lunedì 6 agosto 2012

IBM, ecco la CPU per mainframe più veloce al mondo

Big Blue, lo rivela il Wall Street Journal, annuncerà alla conferenza Hot Chips di fine agosto "zNext": avrà una frequenza di 5.5 GHz ed equipaggerà i grandi sistemi aziendali. In rampa di lancio inoltre i nuovi chip della famiglia Power7+ fino a 4.14 GHz.

IBM non intende lasciare spazio alla concorrenza nell'ambito dei supercomputer e per questo alla conferenza Hot Chips in programma a fine agosto intende togliere i veli ai suoi processori di prossima generazione. In particolare Big Blue metterà l'accento su "zNext" (la sigla non è ancora nota), un prodotto per mainframe che arriverà fino alla frequenza di clock record di 5.5 GHz, appena di più dell'attuale famiglia z196 che tocca i 5.2 GHz.


IBM sta per annunciare il processore più veloce del mondo per mainframe da 5,5 GHz
Il Wall Street Journal che ha riportato la notizia riferisce inoltre che Big Blue aggiornerà contestualmente anche la famiglia Power7 impiegata nelle varianti dei mainframe che si basano sul sistema operativo Linux. Power7+ sarà fino al 20 per cento più veloce rispetto al Power7 di oggi, che arriva a 4.14 GHz. I dettagli saranno divulgati il 29 agosto prossimo.
Da notare che i concorrenti della famiglia Xeon proposti da Intel arrivano al massimo a 2.4 GHz. Naturalmente la velocità di clock è solo uno dei molti fattori che concorrono a determinare le prestazioni. Sia IBM sia Intel sfruttano trucchi come l'incremento del numero di core per accelerare compiti come la compressione o la cifratura dei dati.
IBM usa poi le memorie eDRAM che secondo i suoi studi offrono prestazioni migliori. I nuovi chip IBM per mainframe ("zNext") dovrebbero assorbire fino a 300 Watt, contro i 190 Watt dei Power7+ e i 130 Watt degli Xeon. La comparazione tuttavia può essere fuorviante: i supercomputer di Big Blue spesso sono in grado di sostituire molte macchine più piccole, consentendo comunque alla fine un risparmio energetico.
Intel sostiene che i prezzi dei server Xeon e i costi delle licenze software abbinate siano molto più convenienti rispetto a quelli dei prodotti Big Blue. Le opinioni dei clienti sono contrastanti, di certo attualmente il mercato sfrutta le due proposte concorrenti in modalità molto differenti. Intel per lo più piazza i suoi prodotti in volumi nel settore dei server da uno a otto chip, mentre IBM è la scelta principe per i sistemi "scale-up", dove le soluzioni fino a 32 chip vengono impiegate nella gestione di enormi database, come quelli appunto affidati ai supercomputer.

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