcun tipo di supporto fisico che non ha avuto molto successo, sia per colpo dell'azienda che per l'opera di boicottaggio di alcune grandi catene di negozi, che l'avevano messa alla porta per l'impossibilità di guadagnare sui videogiochi venduti.
Insomma, è davvero troppo presto per passare totalmente al digitale, ma anche l'amministratore delegato di GameStop Paul Raines concorda con noi, ritenendo che per la transizione sia solo questione di tempo. "Se siamo tutti d'accordo che la tecnologia sia inevitabile - come la morte e le tasse - richiederà solo più tempo per imporsi rispetto a quanto fatto per musica e film".
Ricordiamo, per concludere, che la PS4 potrebbe chiamarsi Orbis e secondo le indiscrezioni dovrebbe basarsi su hardware AMD, sia per la CPU che per la GPU.

Videocamera-sottomarino, gadget per sub videomaker

Aquabotix, produttore specializzato in prodotti per l'osservazione e l'esplorazione subacquea, ha creato il gadget definitivo per videomaker con la passione delle immersioni: una videocamera-sottomarino teleguidata. Controllata tramite tablet iOS, la videocamera sottomarino registra video full-HD 1080p mentre il "comandante" in superficie la guida e ne gestisce le funzioni di registrazione inclinando il tablet e agendo su pochi controlli touch screen.

Aquabotix Hidroview, la telecamera-sottomarino
Il produttore la definisce "facile e abbordabile", anche se il prezzo non è esattamente popolare: quasi 4000 dollari!
La telecamera è completa di illuminazione LED per la ripresa ad alta profondità, può immergersi fino a oltre 60 metri (150 piedi) e muoversi a velocità fino a 5 nodi. È collegata a una stazione di superficie via cavo (quello standard misura però solo circa 30 metri - 75 piedi), mentre la stazione stessa si connette wireless al tablet o al notebook di controllo. Misura poco meno di 50 cm di lunghezza e le sue batterie dovrebbero garantire circa 3 ore di esplorazione.

Naturalmente, più che per usi ricreativi, la videocamera è stata creata per usi didattici o di ispezione (scafi, coste, barriere naturali e artificiali). Ma come resistere alla tentazione di realizzare il sogno di bambino dell'esplorazione subacquea alla Jacques Cousteau?

CPU dual-core Ivy Bridge per portatili e ultrabook: eccole

Intel ha svelato le CPU Ivy Bridge mobile dedicate ai portatili e agli ultrabook. Si tratta di processori dual-core con Hyper-Threading (per un totale di quattro thread), sia della gamma Core i5 che di quella Core i7.
Abbiamo il Core i5 3320M, con frequenza di 2.6 GHz (3.3 GHz al massimo in Turbo Boost), 3 MB di cache L3, HD Graphics 4000 (650/1200 MHz), TDP di 35 watt e prezzo di 225 dollari su lotti di mille unità. Stiamo parlando di CPU mobile, quindi acquistabili solo dai produttori di computer.

Il secondo prodotto è il Core i5 3360M, identico per diversi aspetti al modello 3320M, ma con frequenza di 2.8 GHz (3.5 GHz in TB) e prezzo 266 dollari. Il terzo prodotto, il Core i7 3520M, è abbastanza differente. Conserva il TDP di 35 watt, ma lavora a 2.9 GHz (3.6 GHz in TB) e ha 4 MB di cache L3.
Da annotare che la frequenza raggiunta dalla HD Graphics 4000 in Turbo Boost non è 1200 MHz bensì 1250 MHz. Il prezzo è di 346 dollari. Il Core i5 3210M si distingue per la frequenza di 2.5 GHz (3.1 GHz in TB), 3 MB di cache L3 e HD Graphics 4000 a 650/1100 MHz. Il TDP è sempre di 35 watt.
Gamma mobile
  Core / Thread Frequenza base Turbo massimo Cache L3 HD Graphics Frequenza base grafica Frequenza grafica massima TDP (W) Prezzo
Core i5 Mobile di terza generazione
3320M 2/4 2.6 GHz 3.3 GHz 3MB 4000 650 MHz 1.2 GHz 35 $225
3360M 2/4 2.8 GHz 3.5 GHz 3MB 4000 650 MHz 1.2 GHz 35 $266
3520M 2/4 2.9 GHz 3.6 GHz 4MB 4000 650 MHz 1.2 GHz 35 $346
3210M 2/4 2.5 GHz 3.1 GHz 3MB 4000 650 MHz 1.1 GHz 35 N/A
3317U 2/4 1.7 GHz 2.6 GHz 3MB 4000 350 MHz 1.05 GHz 17 N/A
3427U 2/4 1.8 GHz 2..8 GHz 3MB 4000 350 MHz 1.15 GHz 17 $225
3517U 2/4 1.9 GHz 3 GHz 4MB 4000 350 MHz 1.15 GHz 17 N/A
3667U 2/4 2 GHz 3.2 GHz 4MB 4000 350 MHz 1.15 GHz 17 $346
Nella gamma delle soluzioni con TDP di 17 watt troviamo ben quattro modelli. C'è il Core i5 3317U con frequenza di 1.7 GHz (2.6 GHz in TB massimo), 3 MB di cache L3 e HD Graphics 4000 a 350/1050 MHz. A seguire troviamo il Core i5 3427U, identico salvo per la frequenza di 1.8 GHz (2.8 GHz in TB massimo), e poi ecco il Core i7 3517U con frequenza di 1.9 GHz (3 GHz in TB massimo) e 4 MB di cache L3.
Chiude il Core i7 3667U, con frequenza di 2 GHz, che sale in Turbo Boost massimo a 3.2 GHz e 4 MB di cache L3. Secondo Intel in arrivo ci sono 110 Ultrabook, di cui trenta con touchscreen e 10 con design convertibile (cioè usabili anche come tablet). Secondo l'azienda per alcuni prodotti si toccherà finalmente la soglia dei 699 dollari. Prepariamoci poi a soluzioni con porta ThunderBolt, USB 3.0, WiDi e vari sensori come giroscopi e accelerometri.
Gamma desktop
  Core / Thread Frequenza base Turbo massimo Cache L3  HD Graphics Frequenza base grafica Frequenza grafica massima TDP (W) Prezzo
Core i7 di terza generazione
3770K 4/8 3.5 GHz 3.9 GHz 8 MB 4000 650 MHz 1.15 GHz 77 $313
3770 4/8 3.4 GHz 3.9 GHz 8 MB 4000 650 MHz 1.15 GHz 77 $278
3770T 4/8 2.5 GHz 3.7 GHz 8 MB 4000 650 MHz 1.15 GHz 45 $278
3770S 4/8 3.1 GHz 3.9 GHz 8 MB 4000 650 MHz 1.15 GHz 65 $278
Core i5 di terza generazione
3570K 4/4 3.4 GHz 3.8 GHz 6 MB 4000 650 MHz 1.15 GHz 77 $212
3570T 4/4 2.3 GHz 3.3 GHz 6 MB 2500 650 MHz 1.15 GHz 45 $194
3570 4/4 3.4 GHz 3.8 GHz 6 MB 2500 650 MHz 1.15 GHz 77 $194
3550 4/4 3.3 GHz 3.7 GHz 6 MB 2500 650 MHz 1.15 GHz 77 $194
3550S 4/4 3.0 GHz 3.7 GHz 6 MB 2500 650 MHz 1.15 GHz 65 $194
3470 4/4 3.2 GHz 3.6 GHz 6 MB 2500 650 MHz 1.1 GHz 77 $174
3470T 2/4 2.9 GHz 3.5 GHz 3 MB 2500 650 MHz 1.05 GHz 35 $174
3470S 4/4 2.9 GHz 3.6 GHz 6 MB 2500 650 MHz 1.1 GHz 65 $174
3450 4/4 3.1 GHz 3.5 GHz 6 MB 2500 650 MHz 1.1 GHz 77 $174
3450S 4/4 2.8 GHz 3.5 GHz 6 MB 2500 650 MHz 1.1 GHz 65 $174
Sul fronte desktop, Intel ha annunciato che inizierà la distribuzione delle CPU Core i5 3570, Core i5 3570S, Core i5 3475S, Core i5 3470, Core i5 3470T e Core i5 3470S. Chi è interessato a capire l'impatto dei processori a basso consumo T e S rispetto a quelli standard, può farsi un'idea leggendo questa recensione. Per ora Intel non ha ancora presentato soluzioni Core i3, né mobile né desktop. La situazione dovrebbe cambiare nel corso del terzo trimestre.

mercoledì 30 maggio 2012

Intel Core i7 3770K a oltre 7 GHz con tanto azoto liquido

L'overclocker Hicookie è riuscito a portare un processore Intel Core i7 3770K Ivy Bridge a 7032 MHz. Come vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane - e spiegheremo in un articolo in uscita prossimamente - aumentare la frequenza delle nuove CPU non è esattamente semplice, visto il raggiungimento di temperature maggiori rispetto a Sandy Bridge.

La causa sembra il passaggio deciso da Intel da una saldatura fluxless all'uso di pasta termica di non altissima qualità tra il die e l'heaspreader, che per farla breve è quel coperchio metallico che copre la CPU.

Tutto questo però riguarda solo chi overclocca ad aria - la maggior parte, ovviamente – e non gli overclocker che usano soluzioni di raffreddamento estremo (-187°C in questo caso). Hicookie, ad esempio, si è avvalso della bombola di azoto liquido, del suo fedele tolotto e ha raggiunto questa frequenza molto elevata andando a sorpassare nkdfactory, che con lo stesso modello di CPU si era fermato a 6931.1 MHz.
Intel Ivy Bridge, kit di prova
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Intel Ivy Bridge, kit di prova 1 Intel Ivy Bridge, kit di prova 2 Intel Ivy Bridge, kit di prova 3 Intel Ivy Bridge, kit di prova 4 Intel Ivy Bridge, kit di prova 5 Intel Ivy Bridge, kit di prova 6 Intel Ivy Bridge, kit di prova 7 Intel Ivy Bridge, kit di prova 8 Intel Ivy Bridge, kit di prova 9 Intel Ivy Bridge, kit di prova 10
 
Interessante inoltre notare come con la CPU Sandy Bridge Core i7 2700K ci si sia fermati a 5599 MHz, mentre con il Core i7 2600K si sia arrivati a 6050 MHz (SPL, il team italiano di Nexthardware). Il Core i5 2500K per ora è stato portato fino a 6014.1 MHz.
I 7 GHz sono stati raggiunti su scheda madre scheda madre Gigabyte Z77X-UD3H, disabilitando tutti i core tranne uno (come si vede su CPU-Z), con memoria e alimentatore Corsair AX1200. Il tolotto usato è il Kingpin Gemini. Come vedete qui sopra il record (che però siamo sicuri sarà solo momentaneo) è stato ripreso con un video. Complimenti!

Tablet Google Nexus 7 con Android a 200 euro

Il tablet di Google si chiamerà Nexus 7 e costerà 199 dollari. Un prezzo capace di destabilizzare il mercato, reso possibile dalla piattaforma Nvidia Kai, sostanzialmente un Tegra 3 rivisto e corretto, che offre quattro core "+1" a 1,3 GHz.
Le informazioni non sono ancora ufficiali ma ormai le voci si ritengono piuttosto affidabili, soprattutto per via dei dati pubblicati ieri da rightware.com. A quanto è dato sapere sarà Asus a produrre il tablet, forte del buon nome che si è creata con il Transformer Prime.

Primi dati per il Google Asus Nexus 7
A proposito di tablet Android economici vale la pena segnalare l'arrivo negli Stati Uniti dell'Asus Eee Pad MeMO ME370, un prodotto che abbiamo visto al CES di gennaio. Dovrebbe trattarsi di un tablet da 250 dollari con la stessa piattaforma del Nexus 7; e forse ce ne sarà anche una versione più economica, basata su un chip Qualcomm.
Quanto al Nexus 7, parliamo di un tablet Android con schermo da 7 pollici (1280x800, circa 215 ppi), che sfrutta la tecnologia Nvidia per gestire il multi-touch a cinque tocchi con accelerazione hardware – una scelta che dovrebbe garantire una grande fluidità al sistema in molte situazioni dove altri mostrano qualche rallentamento.
Il sistema operativo sarà Android 4.1, nome in codice Jelly Bean. Il nuovo Android porterà con sé anche l'ultima versione di OpenGL ES, ma secondo Rightware le prestazioni non sono eccellenti, inferiori a quelle note di Tegra 3. Alcuni credono che ciò sia dovuto alla memoria meno veloce, ma sono tutte ipotesi da verificare quando il Nexus 7 sarà effettivamente in commercio.

Asus Eee Pad MeMO ME370
Restano ancora alcuni dubbi, ma ormai si può dare per certa una riduzione dei prezzi dei tablet Android, che andranno almeno ad allinearsi a quelli del Kindle Fire. Parliamo quindi di circa 200 euro per un sette pollici, una soglia che potrebbe finalmente far esplodere questo mercato e fare davvero concorrenza ad Apple.
Sì perché oggi il leone in questa arena è ancora l'iPad, praticamente l'unica stella a brillare nel firmamento dei tablet. Segue il Kindle Fire, l'unico prodotto Android ad aver avuto un certo successo; ma Amazon ha messo in crisi gli altri produttori Android, non certo Apple, e per di più con un sistema operativo così pesantemente modificato da potersi definire unico.

Kinect da seduti: tecnologia Lionhead ha richiesto due anni e mezzo di sviluppo (XBox 360)

Gary Carr, creative director di Lionhead per Fable: The Journey, ha dichiarato che la tecnologia impiegata per l'integrazione con Kinect è molto più dettagliata rispetto a quella impiegata in altri prodotti, tra cui Forza 4 e The Gunstringer.
Grazie all'impiego delle tecniche sperimentate con Milo, il nuovo sistema integrato in questo titolo potrebbe rappresentare un significativo passo in avanti per quanto riguarda il gameplay dei prodotti destinati a sfruttare il motion sensing della periferica Microsoft.
"Con Forza ci si deve sedere sul bordo del proprio divano. Ma è materiale di un anno fa, quindi abbiamo avuto altri 12 mesi per sperimentare", ha dichiarato Carr. "In Journey è possibile muoversi. Non c'è bisogno di preoccuparsi del vostro tavolino, non è necessario fare spazio. Si tratta di un cambiamento importante: la gente non deve allargare il proprio salotto. Se pensate alle case qui a Guildford, in Inghilterra o in Giappone, dove gli spazi del soggiorno sono piccoli, si deve dare la possibilità di potersi sedere, un concept che proviene proprio da Milo".
"Penso che con Kinect ci saranno alcuni cambiamenti che rinnoveranno tali giochi. E uno di questi aspetti riguarda il gameplay da seduti. Molti sviluppatori stavano aspettando una tecnologia di questo tipo. E' più semplice per noi da sviluppare, perché siamo un team first party, godiamo del supporto di Microsoft. Non è semplice per le terze party scrivere questo genere di tecnologia. Serve tempo, nel nostro caso ci ha richiesto due anni e mezzo".
Vi ricordiamo che Fable: The Journey è confermato su Xbox 360 per il 4 settembre.

Diablo III cerca il rinnovamento con la patch 1.0.3

Blizzard sta continuando a lavorare su Diablo III, sia dal punto di vista tecnico per risolvere i bug, che da quello qualitativo per migliorare il bilanciamento del gioco. I videogiocatori se ne sono accorti nelle scorse ore, quando i server sono andati ancora momentaneamente offline, poco dopo l'arrivo della patch 1.0.2, dedicata proprio a risolvere alcuni problemi del titolo.
La patch 1.0.3 è invece quella che interessa maggiormente gli appassionati, perché rappresenterà il primo vero cambio nel bilanciamento del gioco, escludendo gli hotfix. Proprio queste piccole modifiche hanno portato Blizzard dal lancio a oggi a modificare le abilità Nebbia persistente, Protezione celestiale e Corazza di forza, che si sono rivelate più potenti di quanto era stato preventivato in origine. Anche la modalità Inferno, pensata per essere estremamente difficile, ha bisogno di un pesante lifting, perché con alcune specifiche abilità certe classi sono riuscite a progredire molto più facilmente di quanto previsto.

"Stiamo valutando la difficoltà Inferno. L'obiettivo dei danni subiti dovrebbe essere quello di diminuire in modo consistente la vita del personaggio, e ciò che rende così arduo questo livello di difficoltà è proprio il mitigare questi danni potenziali. Al momento ci sono più picchi di danno di quelli che riteniamo giusti, ed è una delle cose che sistemeremo con la patch 1.0.3".
Blizzard ha anche ricevuto numerosi feedback in merito riguarda la potenza degli oggetti leggendari. "Uno dei problemi che abbiamo riscontrato e che vogliamo correggere rapidamente è quello della comparazione tra gli oggetti magici di alto livello (blu) e quelli leggendari di livello più basso, la cui differenza dovrebbe dimostrare uno sbilanciamento".
"Per contribuire a correggere la percezione della quantità di punti caratteristica allocata nei singoli pezzi d'equipaggiamento, nella patch 1.0.3 renderemo visibili il livello degli oggetti superiori al 60. Ci auguriamo che confrontare un oggetto blu di livello 63 con un leggendario di livello 60 diventi più lineare".
"Inoltre, pensiamo di potenziare gli oggetti leggendari in una prossima patch, probabilmente quella che conterrà il PvP (1.1). Questi potenziamenti non saranno retroattivi, perciò riguarderanno solo gli oggetti leggendari trovati dopo la patch. Nel lungo periodo stiamo pensando di ampliare la diversità degli affissi e i bonus unici degli oggetti leggendari. Saremo in grado di fornirvi maggiori dettagli dopo la patch del PvP".
Un'altra preoccupazione riguarda il sistema di combinazione delle gemme e i costi di livellamento e di creazione artigianale del fabbro. "L'intento, in particolare per il fabbro, è quello di farlo progredire in parallelo con il personaggio, in modo che sia possibile usarlo come risorsa di potenziamento alternativa, e che una volta raggiunto il livello 60 le sue ricette siano abbastanza valide da riempire gli eventuali buchi nell'equipaggiamento dell'eroe".
Diablo 3 - Screenshot
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Diablo 3 - Screenshot 1 Diablo 3 - Screenshot 2 Diablo 3 - Screenshot 3 Diablo 3 - Screenshot 4 Diablo 3 - Screenshot 5 Diablo 3 - Screenshot 6 Diablo 3 - Screenshot 7 Diablo 3 - Screenshot 8 Diablo 3 - Screenshot 9 Diablo 3 - Screenshot 10
 
"Per correggere questi problemi stiamo considerando di cambiare i costi di addestramento (in oro e pagine) e di creazione del fabbro dai livelli 1-59, oltre che ridurre il costo della combinazione di gemme e portare da 3 a 2 la quantità di gemme necessarie per crearne una di grado superiore (fino alle gemme Quadrate pure). Entrambi questi cambiamenti sono previsti per la patch 1.0.3".
Infine, sembra esserci una nuova data per la Casa d'Aste con soldi reali: il 12 giugno. Staremo a vedere se questa data sarà rispettata. A ogni modo Diablo III rappresenta sia una croce che una delizia: grande gioco, boom di vendite ma anche tanti problemi. Per dare una dimensione al tutto Blizzard ha anche pubblicato alcune interessanti statistiche, emerse dal debutto a oggi.
Ogni giocatore ha creato in media tre personaggi e l'80% di questi si trova tra il livello 1 e il livello 30. Il 54% dei personaggi Hardcore è femminile. Sempre per quanto concerne la modalità Hardcore, la maggior parte delle morti (35%) avviene durante l'Atto I in difficoltà Normale. L'1,9% dei giocatori ha sbloccato la difficoltà Inferno.
La configurazione di abilità più comune al livello 60 è utilizzata solamente dallo 0,7% dei personaggi di quella classe (senza contare possibili differenze nelle abilità passive) e infine le rune più utilizzate da ciascuna classe al livello 60 sono: Barbaro - Premeditazione, Cacciatore di Demoni - Nebbia persistente, Mago - Pelle riflettente, Monaco - Riposo sereno, Sciamano - Dardo stordente. E voi che personaggi avete e a che livello siete?

OCZ Agility 4 sono SSD per tutti con controller Everest 2

Agility 4 è la nuova serie di SSD di fascia media di OCZ. Come le soluzioni Vertex 4, recensite a questo indirizzo, i nuovi prodotti sono dotati del controller dual-core Indilinx Everest 2, nome dietro cui si nasconde un chip di Marvell con firmware proprietario. Non è chiaro al momento se si tratti di una versione "depotenziata" rispetto a quella integrata nei prodotti di fascia più alta.

Gli SSD della linea Agility 4 sono disponibili in capacità da 64, 128, 256 e 512 GB e hanno un formato di 2,5 pollici, oltre l'interfaccia SATA III. Sono basati su memoria 2X nm Multi-Level Cell (MLC) sincrona e integrano una cache DRAM fino a 1 GB. Sul fronte dei consumi OCZ indica un valore in idle di 1,3 watt e in attività di 2,5 watt.

Presente il comando TRIM, che richiede tuttavia il supporto del sistema operativo, algoritmi di wear leveling dinamici e statici, garbage collection in background, error correction code (ECC) e non manca la tecnologia Indilinx nDurance 2.0, che racchiude diverse soluzioni tecniche per estendere la durata di vita della memoria NAND Flash. Il MTBF - mean time between failures, tempo medio tra i guasti - dichiarato è di 2 milioni di ore. La garanzia sul prodotto è di tre anni.
Prestazioni 64 GB 128 GB 256 GB 512 GB
Part Number AGT4-25SAT3-64G AGT4-25SAT3-128G AGT4-25SAT3-256G AGT4-25SAT3-512G
Letture sequenziali 300 MB/s 400 MB/s 400 MB/s 400 MB/s
Scritture sequenziali 200 MB/s 300 MB/s 400 MB/s 400 MB/s
Letture casuali 4k IOPS 46,000 IOPS 58,000 IOPS 48,000 IOPS 48,000 IOPS
Scritture casuali 4k IOPS 47,000 IOPS 72,000 IOPS 85,000 IOPS 85,000 IOPS
Per quanto riguarda le prestazioni, come potete osservare dalla tabella qui sopra, spiccano i modelli da 256 e 512 GB con velocità in lettura e scrittura sequenziale rispettivamente di 400 MB/s, mentre le letture e le scritture sequenziali sono pari rispettivamente a 48.000 e 85.000 IOPS. Il modello da 128 GB è invece interessante per le letture casuali 4K che raggiungono 58.000 IOPS. Al momento non sono noti i prezzi al pubblico di queste unità.

martedì 29 maggio 2012

Unreal Engine 4 non supporterà Wii U (Wii U)

Secondo informazioni provenienti dal giornalista di videogiochi Geoff Keighley, la tecnologia di nuova generazione di Epic Games Unreal Engine 4 non supporterà la nuova console di Nintendo, che verrà annunciata definitivamente all'ormai imminente E3. Keighley ha rivelato di avere ottenuto informazioni dallo stesso Mike Capps, presidente di Epic Games, che in occasione del GDC avrebbe detto che Wii U sarà supportata solamente da Unreal Engine 3. Keighley sta attualmente lavorando a stretto contatto con Epic Games per la presentazione definitiva della nuova tecnologia.
Se la rivelazione risultasse veritiera sarà possibile giocare con i titoli basati su Unreal Engine 4 solamente con le prossime console di Sony e Microsoft. Sarebbe inoltre un grande passo indietro per Nintendo, che rischierebbe di rimanere isolata nella prossima generazione, con videogiochi che avranno al massimo il dettaglio grafico dell'attuale generazione.
Già in passato, d'altronde, alcuni programmatori che sono al lavoro sui kit di sviluppo non definitivi di Nintendo Wii U avevano anticipato che la nuova console di Nintendo sarà meno potente di PlayStation 3 e di Xbox 360.
Epic Games è intervenuta ufficialmente sulla vicenda, limitandosi a dire che per il momento l'unica piattaforma confermata per Unreal Engine 4 è il PC, mentre nulla verrà detto in via ufficiale a proposito delle console fino all'E3.
La software house della North Carolina è infatti impegnata nell'organizzazione della presentazione dell'Unreal Engine 4 all'E3. Non sappiamo ancora in quale contesto verrà fatta, ma è probabile che Ue4 appaia per la prima volta durate la conferenza pre-E3 di Microsoft, che si terrà il 4 giugno alle 9 (ora locale, 18 in Italia) al Galen Center di Los Angeles.
Epic Games ha pubblicato i primi dettagli e le prime immagini della demo tecnologica di Unreal Engine 4 nei giorni scorsi. Potete vedere le immagini nella gallery sottostante.

Chip cinese con backdoor in dispositivi militari USA

I ricercatori della Cambridge University hanno scoperto in una linea di chip cinesi, utilizzati in apparecchiature militari statunitensi, una sorta di backdoor che potrebbe compromettere la sicurezza. La questione è delicata perché gli allarmismi della prima ora sono ancora tutti da dimostrare. Il timore è che questo "cavallo di Troia" hardware possa consentire in remoto spegnimenti, riprogrammazione o comunque interventi diretti al boicottaggio delle apparecchiature.
"La scoperta di una backdoor in un chip di livello militare solleva seri interrogativi sulla sicurezza hardware nel settore dei semiconduttori", sostiene Sergei Skorobogatov, il ricercatore che ha compiuto la scoperta. Nello specifico si tratterebbe di un chip ampiamente utilizzato sia in ambiente militare che industriale, che potrebbe favorire il "furto di proprietà intellettuale, frode e reverse engineering del design".

Chip backdoor?
La curiosità che avvolge questa vicenda riguarda anche la modalità in cui è stata scoperta l'anomalia, ovvero durante una serie di test che prevedevano l'utilizzo di una nuova tecnica per estrarre codici di crittazione dai chip. Si è scoperto un "bug" e questo era il chip stesso, non il firmware installato sul dispositivo.
Robert Graham, consulente della Errata Security per l'Esercito USA, ha risposto alla scoperta con perplessità. Nella lettera diramata ieri alla stampa ha spiegato che difficilmente il chip è stato messo a punto con secondi fini. Probabilmente la "route" di codice scoperta da Skorobogatov non è altro che uno strumento di debugging installato direttamente dal produttore.
"È lontanamente possibile che il produttore cinese abbia aggiunto la funzionalità, ma altamente improbabile. È di una difficoltà proibitiva cambiare il design di un chip per aggiungere funzionalità di tale complessità", sostiene Graham.
Per quanto riguarda la preoccupazione "militare" l'esperto ha ricordato che negli ambienti militari si fa un ampio uso di prodotti consumer. Insomma le preoccupazione forse sono un po' ingiustificate. In ogni caso questo argomento non andrebbe sottovalutato: una backdoor può consentire un'agevole sottrazione di dati, anche se protetti da codice codificato.
La sensazione è che i ricercatori della Cambridge University abbiamo scoperto un rischio noto agli addetti ai lavori. Ora si cerca di gettare acqua sul fuoco ma il problema sussiste.

La Panasonic Lumix FX90 si controlla con lo smartphone

Chi ha acquistato una fotocamera Panasonic Lumix FX90 può adesso controllarla utilizzando un iPhone o uno smartphone Android, grazie all'applicazione gratuita Lumix Remote. Il controllo avviene via Wi-Fi.

La schermata principale della nuova applicazione, in versione iPhone
L'applicazione permette di visualizzare sul display dello smartphone la stessa immagine che si vede nella schermata Live View della fotocamera e consente anche di controllare a distanza lo scatto, regolando lo zoom con un cursore a schermo e premendo un pulsante virtuale per chiudere l'otturatore. C'è anche una funzione specifica per il controllo dell'autoscatto.

La versione Android di Lumix Remote
Manca curiosamente una funzione per trasferire l'immagine scattata sulla memoria dello smartphone, ma questa operazione si può compiere con un'altra applicazione Panasonic - Lumix Link - già disponibile sull'App Store e su Google Play. L'applicazione richiede iOS in versione almeno 4.3 oppure Android in versione almeno 2.2 o 4.0. Bisogna inoltre eseguire un aggiornamento del firmware della FX90 prima di utilizzare l'applicazione.

AMD FX-8150 Bulldozer a 8805 MHz è ancora da record

Una CPU Bulldozer FX-8150 è stata overcloccata a 8805,64 MHz. Ci è riuscito l'overclocker Ksin, che grazie a un raffreddamento estremo (probabilmente ad azoto liquido) ha fissato un nuovo record. Il base clock è stato portato a 303,29 MHz, mentre il moltiplicatore e la tensione usati sono stati rispettivamente 29x e 1,86 volt. Ovviamente dei quattro moduli presenti nella CPU ne sono stati disabilitati tre, perché l'obiettivo non erano le prestazioni ma l'aumento della frequenza.

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L'incredibile risultato è stato ottenuto su una scheda madre Asus Crosshair V Formula con 4 GB (2x 2 GB) di memoria A-Data a 1417 MHz. I processori FX di AMD si confermano quindi nuovamente molto malleabili dagli appassionati di overclock e in grado di dare enormi soddisfazioni.
Si era capito fin da subito, alla presentazione delle CPU Bulldozer, che i processore FX erano promettenti da questo punto di vista. Il "Team AMD FX" composto da Sami Maekinen, Brian Mchlachlan, Pete Hardman, Aaron Schradin e Simon Solotko ha infatti raggiunto rapidamente i 8429 MHz sotto elio liquido, entrando nel Guinness dei Primati.
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Successivamente c'è stato un botta e risposta tra Andre Yang e il Team FX, fino alla frequenza di 8584 MHz. Oggi il nuovo passo avanti, ancora più vicino a quei 9 GHz che secondo gli overclocker potrebbero essere nelle corde delle CPU AMD. Viene da chiedersi se le soluzioni Vishera basate su architettura Piledriver - attese nel terzo trimestre - permetteranno di spingersi oltre e chissà, raggiungere anche la doppia cifra. Ce la faranno?
AGGIORNAMENTO:
Al momento la convalida di questo test è etichettata come "THIS SUBMISSION HAS BEEN DELETED OR BLOCKED", probabilmente per mancanza di informazioni complete sulla metodologia di test. Su un forum thialandese, patria dell'overclocker, però ci sono immagini della piattaforma e ulteriori informazioni, come dei video in cui si vede il sistema girare a oltre 9 GHz (9062 MHz e 9143 MHz).