I display semi-trasparenti visti nel film Minority Report hanno colpito l'immaginario collettivo, anche tra i costruttori di automobili. Non è un segreto che molti - se non tutti - stiano lavorando al concetto di realtà aumentata, cioè schermi-parabrezza capaci di sovrapporre al mondo reale immagini digitali a scopo informativo (navigazione, segnaletica, avvisi in caso di pericolo) o ricreativo (comunicazioni).

Del resto, lo scopo di fornire informazioni al pilota senza che questi debba chinare la testa è già stato ottenuto da molti anni in ambito aeronautico, e i primi HUD (Head Up Display) cominciano oggi ad apparire anche sulle berline di categoria elevata.
Quello che hanno in mente i progettisti di GM e Daimler (Mercedes) va però un poco oltre, e ce ne si può fare un'idea dall'immagine qui pubblicata. Lo scopo finale è ottenere un display multifunzionale, capace di svolgere diversi compiti.
Da un lato, questo sistema sarebbe connesso a una serie di sensori interni ed esterni al veicolo capaci di individuare pericoli lungo il percorso e lo stato del guidatore; dall'altro, sarebbe connesso con lo smartphone per portare in auto tutta una serie di applicazioni/informazioni che siamo soliti consultare tramite telefono, come appunto mappe, informazioni di navigazione e informazioni turistiche sovrapposte alla normale visione. Il traguardo finale è però ancora lontano: tanto GM quanto Daimler parlano di 5 anni per la maturità commerciale.
Nel frattempo, si dovrà valutare con attenzione l'impatto di simili soluzioni sulla sicurezza stradale. Ogni informazione fornita al guidatore è infatti una potenziale distrazione, e l'eccesso di informazioni potrebbe ampiamente compensare il vantaggio di non dover mai togliere gli occhi dalla strada.

Del resto, lo scopo di fornire informazioni al pilota senza che questi debba chinare la testa è già stato ottenuto da molti anni in ambito aeronautico, e i primi HUD (Head Up Display) cominciano oggi ad apparire anche sulle berline di categoria elevata.
Quello che hanno in mente i progettisti di GM e Daimler (Mercedes) va però un poco oltre, e ce ne si può fare un'idea dall'immagine qui pubblicata. Lo scopo finale è ottenere un display multifunzionale, capace di svolgere diversi compiti.
Da un lato, questo sistema sarebbe connesso a una serie di sensori interni ed esterni al veicolo capaci di individuare pericoli lungo il percorso e lo stato del guidatore; dall'altro, sarebbe connesso con lo smartphone per portare in auto tutta una serie di applicazioni/informazioni che siamo soliti consultare tramite telefono, come appunto mappe, informazioni di navigazione e informazioni turistiche sovrapposte alla normale visione. Il traguardo finale è però ancora lontano: tanto GM quanto Daimler parlano di 5 anni per la maturità commerciale.
Nel frattempo, si dovrà valutare con attenzione l'impatto di simili soluzioni sulla sicurezza stradale. Ogni informazione fornita al guidatore è infatti una potenziale distrazione, e l'eccesso di informazioni potrebbe ampiamente compensare il vantaggio di non dover mai togliere gli occhi dalla strada.
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