venerdì 27 luglio 2012
Fibra Google da 1 Gbps con servizi Premium: tutti in Kansas - Tom's Hardware
Google ha finalmente inaugurato la propria offerta di banda larga, che offrirà ai cittadini di Kansas City (città divista tra l'omonimo stato e il Missouri) un collegamento in fibra ottica a 1 Gbps bidirezionali, in abbinamento a un servizio televisivo chiamato Google Fiber TV. Si concretizza così un esperimento avviato nel 2010, e che in futuro potrebbe arrivare anche in Europa.
I residenti di Kansas City sono stati scelti tra migliaia di luoghi sparsi per tutti gli Stati Uniti, che si erano candidati a fare "da cavia" per questo entusiasmante esperimento. Ed ecco che circa un anno dopo le linee sono pronte: i fortunati cittadini potranno accedere a un'infrastruttura diverse volte più veloce di quella offerta ai loro connazionali dai tradizionali ISP, e per di più a prezzi competitivi.
"Questo è un settore strategico per Google", ha spiegato un dirigente dell'azienda. "A livello nazionale si tratta d'innovazione e di accesso a una cornucopia tecnologica. Al momento c'è una strozzatura nell'accesso residenziale, perché le persone hanno solo 5 Mbps a disposizione".
Sono tre i pacchetti previsti dall'offerta. Il più caro costa 120 dollari al mese e include, collegamento a 1 Gbps senza limiti un tablet Nexus 7, un TV Box per i canali televisivi (160 canali) abbinato a un dispositivo per registrare (Storage Box), un router (Network Box) e 1 TB di spazio su Google Drive. Il contratto dura due anni, e si può avere, opzionalmente, anche un Chromebook. 70 dollari al mese invece per il contratto da un anno alla stessa velocità, che include router e 1 GB su Google Drive.
Il pacchetto base invece è completamente gratuito. O quasi, perché in questo caso si pagano i costi di attivazione: 300 dollari subito oppure 25 al mese per il primo dei sette anni previsti, più tasse. La velocità è di "soli" 5 Mbps in dowload e 1 Mbps in upload, comunque più di quanto si ottenga normalmente pagando molto di più.
Questo progetto è uno schiaffo morale per i provider, che da anni lamentano la scarsità di risorse e l'impossibilità di realizzare infrastrutture migliori senza perdere reddittività. Google ha invece dimostrato che si può fare, anche se non si può trascurare l'ingente quantità di denaro che può spendere l'azienda di Mountain View.
Resta il fatto che Google diventa potenzialmente un concorrente per gli operatori telefonici, e accorpa così il ruolo di ISP a quello di "Over The Top", con tutte le potenzialità per sbilanciare e alterare il mercato – nel bene e nel male. E poi c'è la questione della Net Neutrality: sono stati molti in passato a criticare l'idea che gli ISP diventassero anche fornitori di contenuti, o che guadagnassero dalla Rete con la pubblicità o in altri modi. Dubbi che a maggior ragione riguardano anche Google: Larry Page saprà restare in equilibrio?
I residenti di Kansas City sono stati scelti tra migliaia di luoghi sparsi per tutti gli Stati Uniti, che si erano candidati a fare "da cavia" per questo entusiasmante esperimento. Ed ecco che circa un anno dopo le linee sono pronte: i fortunati cittadini potranno accedere a un'infrastruttura diverse volte più veloce di quella offerta ai loro connazionali dai tradizionali ISP, e per di più a prezzi competitivi.
L'offerta in fibra di Google
"Questo è un settore strategico per Google", ha spiegato un dirigente dell'azienda. "A livello nazionale si tratta d'innovazione e di accesso a una cornucopia tecnologica. Al momento c'è una strozzatura nell'accesso residenziale, perché le persone hanno solo 5 Mbps a disposizione".
Sono tre i pacchetti previsti dall'offerta. Il più caro costa 120 dollari al mese e include, collegamento a 1 Gbps senza limiti un tablet Nexus 7, un TV Box per i canali televisivi (160 canali) abbinato a un dispositivo per registrare (Storage Box), un router (Network Box) e 1 TB di spazio su Google Drive. Il contratto dura due anni, e si può avere, opzionalmente, anche un Chromebook. 70 dollari al mese invece per il contratto da un anno alla stessa velocità, che include router e 1 GB su Google Drive.
Il pacchetto base invece è completamente gratuito. O quasi, perché in questo caso si pagano i costi di attivazione: 300 dollari subito oppure 25 al mese per il primo dei sette anni previsti, più tasse. La velocità è di "soli" 5 Mbps in dowload e 1 Mbps in upload, comunque più di quanto si ottenga normalmente pagando molto di più.
Questo progetto è uno schiaffo morale per i provider, che da anni lamentano la scarsità di risorse e l'impossibilità di realizzare infrastrutture migliori senza perdere reddittività. Google ha invece dimostrato che si può fare, anche se non si può trascurare l'ingente quantità di denaro che può spendere l'azienda di Mountain View.
Resta il fatto che Google diventa potenzialmente un concorrente per gli operatori telefonici, e accorpa così il ruolo di ISP a quello di "Over The Top", con tutte le potenzialità per sbilanciare e alterare il mercato – nel bene e nel male. E poi c'è la questione della Net Neutrality: sono stati molti in passato a criticare l'idea che gli ISP diventassero anche fornitori di contenuti, o che guadagnassero dalla Rete con la pubblicità o in altri modi. Dubbi che a maggior ragione riguardano anche Google: Larry Page saprà restare in equilibrio?
Crysis 3 gameplay single-player in una demo interattiva - Tom's Hardware
Un video di Crysis 3 della durata di circa 19 minuti ci permette non solo di vedere il gameplay in modalità single-player del nuovo titolo di Crytek, ma anche di interagire. Chi guarda il filmato infatti potrà scegliere in alcuni momenti tra l'assalto frontale o l'approccio furtivo sfruttando la nanotuta (invisibilità, super-velocità, maggiore resistenza alle pallottole e ai colpi, etc).

Iil filmato è interessante soprattutto per vedere se le dinamiche di gameplay hanno fatto un passo avanti rispetto a Crysis 2, e per prendere confidenza con la nuova ambientazione. Crysis 3 è ambientato nel 2047 a New York, dove Prophet persegue la sua vendetta, dopo aver scoperto la verità sui motivi della costruzione delle nanocupole da parte della Cell Corporation.
Ai cittadini infatti era stato comunicato che le immense strutture erano state ripristinate per proteggere la popolazione e per ripulire queste metropoli dai resti delle armate Ceph. In realtà le nanocupole sono tentativi camuffati della Cell per impadronirsi della terra e della tecnologia, in modo da dominare il mondo.
La Liberty Dome di New York è una giungla urbana fitta di alberi altissimi, paludi estese e fiumi impetuosi: Al suo interno della Liberty Dome si trovano le Sette Meraviglie, sette ambienti naturali distinti e insidiosi. Prophet userà un letale arco compound, una nanotuta potenziata e una devastante tecnologia aliena per sbaragliare i nemici. Crysis 3 arriverà nella primavera (forse febbraio) del 2013 e sarà disponibile per PC (compatibile con DirectX 11), Xbox 360 e PS3 (Crysis 3 in trailer promette grafica PC anche su console).
Per quanto riguarda una possibile versione per la prossima console di Nintendo, la Wii U, in questi giorni il produttore del gioco Mike Read ha aperto uno spiraglio. Non esclude infatti che gioco potrebbe arrivare su Wii U e ha confermato che Crytek sta lavorando con Nintendo. Questo non vuole dire che Crysis 3 arriverà sicuramente sulla nuova console, ma solo che lo sviluppatore ci sta pensando: tutto dipenderà dal successo della nuova soluzione della casa nipponica.

Iil filmato è interessante soprattutto per vedere se le dinamiche di gameplay hanno fatto un passo avanti rispetto a Crysis 2, e per prendere confidenza con la nuova ambientazione. Crysis 3 è ambientato nel 2047 a New York, dove Prophet persegue la sua vendetta, dopo aver scoperto la verità sui motivi della costruzione delle nanocupole da parte della Cell Corporation.
Ai cittadini infatti era stato comunicato che le immense strutture erano state ripristinate per proteggere la popolazione e per ripulire queste metropoli dai resti delle armate Ceph. In realtà le nanocupole sono tentativi camuffati della Cell per impadronirsi della terra e della tecnologia, in modo da dominare il mondo.
La Liberty Dome di New York è una giungla urbana fitta di alberi altissimi, paludi estese e fiumi impetuosi: Al suo interno della Liberty Dome si trovano le Sette Meraviglie, sette ambienti naturali distinti e insidiosi. Prophet userà un letale arco compound, una nanotuta potenziata e una devastante tecnologia aliena per sbaragliare i nemici. Crysis 3 arriverà nella primavera (forse febbraio) del 2013 e sarà disponibile per PC (compatibile con DirectX 11), Xbox 360 e PS3 (Crysis 3 in trailer promette grafica PC anche su console).
Per quanto riguarda una possibile versione per la prossima console di Nintendo, la Wii U, in questi giorni il produttore del gioco Mike Read ha aperto uno spiraglio. Non esclude infatti che gioco potrebbe arrivare su Wii U e ha confermato che Crytek sta lavorando con Nintendo. Questo non vuole dire che Crysis 3 arriverà sicuramente sulla nuova console, ma solo che lo sviluppatore ci sta pensando: tutto dipenderà dal successo della nuova soluzione della casa nipponica.
La dual-GPU Radeon HD 7990 è rimandata a fine agosto - Tom's Hardware
La Radeon HD 7990, la dual-GPU di AMD, dovrebbe arrivare sul mercato solo per la fine di agosto, facendo (forse) un'apparizione fugace dalla Gamescom di Colonia di metà mese. Ennesimo ritardo quindi per la soluzione di punta della casa di Sunnyvale, attesa in principio nel primo trimestre, nel secondo e poi nella seconda metà di luglio (ancora in corso).
Dal punto di vista economico non si tratta di un dramma per AMD, poiché di queste schede se ne producono e vendono davvero poche, dato il prezzo generalmente molto elevato. Il problema, se così possiamo definirlo, è d'immagine: oggi è Nvidia, con la sua GeForce GTX 690, a detenere il titolo di scheda più veloce al mondo.

All'origine di questo ulteriore slittamento della HD 7990 ci sarebbero due complicazioni, segnalate da Vr-Zone. La prima è la carenza del chip PEX8747, il bridge PCI Express realizzato da PLX che consente alle due GPU sul PCB di comunicare tra loro. Forse non è un caso che PLX Technology abbia annunciato nuovi bridge pochi giorni fa.
La seconda è che AMD avrebbe applicato delle modifiche al progetto, in particolare alla sezione di alimentazione, che ora avrebbe quattro connettori a sei pin anziché due da 8 pin. Quest'ultima, se confermata, sarebbe una scelta quantomeno strana, salvo che non consenta ad AMD di guadagnare in efficienza, poiché entrambe le configurazioni assicurano 300 watt di energia. Staremo a vedere.
Vr-Zone riporta inoltre che le due GPU sulla Radeon HD 7990 non saranno del tipo visto sulla Radeon HD 7970 GHz Edition, cioè dotate di tecnologia PowerTune With Boost. In estrema sintesi non dovrebbero essere in grado di "overcloccarsi", seppur leggermente, in determinate situazioni. A completare il prodotto avremo 6 GB di memoria GDDR5 complessiva (3 GB per ogni GPU) e doppio bus a 384 bit.
Dal punto di vista economico non si tratta di un dramma per AMD, poiché di queste schede se ne producono e vendono davvero poche, dato il prezzo generalmente molto elevato. Il problema, se così possiamo definirlo, è d'immagine: oggi è Nvidia, con la sua GeForce GTX 690, a detenere il titolo di scheda più veloce al mondo.

All'origine di questo ulteriore slittamento della HD 7990 ci sarebbero due complicazioni, segnalate da Vr-Zone. La prima è la carenza del chip PEX8747, il bridge PCI Express realizzato da PLX che consente alle due GPU sul PCB di comunicare tra loro. Forse non è un caso che PLX Technology abbia annunciato nuovi bridge pochi giorni fa.
La seconda è che AMD avrebbe applicato delle modifiche al progetto, in particolare alla sezione di alimentazione, che ora avrebbe quattro connettori a sei pin anziché due da 8 pin. Quest'ultima, se confermata, sarebbe una scelta quantomeno strana, salvo che non consenta ad AMD di guadagnare in efficienza, poiché entrambe le configurazioni assicurano 300 watt di energia. Staremo a vedere.
Vr-Zone riporta inoltre che le due GPU sulla Radeon HD 7990 non saranno del tipo visto sulla Radeon HD 7970 GHz Edition, cioè dotate di tecnologia PowerTune With Boost. In estrema sintesi non dovrebbero essere in grado di "overcloccarsi", seppur leggermente, in determinate situazioni. A completare il prodotto avremo 6 GB di memoria GDDR5 complessiva (3 GB per ogni GPU) e doppio bus a 384 bit.
martedì 24 luglio 2012
Windows 8 accelera la grafica e svernicia Windows 7 - Tom's Hardware
Windows 8 ha fatto un passo avanti incredibile sul fronte della grafica, secondo Microsoft. Grazie all'accelerazione hardware abilitata di default, alle nuove API DirectX 11.1 e al lavoro con i partner su architetture e driver grafici.
A parlarne è stato Rob Copeland, manager del team grafico, sul blog ufficiale del nuovo sistema operativo (debutterà il 26 ottobre). Lo sviluppo della parte grafica di Windows 8 ha seguito quattro direttive: assicurare un'esperienza Metro reattiva e veloce, offrire una piattaforma per l'accelerazione hardware di tutte le app Metro, aggiungere nuove capacità alle DirectX e supportare un ampissimo parco di GPU.
Microsoft ha elaborato nuovi test, concentrandosi su più punti. Per prima cosa il frame rate, che deve essere pari a 60 FPS e soprattutto costante perché, come sanno bene gli appassionati di giochi, se gli FPS scendono sotto una certa soglia le animazioni iniziano a rallentare e in alcuni casi compaiono gli odiati "scatti".

È stato essenziale verificare i cicli CPU occupati dalle operazioni grafiche. L'obiettivo era trovare un corretto bilanciamento, poiché una CPU impegnata in operazioni grafiche può dedicare meno risorse ad altre azioni. Microsoft ha quindi lavorato su ogni elemento grafico, a partire dai testi. Sono stati fatti inoltre importanti passi avanti nel rendering geometrico 2D.


Per quanto concerne la riproduzione delle immagini (interfacce utente, pagine web e altri elementi) Microsoft ha fatto diversi miglioramenti prestazionali nella gestione dei formati JPEG, GIF e PNG. Secondo un test, Windows 8 richiede il 40% del tempo in meno di Windows 7 per riprodurre 64 immagini (4,38 secondi contro 7,28 secondi).

A parlarne è stato Rob Copeland, manager del team grafico, sul blog ufficiale del nuovo sistema operativo (debutterà il 26 ottobre). Lo sviluppo della parte grafica di Windows 8 ha seguito quattro direttive: assicurare un'esperienza Metro reattiva e veloce, offrire una piattaforma per l'accelerazione hardware di tutte le app Metro, aggiungere nuove capacità alle DirectX e supportare un ampissimo parco di GPU.
Microsoft ha elaborato nuovi test, concentrandosi su più punti. Per prima cosa il frame rate, che deve essere pari a 60 FPS e soprattutto costante perché, come sanno bene gli appassionati di giochi, se gli FPS scendono sotto una certa soglia le animazioni iniziano a rallentare e in alcuni casi compaiono gli odiati "scatti".

Windows 8: prestazioni con i testi, confronto con Windows 7
L'azienda ha tenuto sotto controllo anche l'occupazione della memoria e il tempo che passa tra l'avvio di un'applicazione e la prima immagine schermo. "Le applicazioni usano un mix della memoria di sistema e della GPU. Quella della GPU è usata principalmente per operazioni di rendering come disegnare immagini, forme geometriche e testi. Inoltre ci sono operazioni grafiche che usano la CPU e, perciò, la memoria di sistema".È stato essenziale verificare i cicli CPU occupati dalle operazioni grafiche. L'obiettivo era trovare un corretto bilanciamento, poiché una CPU impegnata in operazioni grafiche può dedicare meno risorse ad altre azioni. Microsoft ha quindi lavorato su ogni elemento grafico, a partire dai testi. Sono stati fatti inoltre importanti passi avanti nel rendering geometrico 2D.

L'applicazione meteo in Windows 8 usa la geometria per visualizzare un grafico delle temperature e delle precipitazioni
Per migliorare le prestazioni del rendering geometrico in Windows 8 Microsoft ha ottimizzato l'uso della tessellation durante il rendering di figure geometriche e poi migliorato le prestazioni di rendering della geometria irregolare (ad esempio i bordi geografici su una mappa), usando una nuova funzione hardware chiamata Target Independent Rasterization (TIR).
Windows 8: rendering di elementi geometrici semplici, confronto con Windows 7
Grazie a TIR Direct2D usa meno cicli CPU per la tessellation, e in questo modo può trasferire più rapidamente le istruzioni verso la GPU senza sacrificare la qualità visiva. TIR è presente nell'hardware progettato per Windows 8 e compatibile con DX 11.1. Per quanto concerne la riproduzione delle immagini (interfacce utente, pagine web e altri elementi) Microsoft ha fatto diversi miglioramenti prestazionali nella gestione dei formati JPEG, GIF e PNG. Secondo un test, Windows 8 richiede il 40% del tempo in meno di Windows 7 per riprodurre 64 immagini (4,38 secondi contro 7,28 secondi).

Miglioramento prestazionale nel rendering di geometria sottoposta ad anti-aliasing da diversi file SVG su GPU DX 11.1 con TIR
Ogni intervento è stato fatto tenendo presente che Windows 8 dovrà girare anche su tablet con CPU e GPU che non hanno nulla da spartire con le quelle dei tradizionali PC. Inoltre tutto il processo è andato nella direzione di un minor consumo di energia possibile. Non vediamo l'ora di vedere i risultati.
lunedì 23 luglio 2012
Rivestimento per smartphone che rimargina graffi e tagli - Tom's Hardware
Un gruppo di ricercatori della Eindhoven University of Technology ha sviluppato un rivestimento plastico capace di "rimarginarsi" se graffiato. Una soluzione perfetta per l'elettronica di consumo, l'automotive, gli smartphone e ogni tipo di dispositivo soggetto a usura esterna. Infatti la ricerca pubblicata sulla rivista di settore Advanced Materials parla di un materiale plastico antiaderente in grado di eliminare in autonomia segni, incisioni e graffi fino alla completa scomparsa dei danni.
Oggi si tende ad applicare ai materiali sottili strati di protezione che però non sono in grado di opporsi in alcun modo ai segni più profondi e comunque nel tempo perdono ogni attributo. Il rivestimento olandese è stato realizzato con una formula che prevede tre strati: un primo che respinge l'acqua, un secondo di polimeri "a peduncolo" e l'ultimo con la componente principale.

Immaginare di poter abbandonare ogni tipo di cover o protettore per smartphone e tablet sarebbe davvero un sogno. E forse le aziende del settore l'hanno compreso da tempo, poiché l'idea del materiale che si rimargina è protagonista dei progetti Nissan Scratch Shield, Toray Andvanced Film e del lavoro del Professor Marek W. Urban dell'Università di Hattiesburg del Mississippi.
In verità si sta pensando a qualcosa di simile anche in campo hardware. Ad esempio l'anno scorso un team d'ingegneri dell'Università dell'Illinois aveva presentato un sistema di microcapsule, a base di liquid metal, capace di riparare i circuiti elettronici in caso di fratture.
Oggi si tende ad applicare ai materiali sottili strati di protezione che però non sono in grado di opporsi in alcun modo ai segni più profondi e comunque nel tempo perdono ogni attributo. Il rivestimento olandese è stato realizzato con una formula che prevede tre strati: un primo che respinge l'acqua, un secondo di polimeri "a peduncolo" e l'ultimo con la componente principale.

Anche il T-1000 si auto-riparava
Quando lo strato esterno viene graffiato, lo strato "attivo" più profondo sfrutta i peduncoli dell'intermedio per risalire in superficie e rimarginare il tutto. Sebbene non sia ancora chiaro se questa metodica possa essere utilizzata per altri tipi di rivestimento di primo livello (quindi non solo water-proof), il risultato ottenuto è comunque incoraggiante.Immaginare di poter abbandonare ogni tipo di cover o protettore per smartphone e tablet sarebbe davvero un sogno. E forse le aziende del settore l'hanno compreso da tempo, poiché l'idea del materiale che si rimargina è protagonista dei progetti Nissan Scratch Shield, Toray Andvanced Film e del lavoro del Professor Marek W. Urban dell'Università di Hattiesburg del Mississippi.
In verità si sta pensando a qualcosa di simile anche in campo hardware. Ad esempio l'anno scorso un team d'ingegneri dell'Università dell'Illinois aveva presentato un sistema di microcapsule, a base di liquid metal, capace di riparare i circuiti elettronici in caso di fratture.
LG Serie IPS7 da 23 e 27 pollici per l'intrattenimento - Tom's Hardware
LG ha annunciato con la Serie IPS7 una nuova gamma di monitor che, come si può intuire dalla sigla, usano pregiati pannelli di tipo IPS anziché i più diffusi TN. L'azienda sudcoreana ha già grande esperienza nella produzione di pannelli IPS ad alte prestazioni, essendo il principale produttore di schermi di questo tipo a livello mondiale. Quelli della Serie IPS7 non saranno però modelli professionali dedicati all'elaborazione grafica, ma monitor dedicati all'intrattenimento.
Lo testimonia, innanzitutto, la scelta della risoluzione, che per entrambi i modelli da 23 e 27 pollici inizialmente previsti è limitata alla classica 1920x1080. Anche le interfacce sono più votate all'intrattenimento che al mondo "pro": previsto il supporto alla tecnologia Mobile High-Definition Link (MHL), per la connessione semplificata di smartphone e simili attraverso la porta HDMI, mentre non è noto al momento se nell'elenco di ingressi trovi spazio la DisplayPort.

Quello che è noto è che entrambi i modelli saranno dotati di retroilluminazione LED, luminosità massima di 250 Cd/mq, tempo di risposta di 5 ms e angolo visivo utile di 178°. Nonostante la vocazione consumer, i due modelli non rinunciano comunque a offrire complete possibilità di regolazione colore a beneficio degli amanti della fotografia, tra cui segnaliamo il supporto a calibrazione hardware (con pre-calibrazione eseguita in fabbrica per chi non dispone di colorimetro) e la regolazione colore su 6 assi.
Da segnalare anche, a livello di design, l'adozione di una cornice particolarmente sottile, solo 1,2 mm. Lo stesso monitor ha uno spessore solo di 14,1 mm e usa pulsanti capacitivi "a sfioramento" per la massima pulizia delle linee. I monitor Serie IPS7 saranno distribuiti inizialmente in Asia, e a seguire in tutto il resto del mondo, a prezzi ancora da definire. Ci si aspetta però un listino molto inferiore a quello di alternative professionali basate su analoghi pannelli IPS della stessa LG.
Lo testimonia, innanzitutto, la scelta della risoluzione, che per entrambi i modelli da 23 e 27 pollici inizialmente previsti è limitata alla classica 1920x1080. Anche le interfacce sono più votate all'intrattenimento che al mondo "pro": previsto il supporto alla tecnologia Mobile High-Definition Link (MHL), per la connessione semplificata di smartphone e simili attraverso la porta HDMI, mentre non è noto al momento se nell'elenco di ingressi trovi spazio la DisplayPort.

Quello che è noto è che entrambi i modelli saranno dotati di retroilluminazione LED, luminosità massima di 250 Cd/mq, tempo di risposta di 5 ms e angolo visivo utile di 178°. Nonostante la vocazione consumer, i due modelli non rinunciano comunque a offrire complete possibilità di regolazione colore a beneficio degli amanti della fotografia, tra cui segnaliamo il supporto a calibrazione hardware (con pre-calibrazione eseguita in fabbrica per chi non dispone di colorimetro) e la regolazione colore su 6 assi.
Da segnalare anche, a livello di design, l'adozione di una cornice particolarmente sottile, solo 1,2 mm. Lo stesso monitor ha uno spessore solo di 14,1 mm e usa pulsanti capacitivi "a sfioramento" per la massima pulizia delle linee. I monitor Serie IPS7 saranno distribuiti inizialmente in Asia, e a seguire in tutto il resto del mondo, a prezzi ancora da definire. Ci si aspetta però un listino molto inferiore a quello di alternative professionali basate su analoghi pannelli IPS della stessa LG.
⇒ Il Nintendo 3DS XL ha uno schermo anti-riflesso - Notizia - 3DS
⇒ Il Nintendo 3DS XL ha uno schermo anti-riflesso - Notizia - 3DS
Notizia | 23/07/2012 ( ore 10:35 ) : La caratteristica principale del 3DS XL, nuovo modello della console portatile Nintendo, sono sicuramente gli schermi, grandi ora il 90% in più rispetto al modello originale. Ma non è solo le dimensioni abbondanti a rendere i display così speciali. Una nuova intervista della serie "Iwata Asks" rivela che lo schermo superiore dispone ora di una tecnologia anti-riflesso.
Takashi Murakami, della divisione Mechanical Design Group, ha fatto notare che i tre layer dell'LCD dell' XL sono stati trattati per ridurre la riflettività dal 12% del 3DS al 3%. Stando alle parole di Iwata, il problema del riflesso sullo schermo è stato un cruccio della compagnia sin dall'era del GameBoy Advance, ma queste tecnologie non sono mai state applicate fino ad oggi poiché ritenute troppo costose.
Infine l'intervista ha confermato che il display più grande ha aumentato l'effetto parallasse, il che si traduce in un'esperienza 3D ancora più profonda.
Il 3DS XL sarà disponibile nei negozi dal 28 Luglio al prezzo consigliato di 199€.
Notizia | 23/07/2012 ( ore 10:35 ) : La caratteristica principale del 3DS XL, nuovo modello della console portatile Nintendo, sono sicuramente gli schermi, grandi ora il 90% in più rispetto al modello originale. Ma non è solo le dimensioni abbondanti a rendere i display così speciali. Una nuova intervista della serie "Iwata Asks" rivela che lo schermo superiore dispone ora di una tecnologia anti-riflesso.
Takashi Murakami, della divisione Mechanical Design Group, ha fatto notare che i tre layer dell'LCD dell' XL sono stati trattati per ridurre la riflettività dal 12% del 3DS al 3%. Stando alle parole di Iwata, il problema del riflesso sullo schermo è stato un cruccio della compagnia sin dall'era del GameBoy Advance, ma queste tecnologie non sono mai state applicate fino ad oggi poiché ritenute troppo costose.
Infine l'intervista ha confermato che il display più grande ha aumentato l'effetto parallasse, il che si traduce in un'esperienza 3D ancora più profonda.
Il 3DS XL sarà disponibile nei negozi dal 28 Luglio al prezzo consigliato di 199€.
domenica 22 luglio 2012
Thunderbolt accelera a 20 Gbps nel 2014 con Falcon Ridge - Tom's Hardware
La prossima generazione di controller Thunderbolt, nome in codice Redwood Ridge, potrebbe debuttare nella seconda metà del 2013, insieme alla nuova gamma di CPU Core di Intel (Haswell) e chipset della serie 8. A dirlo l'edizione cinese del sito Vr-Zone.
Redwood Ridge dovrebbe continuare a offrire una velocità di 10 Gbps biredizionali, oltre che consentire il passaggio di segnali video DisplayPort v1.1a e DisplayPort v1.2 Redriver. Non si tratterà quindi di una soluzione innovativa, bensì di transizione: l'obiettivo di Intel sarebbe quello di ridurre i prezzi rispetto alla situazione attuale.

Oggi la soluzione TB a basso costo di Intel è chiamata Cactus Ridge 2C, ed è venduta a circa 20 dollari al pezzo su grandi quantità. Una somma che in un'ottica di costi totali di una piattaforma è ancora rilevante e su questo dovrà lavorare Intel nei prossimi anni se desidera far arrivare una porta Thunderbolt su ogni computer. Ci auguriamo che l'azienda lavori anche sul prezzo dei cavi di connessione.
Nel 2014 arriverà il sostituto di Redwood Ridge, chiamato Falcon Ridge. Secondo le indiscrezioni, questa generazione potrebbe consentire a Thunderbolt di fare un ulteriore scatto in avanti, raggiungendo una velocità di 20 Gbps su due canali. Non è chiaro se per offrire questo incremento prestazionale servirà un passaggio dal rame alla fibra ottica.
Tale velocità, a ogni modo, dovrebbe ampliare ancora di più le possibilità per chi usa Thunderbolt: gestire più schermi in cascata o dispositivi come sistemi RAID in configurazioni daisy-chaining. Al momento, come evidenziato in un recente articolo (Thunderbolt arriva su PC: tutto quello che dovete sapere), questa tecnologia rimane "d'elite", per costi e target di mercato. L'arrivo su PC - è presente da tempo sui prodotti Apple - dovrebbe però consentirne una lenta ma costante diffusione.
Redwood Ridge dovrebbe continuare a offrire una velocità di 10 Gbps biredizionali, oltre che consentire il passaggio di segnali video DisplayPort v1.1a e DisplayPort v1.2 Redriver. Non si tratterà quindi di una soluzione innovativa, bensì di transizione: l'obiettivo di Intel sarebbe quello di ridurre i prezzi rispetto alla situazione attuale.

Oggi la soluzione TB a basso costo di Intel è chiamata Cactus Ridge 2C, ed è venduta a circa 20 dollari al pezzo su grandi quantità. Una somma che in un'ottica di costi totali di una piattaforma è ancora rilevante e su questo dovrà lavorare Intel nei prossimi anni se desidera far arrivare una porta Thunderbolt su ogni computer. Ci auguriamo che l'azienda lavori anche sul prezzo dei cavi di connessione.
Nel 2014 arriverà il sostituto di Redwood Ridge, chiamato Falcon Ridge. Secondo le indiscrezioni, questa generazione potrebbe consentire a Thunderbolt di fare un ulteriore scatto in avanti, raggiungendo una velocità di 20 Gbps su due canali. Non è chiaro se per offrire questo incremento prestazionale servirà un passaggio dal rame alla fibra ottica.
Tale velocità, a ogni modo, dovrebbe ampliare ancora di più le possibilità per chi usa Thunderbolt: gestire più schermi in cascata o dispositivi come sistemi RAID in configurazioni daisy-chaining. Al momento, come evidenziato in un recente articolo (Thunderbolt arriva su PC: tutto quello che dovete sapere), questa tecnologia rimane "d'elite", per costi e target di mercato. L'arrivo su PC - è presente da tempo sui prodotti Apple - dovrebbe però consentirne una lenta ma costante diffusione.
sabato 21 luglio 2012
Dead Space 3 ha il co-op perché era un gioco pauroso - Tom's Hardware
Dead Space 3 ha la modalità cooperativa perché troppo pauroso. Laura Miele, a capo del marketing di EA Games, ha dichiarato al sito MCV che la virata del videogioco verso una maggiore apertura è conseguente a una ricerca di mercato e alla volontà di raggiungere un pubblico più ampio.
"Abbiamo fatto delle ricerche dopo l'uscita di Dead Space 1 e 2, e siamo davvero orgogliosi di quei prodotti. Il feedback ci è servito per capire come far arrivare il gioco a un maggior numero di consumatori. I giocatori ci hanno detto che amavano l'atmosfera da thriller, ma anche che i giochi erano parecchio spaventosi, e che volevano giocarci con qualcuno. Così abbiamo introdotto il co-op".

"L'orrore di Dead Space c'è ancora tutto. È fedele alle sue radici e non è meno spaventoso, ma la gente ci ha detto che si sentiva più a suo agio a giocare con qualcuno che per conto proprio. Personalmente, preferirei vedere un film pauroso con mio marito piuttosto che stare a casa con le luci accese e guardarlo da sola. Stiamo cercando di raggiungere consumatori che forse non erano aperti a Dead Space 1 e 2".
Questa mossa rischia, a nostro giudizio, di essere controproducente, non tanto per le vendite, quanto per quello che ci resterà del gioco tra qualche anno, almeno tra i veri appassionati. L'atmosfera e il livello di tensione di Dead Space forse sconsigliavano di giocarlo ai deboli di cuore, ma sono anche gli aspetti che lo hanno reso un gioco da ricordare.
Benché l'introduzione del secondo personaggio in co-op, John Carver, sia tutta da valutare, le parole di Laura Miele fanno temere un cambio di direzione dalle atmosfere di un tempo - e da qualche anteprima sul Web sembrerebbe essere così. Speriamo davvero - e tanto - che le cose stiano diversamente. Magari il co-op alla fine si rivelerà un valore aggiunto, anche se è comprensibile una piccola vena di scetticismo. Staremo a vedere.
L'obiettivo di EA è già stato fissato: almeno 5 milioni di copie vendute per parlare di successo. Il gioco uscirà a febbraio 2013 su PS3, Xbox 360 e PC. Speriamo che Visceral Games sia riuscita a prendere il proverbiale piccione con una fava, cioè a non snaturare troppo il titolo e al tempo stesso renderlo giocabile da chiunque. Voi cosa ne pensate? I primi due Dead Space erano davvero così troppo paurosi?
"Abbiamo fatto delle ricerche dopo l'uscita di Dead Space 1 e 2, e siamo davvero orgogliosi di quei prodotti. Il feedback ci è servito per capire come far arrivare il gioco a un maggior numero di consumatori. I giocatori ci hanno detto che amavano l'atmosfera da thriller, ma anche che i giochi erano parecchio spaventosi, e che volevano giocarci con qualcuno. Così abbiamo introdotto il co-op".

"L'orrore di Dead Space c'è ancora tutto. È fedele alle sue radici e non è meno spaventoso, ma la gente ci ha detto che si sentiva più a suo agio a giocare con qualcuno che per conto proprio. Personalmente, preferirei vedere un film pauroso con mio marito piuttosto che stare a casa con le luci accese e guardarlo da sola. Stiamo cercando di raggiungere consumatori che forse non erano aperti a Dead Space 1 e 2".
Questa mossa rischia, a nostro giudizio, di essere controproducente, non tanto per le vendite, quanto per quello che ci resterà del gioco tra qualche anno, almeno tra i veri appassionati. L'atmosfera e il livello di tensione di Dead Space forse sconsigliavano di giocarlo ai deboli di cuore, ma sono anche gli aspetti che lo hanno reso un gioco da ricordare.
Benché l'introduzione del secondo personaggio in co-op, John Carver, sia tutta da valutare, le parole di Laura Miele fanno temere un cambio di direzione dalle atmosfere di un tempo - e da qualche anteprima sul Web sembrerebbe essere così. Speriamo davvero - e tanto - che le cose stiano diversamente. Magari il co-op alla fine si rivelerà un valore aggiunto, anche se è comprensibile una piccola vena di scetticismo. Staremo a vedere.
L'obiettivo di EA è già stato fissato: almeno 5 milioni di copie vendute per parlare di successo. Il gioco uscirà a febbraio 2013 su PS3, Xbox 360 e PC. Speriamo che Visceral Games sia riuscita a prendere il proverbiale piccione con una fava, cioè a non snaturare troppo il titolo e al tempo stesso renderlo giocabile da chiunque. Voi cosa ne pensate? I primi due Dead Space erano davvero così troppo paurosi?
venerdì 20 luglio 2012
Videorecensione: HP Spectre, elegante ultrabook in vetro - Tom's Hardware
Lo Spectre di HP è un notebook unico nel suo genere. Non per la dotazione hardware, che è notevole ma non eccezionale, ma piuttosto per alcuni dettagli che lo caratterizzano, come ad esempio il coperchio e il poggiapolsi completamente rifiniti in Gorilla Glass, materiale che protegge anche lo schermo.
Quest'ultimo ha una risoluzione 1600x900 e una diagonale da 14 pollici, con una fedeltà cromatica più che discreta. Purtroppo la luminosità massima non è molto alta, e non sarà facile usare questo computer in condizioni d'illuminazione meno che ideali. Anche perché le superfici in vetro si sporcano facilmente con le impronte digitali.

E non mancano dettagli gustosi, come l'illuminazione della tastiera progressiva che si attiva quando si avvicinano le mani, dal basso verso l'alto. L'audio Beats inoltre dovrebbe offrire un suono migliore rispetto a molti notebook in circolazione, senza dimenticare che parliamo sempre di un computer portatile, e non si possono chiedere miracoli.
Esattamente come un orologio, un vestito o un'auto, non è il caso di farsi troppe domande quando si parla di un prodotto di lusso. Questo portatile costa 1500 euro, un prezzo forse nemmeno troppo alto considerando i materiali con cui è costruito; di sicuro HP troverà un pubblico adatto.
Quest'ultimo ha una risoluzione 1600x900 e una diagonale da 14 pollici, con una fedeltà cromatica più che discreta. Purtroppo la luminosità massima non è molto alta, e non sarà facile usare questo computer in condizioni d'illuminazione meno che ideali. Anche perché le superfici in vetro si sporcano facilmente con le impronte digitali.

HP Spectre
Se sulla bellezza di questo computer non si può discutere, i risultati dei test e la visione d'insieme lasciano un po' perplessi. D'altra parte non è un computer pensato per l'uso familiare o per chi lavora molto, ma piuttosto per qualcuno che ci tiene a impressionare.E non mancano dettagli gustosi, come l'illuminazione della tastiera progressiva che si attiva quando si avvicinano le mani, dal basso verso l'alto. L'audio Beats inoltre dovrebbe offrire un suono migliore rispetto a molti notebook in circolazione, senza dimenticare che parliamo sempre di un computer portatile, e non si possono chiedere miracoli.
Esattamente come un orologio, un vestito o un'auto, non è il caso di farsi troppe domande quando si parla di un prodotto di lusso. Questo portatile costa 1500 euro, un prezzo forse nemmeno troppo alto considerando i materiali con cui è costruito; di sicuro HP troverà un pubblico adatto.
⇒ Samsung Galaxy Note II: stesso processore dell'S3 ma frequenza da 1,6 GHz - Immagini - Tech
giovedì 19 luglio 2012
martedì 17 luglio 2012
Sapphire HD 7970 6GB Toxic Edition con GPU fino a 1.2 GHz
Sapphire ha presentato la HD 7970 6GB Toxic Edition,
una scheda video in edizione limitata che non solo si distingue dalla
massa per la quantità di memoria doppia rispetto alla soluzione standard
di AMD, ma anche per l'overclock di fabbrica e il design
personalizzato.
È a tutti gli effetti una HD 7970 GHz Edition (qui la recensione), ritoccata ulteriormente da Sapphire per far lavorare la GPU a 1050 MHz di base e a 1100 MHz tramite PowerTune Dynamic Boost, con la memoria a 6000 MHz effettivi. Premendo il nuovo pulsante "Lethal Boost", il core è in grado di fare un ulteriore passo in avanti, salendo da 1100 a 1200 MHz, mentre la memoria opera a 6400 MHz.

Tutto questo è possibile grazie al design dell'alimentazione a 8 fasi, il VDDC della GPU, una fase aggiuntiva per VDDCI e MVDD e un modello di induttanze "Black Diamond" a due lati. Tutto questo a detta dell'azienda riduce di 40 gradi centigradi la temperatura della sezione di alimentazione, rispetto alla scheda di riferimento, mediante la tecnologia DirectFET.
Sapphire ha modificato anche il profilo del sistema di raffreddamento e il PowerTune per adattarsi alle frequenze più elevate. Gli utenti potranno inoltre regolare individualmente la scheda con TriXX, il software scaricabile gratuitamente che consente di modificare i parametri chiave per ottenere il massimo rendimento.

Per quanto riguarda il raffreddamento, la tecnologia Vapor-X della scheda si basa su una nuova camera di vapore progettata specificamente per questo modello. Il calore viene incanalato in quattro heatpipe (due da 8 mm più due da 6 mm) e infine disperso da due ventole da 90 mm con cuscinetti anti-polvere. Al momento non conosciamo il prezzo, ma dovrebbe essere superiore a 500 euro.
È a tutti gli effetti una HD 7970 GHz Edition (qui la recensione), ritoccata ulteriormente da Sapphire per far lavorare la GPU a 1050 MHz di base e a 1100 MHz tramite PowerTune Dynamic Boost, con la memoria a 6000 MHz effettivi. Premendo il nuovo pulsante "Lethal Boost", il core è in grado di fare un ulteriore passo in avanti, salendo da 1100 a 1200 MHz, mentre la memoria opera a 6400 MHz.

Tutto questo è possibile grazie al design dell'alimentazione a 8 fasi, il VDDC della GPU, una fase aggiuntiva per VDDCI e MVDD e un modello di induttanze "Black Diamond" a due lati. Tutto questo a detta dell'azienda riduce di 40 gradi centigradi la temperatura della sezione di alimentazione, rispetto alla scheda di riferimento, mediante la tecnologia DirectFET.
Sapphire ha modificato anche il profilo del sistema di raffreddamento e il PowerTune per adattarsi alle frequenze più elevate. Gli utenti potranno inoltre regolare individualmente la scheda con TriXX, il software scaricabile gratuitamente che consente di modificare i parametri chiave per ottenere il massimo rendimento.

Per quanto riguarda il raffreddamento, la tecnologia Vapor-X della scheda si basa su una nuova camera di vapore progettata specificamente per questo modello. Il calore viene incanalato in quattro heatpipe (due da 8 mm più due da 6 mm) e infine disperso da due ventole da 90 mm con cuscinetti anti-polvere. Al momento non conosciamo il prezzo, ma dovrebbe essere superiore a 500 euro.
Casio Exilim EX-N1 da 16 Mpixel, la compatta per l'estate
Casio Japan ha annunciato recentemente tre nuovi modelli della gamma Exilim, EX-N1, EX-N10 ed EX-N20, che condividono esattamente lo stesso hardware, e si differenziano unicamente per la scocca.
L'hardware comune prevede l'utilizzo di un sensore CCD da 16,1 Mpixel abbinato a un'ottica zoom 5x equivalente a 26-160mm nel formato 35mm. Si tratterà in tutti i casi di modelli punta-e-scatta nati per lavorare in completo automatismo, dotati di funzione anti-vibrazione, un lungo elenco di modalità scena predefinite (26, per l'esattezza) e con possibilità di registrazione video HD.
Anche il display sarà identico, un modello da 2,7 pollici per tutte.
Fin qui, come si può notare, nulla di davvero speciale.
Ciò che ha catturato la nostra attenzione è la disponibilità di diversi ... vestiti. Certo, nel mondo della fotografia l'immagine è tutto, ma finora abbiamo sempre creduto che questo si applicasse alle immagini prodotte dalla fotocamera e non alle immagini della fotocamera stessa.
Ciò nondimeno, Casio ha deciso di spostare un po' più in alto l'asticella della personalizzazione del corpo macchina introducendo il cosiddetto design CMF (Color, Material, Finishing). Come si può intuire, l'elemento di design non si limita più al solo colore, come già accade normalmente, ma include anche il materiale e il grado di finitura superficiale.
Il modello EX-N1 presenta una finitura lucida e tre colori in tinta unita, cioè privi di motivi, inseriti in una cornice nera: blu, rosa e bianco.
Il modello EX-N10, più alla moda, utilizza una texture sotto la finitura lucida, che Casio descrive come simile al lavoro della manicure - qualunque cosa ciò significhi. Anche in questo caso, tre i colori disponibili: rosa shocking, oro e nero.
Infine, la EX-N20 presenta un design più classico e una finitura con texture analoga alla pelle, nelle tre varianti di colore marrone, blu e rosso. Sarà motivo di preferenza sufficientemente valido?
L'hardware comune prevede l'utilizzo di un sensore CCD da 16,1 Mpixel abbinato a un'ottica zoom 5x equivalente a 26-160mm nel formato 35mm. Si tratterà in tutti i casi di modelli punta-e-scatta nati per lavorare in completo automatismo, dotati di funzione anti-vibrazione, un lungo elenco di modalità scena predefinite (26, per l'esattezza) e con possibilità di registrazione video HD.

Fin qui, come si può notare, nulla di davvero speciale.
Ciò che ha catturato la nostra attenzione è la disponibilità di diversi ... vestiti. Certo, nel mondo della fotografia l'immagine è tutto, ma finora abbiamo sempre creduto che questo si applicasse alle immagini prodotte dalla fotocamera e non alle immagini della fotocamera stessa.
Ciò nondimeno, Casio ha deciso di spostare un po' più in alto l'asticella della personalizzazione del corpo macchina introducendo il cosiddetto design CMF (Color, Material, Finishing). Come si può intuire, l'elemento di design non si limita più al solo colore, come già accade normalmente, ma include anche il materiale e il grado di finitura superficiale.
Il modello EX-N1 presenta una finitura lucida e tre colori in tinta unita, cioè privi di motivi, inseriti in una cornice nera: blu, rosa e bianco.
Il modello EX-N10, più alla moda, utilizza una texture sotto la finitura lucida, che Casio descrive come simile al lavoro della manicure - qualunque cosa ciò significhi. Anche in questo caso, tre i colori disponibili: rosa shocking, oro e nero.
Infine, la EX-N20 presenta un design più classico e una finitura con texture analoga alla pelle, nelle tre varianti di colore marrone, blu e rosso. Sarà motivo di preferenza sufficientemente valido?
ViewSonic VX2703mh, monitor LED da 27 pollici economico
ViewSonic VX2703mh è un nuovo monitor a LED con diagonale da 27
pollici e caratterizzato da un prezzo contenuto: solo 299 dollari. Oltre
al risparmio in sede di acquisto, il ViewSonic VX2703mh promette anche
consumi irrisori, per un costo totale di gestione particolarmente
contenuto; il costruttore dichiara in proposito un consumo ottimizzato
di 23 Watt, circa il 40% in meno rispetto alla media dei 27 pollici.

Il prodotto si presenta come una soluzione general-purpose, adatta tanto al segmento consumer quanto alla piccola-media impresa.
La risoluzione è la classica Full-HD 1920x1080, che su questa diagonale si traduce in un pixel pitch piuttosto elevato e in un'area utile di lavoro non superiore a quella di molti modelli da 23 o 24 pollici. Non si tratta quindi del monitor migliore per il CAD o la progettazione, ma con un tempo medio di risposta GtG di 3 ms (grazie alla tecnologia di overdrive ClearMotiv II) pare essere più che adatto al gaming e all'intrattenimento in genere.
Completa la connettività in ingresso, che prevede porte HDMI, DVI e VGA.
Il monitor integra una coppia di diffusori stereo e vanta un dato di contrasto statico particolarmente elevato per un monitor di questa categoria: ben 1200:1.
Più ordinario, ma comunque sovrabbondante, il dato di luminosità massima pari a 300 Cd/mq.

Il prodotto si presenta come una soluzione general-purpose, adatta tanto al segmento consumer quanto alla piccola-media impresa.
La risoluzione è la classica Full-HD 1920x1080, che su questa diagonale si traduce in un pixel pitch piuttosto elevato e in un'area utile di lavoro non superiore a quella di molti modelli da 23 o 24 pollici. Non si tratta quindi del monitor migliore per il CAD o la progettazione, ma con un tempo medio di risposta GtG di 3 ms (grazie alla tecnologia di overdrive ClearMotiv II) pare essere più che adatto al gaming e all'intrattenimento in genere.
Completa la connettività in ingresso, che prevede porte HDMI, DVI e VGA.
Il monitor integra una coppia di diffusori stereo e vanta un dato di contrasto statico particolarmente elevato per un monitor di questa categoria: ben 1200:1.
Più ordinario, ma comunque sovrabbondante, il dato di luminosità massima pari a 300 Cd/mq.
Nikon D3200, impressioni iniziali e primi scatti
bbiamo avuto modo di provare per qualche tempo la recente coppia di
reflex Nikon, D3200 e D800. Prima delle recensioni complete, vogliamo
condividere le impressioni iniziali e i primi scatti, a cominciare
dall'entry level D3200 presentata in questa news.
Iniziamo col dire che la Nikon D3200 è certamente una reflex ben riuscita. Del resto, poggia su solide basi: i cambiamenti rispetto alle precedenti versioni sono davvero minimi, e rimane quindi valido anche per la D3200 il giudizio di fondo secondo cui siamo di fronte a una delle piccole reflex più intriganti. Leggera e maneggevole, offre un'interfaccia evoluta basata sulla schermata riepilogativa interattiva: una doppia pressione del pulsante "i" porta alla modifica rapida dei parametri di scatto impostati, il che risulta molto rapido ed efficace.

I pochi comandi presenti sono ben studiati e offrono impostazioni anche evolute, che non sempre si trovano su questa categoria di prodotto. Il migliore esempio che possiamo fare in questo senso è il pulsante di attivazione flash, che serve anche da compensazione flash - funzione certo non banale.
Chi vuole approcciare una reflex entry-level come la D3200 deve però essere cosciente dei limiti e delle peculiarità di questa categoria di prodotti, soprattutto in questo momento in cui i sistemi mirrorless rappresentano temibili concorrenti.
Guardando la D3200 dall'alto, cioè con l'occhio del fotografo esperto, non si può non notare l'assenza della ghiera secondaria e, in generale, la relativa di povertà di comandi fisici, che avvicinano il modo d'uso della D3200 proprio a quello di una tipica mirrorless, obbligando molto all'utilizzo del menu su schermo e riducendo di conseguenza la rapidità d'esecuzione. Anche il mirino, piccolo rispetto ai modelli professionali, potrà risultare limitante nel lungo periodo. Chi, dopo aver acquistato la D3200, si appassionerà seriamente alla fotografia, sentirà quindi - presto o tardi - il desiderio di qualcosa in più.
D'altro canto, la D3200 non è una mirrorless. E' compatta, ma non tascabile, e la modalità LiveView, tanto cara e familiare a chi proviene da quel mondo, funziona qui come su tutte le reflex: male. La reattività dell'autofocus, in particolare, cala a picco, pertanto la D3200 rimane una fotocamera da utilizzare prevalentemente con il mirino ottico. Sempre paragonando la D3200 alle più recenti mirrorless, si potrà poi rimanere delusi dall'AF a 9 punti che, sebbene in assoluto più che valido e veloce rispetto alle dirette concorrenti, è stato superato in funzioni e velocità dalle mirrorless top di gamma.
La D3200 deve quindi essere valutata nel giusto contesto: come reflex entry-level offre pro (tra cui l'accesso al sistema di ottiche Nikon) e contro. Chi, valutati questi aspetti, deciderà che la reflex fa al caso suo, certamente non rimarrà deluso da questo corpo macchina.
Iniziamo col dire che la Nikon D3200 è certamente una reflex ben riuscita. Del resto, poggia su solide basi: i cambiamenti rispetto alle precedenti versioni sono davvero minimi, e rimane quindi valido anche per la D3200 il giudizio di fondo secondo cui siamo di fronte a una delle piccole reflex più intriganti. Leggera e maneggevole, offre un'interfaccia evoluta basata sulla schermata riepilogativa interattiva: una doppia pressione del pulsante "i" porta alla modifica rapida dei parametri di scatto impostati, il che risulta molto rapido ed efficace.

I pochi comandi presenti sono ben studiati e offrono impostazioni anche evolute, che non sempre si trovano su questa categoria di prodotto. Il migliore esempio che possiamo fare in questo senso è il pulsante di attivazione flash, che serve anche da compensazione flash - funzione certo non banale.
Chi vuole approcciare una reflex entry-level come la D3200 deve però essere cosciente dei limiti e delle peculiarità di questa categoria di prodotti, soprattutto in questo momento in cui i sistemi mirrorless rappresentano temibili concorrenti.
Guardando la D3200 dall'alto, cioè con l'occhio del fotografo esperto, non si può non notare l'assenza della ghiera secondaria e, in generale, la relativa di povertà di comandi fisici, che avvicinano il modo d'uso della D3200 proprio a quello di una tipica mirrorless, obbligando molto all'utilizzo del menu su schermo e riducendo di conseguenza la rapidità d'esecuzione. Anche il mirino, piccolo rispetto ai modelli professionali, potrà risultare limitante nel lungo periodo. Chi, dopo aver acquistato la D3200, si appassionerà seriamente alla fotografia, sentirà quindi - presto o tardi - il desiderio di qualcosa in più.
D'altro canto, la D3200 non è una mirrorless. E' compatta, ma non tascabile, e la modalità LiveView, tanto cara e familiare a chi proviene da quel mondo, funziona qui come su tutte le reflex: male. La reattività dell'autofocus, in particolare, cala a picco, pertanto la D3200 rimane una fotocamera da utilizzare prevalentemente con il mirino ottico. Sempre paragonando la D3200 alle più recenti mirrorless, si potrà poi rimanere delusi dall'AF a 9 punti che, sebbene in assoluto più che valido e veloce rispetto alle dirette concorrenti, è stato superato in funzioni e velocità dalle mirrorless top di gamma.
La D3200 deve quindi essere valutata nel giusto contesto: come reflex entry-level offre pro (tra cui l'accesso al sistema di ottiche Nikon) e contro. Chi, valutati questi aspetti, deciderà che la reflex fa al caso suo, certamente non rimarrà deluso da questo corpo macchina.
Hard disk Toshiba da 60 TB con tecnologia da decidere
Il futuro degli hard disk potrebbe non essere rappresentato dalla tecnologia HAMR.
L'acronimo, che sta per Heat-Assisted Magnetic Recording, indica il
probabile sostituto della tecnologia di registrazione perpendicolare
(PMR) - che ha consentito di realizzare hard disk da 4 TB. Per aumentare
la capacità fino a decine di terabyte però bisogna imboccare nuove
strade e l'HAMR sembrava, almeno fino a oggi, la tecnologia scelta
dall'intera industria.
La tecnologia HAMR usa celle di ferro-platino anziché cobalto-platino per rappresentare i bit, e serve un laser dedicato al loro riscaldamento per cambiarne il valore. A detta di Toshiba però non si può ancora parlare di "standard di fatto", perché ci sono anche altre possibilità al vaglio. Ad esempio il supporto potrebbe essere riscaldato con laser oppure microonde, e questo inciderebbe sul design.

Secondo Seagate, entro una decina di anni avremo hard disk da 3,5" capaci di contenere 60 TB di dati e soluzioni da 2,5" da 20 TB, ma L'obiettivo più immediato è passare dai circa 620 gigabit per pollice dei dischi da 3,5" da 3TB a un terabit per pollice.
"Non è del tutto chiaro se HAMR sarà il prossimo sistema di registrazione magnetica a essere messo in vendita. […] Quel termine è proprietario, e il settore potrebbe presto convergere sul termine TAMR (thermal-assisted magnetic recording)", ha aggiunto un portavoce di Toshiba.
L'azienda inoltre sta sperimentando con altre tecnologie come la bit patterned media, che promette densità tra 1 e 3 terabit per pollice quadrato; si sta anche prendendo in considerazione la two dimensional magnetic recording (TDMR, 10 terabit per pollice quadrato), che però è molto complessa e non è chiaro quando sarà messa a punto.
La tecnologia HAMR usa celle di ferro-platino anziché cobalto-platino per rappresentare i bit, e serve un laser dedicato al loro riscaldamento per cambiarne il valore. A detta di Toshiba però non si può ancora parlare di "standard di fatto", perché ci sono anche altre possibilità al vaglio. Ad esempio il supporto potrebbe essere riscaldato con laser oppure microonde, e questo inciderebbe sul design.

Secondo Seagate, entro una decina di anni avremo hard disk da 3,5" capaci di contenere 60 TB di dati e soluzioni da 2,5" da 20 TB, ma L'obiettivo più immediato è passare dai circa 620 gigabit per pollice dei dischi da 3,5" da 3TB a un terabit per pollice.
"Non è del tutto chiaro se HAMR sarà il prossimo sistema di registrazione magnetica a essere messo in vendita. […] Quel termine è proprietario, e il settore potrebbe presto convergere sul termine TAMR (thermal-assisted magnetic recording)", ha aggiunto un portavoce di Toshiba.
L'azienda inoltre sta sperimentando con altre tecnologie come la bit patterned media, che promette densità tra 1 e 3 terabit per pollice quadrato; si sta anche prendendo in considerazione la two dimensional magnetic recording (TDMR, 10 terabit per pollice quadrato), che però è molto complessa e non è chiaro quando sarà messa a punto.
Intel svela SSD 330 da 240 GB e usa la motosega sui prezzi
Intel ha presentato l'SSD 330 da 240 GB e abbassato
il prezzo suggerito ai rivenditori per i prodotti delle serie SSD 520,
330 e 320. La nuova unità è ovviamente da 2,5 pollici (spessore di 9,5
mm) con interfaccia SATA 6 Gbps, spinta come le altre proposte della
serie da un controller LSI SandForce (Intel SSD 330 da 60, 120 e 180 GB: recensione e test).
Questa versione, la prima a superare la soglia dei 200 GB nella serie 330, offre una velocità in lettura sequenziale fino a 500 MB/s, mentre si ferma a 450 MB/s per quanto riguarda le scritture. Le prestazioni in accesso casuale 4 KB sono pari a 42mila IOPS (lettura) e 52mila IOPS (scrittura). Stranamente l'azienda non ha svelato il prezzo di questo modello, ma dovrebbe essere intorno ai 200 dollari.

Per quanto riguarda i tagli ai negozianti e OEM siamo nell'ordine tra il 10 e il 38% - a seconda del modello. Il tutto dovrebbe tradursi in un calo dei prezzi ai consumatori. Nel lotto degli SSD 320 il calo interessa solo le versioni da 300 e 600 GB, che passano rispettivamente da 519 e 1059 dollari a 464 e 879 dollari.
L'SSD 330 da 60 GB scende da 94 a 69 dollari, quello da 120 GB da 149 a 104 dollari mentre il modello da 180 GB da 234 a 154 dollari. Nella serie SSD 520 il modello da 60 GB va da 109 a 99 dollari, quello da 120 GB da 189 a 139 dollari. Infine, le versioni da 240 e 480 GB passano rispettivamente da 349 e 809 a 259 e 594 dollari.
Questa versione, la prima a superare la soglia dei 200 GB nella serie 330, offre una velocità in lettura sequenziale fino a 500 MB/s, mentre si ferma a 450 MB/s per quanto riguarda le scritture. Le prestazioni in accesso casuale 4 KB sono pari a 42mila IOPS (lettura) e 52mila IOPS (scrittura). Stranamente l'azienda non ha svelato il prezzo di questo modello, ma dovrebbe essere intorno ai 200 dollari.

Per quanto riguarda i tagli ai negozianti e OEM siamo nell'ordine tra il 10 e il 38% - a seconda del modello. Il tutto dovrebbe tradursi in un calo dei prezzi ai consumatori. Nel lotto degli SSD 320 il calo interessa solo le versioni da 300 e 600 GB, che passano rispettivamente da 519 e 1059 dollari a 464 e 879 dollari.
L'SSD 330 da 60 GB scende da 94 a 69 dollari, quello da 120 GB da 149 a 104 dollari mentre il modello da 180 GB da 234 a 154 dollari. Nella serie SSD 520 il modello da 60 GB va da 109 a 99 dollari, quello da 120 GB da 189 a 139 dollari. Infine, le versioni da 240 e 480 GB passano rispettivamente da 349 e 809 a 259 e 594 dollari.
lunedì 16 luglio 2012
EA rivela accidentalmente Battlefield 4
Sull'Origin Store è comparso per qualche ora un banner dedicato a una non ancora annunciata Digital Deluxe Edition di Medal of Honor Warfighter,
lo shooter di EA che uscirà in questa stagione natalizia. La nuova
versione di Medal of Honor, che verrebbe commercializzata al prezzo di
$69.99, includerebbe l'accesso al beta test di Battlefield 4.
Chiaramente il seguito dell'eccellente shooter multiplayer di DICE
non è ancora ufficiale, sebbene se ne sia parlato, tra le righe, in più
di un'occasione. DICE aveva detto che Battlefield non sarebbe mai
diventato uno sparatutto a cadenza annuale, ma adesso sembra probabile
che, a distanza di due anni da Battlefield 3, possa esserci un nuovo
capitolo della serie per la stagione natalizia 2013.
Electronic Arts si è accorta subito di avere commesso un errore, e ha rimosso il banner incriminato dopo qualche ora dalla sua pubblicazione, rimpiazzandolo con uno spot di Battlefield 3 Premium, la soluzione che consente di avere tutti i DLC di Battlefield 3 con un unico pagamento.
Battlefield 4 arriverà già tra un anno? È un progetto per questa generazione o per la successiva? Quali saranno le principali novità? Nessuno conosce al momento questi dettagli ma se è vera la promozione inclusa nella Digital Deluxe Edition di Medal of Honor Warfighter allora EA sarà costretta ad annunciare ufficialmente Battlefield 4 in breve tempo.

Electronic Arts si è accorta subito di avere commesso un errore, e ha rimosso il banner incriminato dopo qualche ora dalla sua pubblicazione, rimpiazzandolo con uno spot di Battlefield 3 Premium, la soluzione che consente di avere tutti i DLC di Battlefield 3 con un unico pagamento.
Battlefield 4 arriverà già tra un anno? È un progetto per questa generazione o per la successiva? Quali saranno le principali novità? Nessuno conosce al momento questi dettagli ma se è vera la promozione inclusa nella Digital Deluxe Edition di Medal of Honor Warfighter allora EA sarà costretta ad annunciare ufficialmente Battlefield 4 in breve tempo.
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