domenica 30 dicembre 2012

NASA NEXT, il propulsore ionico per lunghe missioni spaziali - Tom's Hardware

La prossima generazione di propulsori ionici per le future missioni nello spazio dà i primi incoraggianti risultati. La NASA ha annunciato di aver realizzato un propulsore ionico da 7 kilowatt, all'interno del progetto denominato NEXT (NASA Evolutionary Xenon Thruster).
"Un propulsore ionico produce bassi livelli di spinta rispetto ai propulsori chimici, ma lo fa con un maggior impulso specifico (o una maggiore velocità di scarico), il che significa che un propulsore ionico offre un'efficienza nei consumi di carburante 10-12 volte maggiore rispetto un propulsore chimico", si legge sul sito dell'ente spaziale statunitense.

Propulsore ionico - Fonte: NASA
Quindi maggiore è l'impulso specifico del razzo, più lontano può spingersi la navicella con una data quantità di carburante. "Dato che un propulsore ionico produce bassi livelli di spinta rispetto a una soluzione chimica, ha bisogno di operare per oltre 10.000 ore in modo da accelerare lentamente il veicolo spaziale alle velocità necessarie".
Nei test eseguiti il propulsore ionico NEXT ha funzionato per oltre 43.000 ore (circa 5 anni), e gestito oltre 770 chilogrammi di propellente allo xeno (o xenon) - può fornire 30 milioni di "newton-secondi" di impulso totale al veicolo spaziale. "Tali prestazioni permetteranno alle future navicelle di visitare diversi asteroidi, comete, pianeti esterni e le loro lune", sottolinea la NASA.

Diagram di un propulsore ionico elettrostatico - Fonte: Wikipedia
Ma come funziona NEXT? Prova a spiegarlo il sito Extremetech. "Un propulsore ionico spara fuori da un ugello degli ioni con un'elevatissima velocità. […] Lo xenon, un gas nobile, è iniettato in una camera. Un cannone elettronico (pensate al tubo a raggi catodici delle vecchie TV) spara elettroni verso gli atomi di xenon, creando del plasma composto da ioni negativi e positivi. Quelli positivi si diffondono nella parte posteriore della camera, dove un acceleratore a griglia altamente caricato li e li spinge fuori dal motore, creando la spinta. L'energia per alimentare il cannone elettronico può venire da pannelli solari, o da un generatore termoelettrico a radioisotopi (cioè una batteria nucleare)".
Dawn, una sonda della NASA studiare gli asteroidi Vesta (già visitato) e Ceres (vi arriverà nel febbraio 2015) è alimentata della precedente generazione di propulsori ionici NSTAR e ha accelerato da 0 a circa 100 chilometri orari (27 m/s) in quattro giorni. Un veicolo spinto da questo tipo di propulsore può raggiungere i 321 mila chilometri orari. Ora resta da vedere quando la NASA userà il nuovo propulsore in una missione.

venerdì 28 dicembre 2012

Addio alla Playstation 2 in Giappone, la fine di un'epoca - Tom's Hardware

Stop alla distribuzione di Playstation 2 in Giappone. Lo riporta il sito nipponico Famitsu e segna la fine di un grande successo. Non è chiaro se Sony terminerà le consegne della mitica console anche in altri paesi, ma ormai il destino sembra segnato.
Quattro marzo del 2000 in Giappone, 26 ottobre negli Stati Uniti e il 24 novembre in Europa. In queste tre date si concentra l'inizio di un connubio tra Sony e i videogiocatori, che è durato per quasi 13 anni. Una console mitica sotto tanti punti di vista, perché l'ottimizzazione dei videogiochi ha portato il processore Emotion Engine e la GPU Graphics Synthetizer oltre i limiti che molti ritenevano possibili.

Sono ancora in molti infatti a giocare con la Playstation 2, una console che è stata la casa di grandi titoli. God of War, Metal Gear Solid, Final Fantasy e tante altre serie di successo hanno permesso a Sony di vendere più di 150 milioni di unità nel mondo e 22 milioni nel solo Giappone. La console ha avuto un grande avversario, l'Xbox di Microsoft, arrivata un anno più tardi e dalle fortune alterne.
PS2 poteva contare sulla grande schiera di aficionados del precedente modello e sulla retrocompatibilità con i giochi della PS1. Tutto questo insieme alla possibilità di piratare facilmente i giochi – un fenomeno che per quanto condannabile, non si può ignorare - e ad alcune esclusive di spessore.
Microsoft ha poi recuperato con Xbox 360 e ora lo scontro è tutto sommato alla pari, il che vuol dire che Sony ha commesso qualche passo falso con la PS3, a partire dal prezzo di lancio eccessivo, nonostante l'interessante presenza dell'allora avveniristico lettore Blu-Ray.
L'addio della PS2 fa presagire che Sony ha deciso di andare oltre, chiudere un capitolo, e forse aprirne un altro: si fa un gran parlare della prossima Playstation 4 e molti ritengono che ne sapremo di più all'E3 di giugno. Non resta che attendere, ormai mancano solo sei mesi, no?

sabato 22 dicembre 2012

Il telecomando Magic Motion per le Smart TV LG si rinnova - Tom's Hardware

LG Electronics ha presentato il nuovo telecomando Magic Motion compatibile con la gamma di CINEMA 3D Smart TV. Basato su un design completamente rinnovato, ha un sistema di riconoscimento "naturale" che permette di usarlo parlando in modo naturale senza la necessità di comandi specifici.
Magic Motion integra anche tutte le funzionalità che caratterizzavano il modello precedente come la funzione magic gesture, che consente di controllare le Smart TV con un semplice gesto del braccio, la funzione scorrimento per navigare sul web e per lo zoom su applicazioni come Google Maps, e la funzione di puntamento.

Magic Motion di LG permette inoltre di accedere direttamente ai menù e alle opzioni più usate o di cambiare canale semplicemente scrivendo nell'aria il numero desiderato. Magic Motion è disponibile in due modelli, uno per i CINEMA 3D Smart TV premium e uno per tutti gli altri modelli standard CINEMA 3D Smart TV.
Il modello premium si contraddistingue per un design compatto che rende la presa più facile e confortevole e la tastiera retroilluminata a LED per essere usato anche al buio. I tasti più utilizzati sono stati poi appositamente riposizionati per rendere l'esperienza dell'utente ancora più naturale e piacevole. La disponibilità prevista in Italia è fissata per il secondo trimestre 2013, ma al momento non conosciamo il prezzo.

venerdì 21 dicembre 2012

Acer sfida Google con l'Iconia B1 da 7 pollici a 99 dollari - Tom's Hardware


Acer potrebbe annunciare al CES di Las Vegas un tablet Android da 99 dollari, eguagliando ilNexus 7 che Google ha in cantiere. Stando alle fonti dovrebbe trattarsi del modello Iconia B1, equipaggiato con schermo da 7 pollici, SoC Mediatek dual-core a 1.2 GHz con processore grafico PowerVR SGX 531, affiancato da 512 MB di memoria RAM e spazio di archiviazione pari a 8 GB.
Acer Iconia B1
Il Nexus 7 da 99 euro dovrebbe avere in dotazione un SoC single core WonderMedia PRIZM 8950 a 800 MHz (Cortex-A9), con GPU Mali 400. L'iconia B1 invece dovrebbe garantire una velocità di elaborazione leggermente superiore ma prestazioni grafiche inferiori. Per un confronto attendibile però bisogna aspettare i dati definitivi, perché per ora siamo nel campo delle indiscrezioni, e testare anche l'esperienza d'uso dei prodotti.
Iconia B1
La connettività dovrebbe includere Bluetooth 4.0, GPS, un lettore per le schede microSD e il vano per la scheda SIM. Secondo PhoneArena Acer avrebbe già consegnato tutta la documentazione relativa all'Iconia B1 all'FCC (Federal Communication Commission), l'ente di certificazione statunitense, e sarebbe in attesa dell'approvazione per poterlo annunciare oltreoceano.
Iconia B1
Il sistema operativo dovrebbe essere Android 4.1 Jelly Bean e lo schermo dovrebbe essere da 1024 x 600 pixel. La risoluzione è senza dubbio bassa, ma se il prezzo di 99 dollari dovesse essere confermato sarebbe difficile lamentarsi.

giovedì 20 dicembre 2012

LS3 è il robot quadrupede della DARPA con i comandi vocali - Tom's Hardware


LS3, Legged Squad Support System, è il mulo-robot per il trasporto di materiali che la DARPA sta sviluppando giorno dopo giorno con uno scopo ben preciso: aiutare i militari a spostare carichi pesanti su scenari di battaglia ostici e impervi.
Il progetto è in via di sviluppo da diverso tempo e recentemente ha subito alcune interessanti modifiche che l'agenzia per la ricerca e lo sviluppo statunitense ha voluto condividere con un filmato. Conosciuto anche con il nome di Alphadog, il quadrupede è in grado di trasportare un carico fino a 180 chilogrammi compiendo un massimo di 32 chilometri in 24 ore. L'aspetto interessante è che può fare tutto ciò autonomamente, senza richiedere l'intervento umano.
Robot LS3, Legged Squad Support System, Alphadog
 
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A tal fine LS3 è stato addestrato a giocare seguire un leader, seguendone l'esatto percorso oppure scegliendo una strada alternativa. Il robot è ora in grado di comprendere e agire correttamente in base a una decina di comandi vocali diversi come "seguimi", "stop", "siediti", "attendi", ma anche operare di notte, muovendosi tra punti di passaggio serviti dal GPS in modo autonomo con illuminazione allo zero percento.
Oltre a seguire un umano e la navigazione GPS, LS3 è in grado di tenere una distanza e percorrere una direzione prestabilita. Questo è possibile anche grazie alla capacità di rilevare la vegetazione, passandovi attraverso se necessario. Il robot produce un livello di rumorosità di circa 70 decibel, simile a un'autovettura o un'aspirapolvere. Insomma non è proprio silenziosissimo. Ah, una doverosa aggiunta: il robot nel video cade per terra, da non perdere!

mercoledì 19 dicembre 2012

Comunicazione vocale senza fili con Sound Blaster Axx SBX 20 | Hardware Upgrade


Sound Blaster Axx SBX 20 fa parte dell'ultima generazione di prodotti Creative che ha deciso di unire la qualità audio Sound Blaster con i propri altoparlanti wireless creando un dispositivo che si rivela utile sia nell'ambito lavorativo che nel tempo libero. Sound Blaster Axx SBX 20 sembra un normale altoparlante con connettore USB da collegare al proprio computer, ma incorpora anche un doppio microfono a matrice omnidirezionale.
Si può usare il microfono per interagire col PC, per esempio in video-conferenze, senza preoccuparsi di dover alzare o abbassare il volume di voce: il software in dotazione penserà a cambiare i parametri del dispositivo per far si che il volume sia sempre allo stesso livello. Il software prodotto da Creative è ben fatto e permette di regolare tutte le impostazioni dell'altoparlante e del microfono includendo alcune opzioni divertenti come la sezione FX che tramite un modulatore vocale permetterà di modificare in tempo reale la propria voce rendendola simile a quella di un Goblin, un Elfo, un Robot, uno Gnomo e tanti altri.
Sul retro della Sound Blaster Axx SBX 20 si può notare anche un pulsante con il logo Bluetoothche premuto per 4 secondi permetterà di collegare il prodotto ad un dispositivo che supporti questo standard ed utilizzare quindi l'altoparlante di Creative anche in modalità wireless. Utilizzando un dispositivo con iOS e scaricando dall'App Store l'applicazione Sound Blaster Central avremo a disposizione tutte le impostazioni che si hanno su PC, potremo così regolare qualunque aspetto della Sound Blaster Axx SBX 20.
Il dispositivo funziona sia con Controllo Vocale o Siri per iOS che con Azioni Vocali per Android, basterà toccare l'icona sul pannello touch del prodotto per attivare in automatico l'interazione vocale con il proprio dispositivo mobile.
Oltre all'icona di interazione vocale troviamo anche le icone di Voice Focus, la riduzione del rumore i fondo, l'opzione SBX per l'attivazione dei preset, il mute su microfono e cassa ed ovviamente il controllo del volume audio. Sound Blaster Axx SBX 20 viene commercializzato a 199.99€. Di seguito un video del sistema Sound Blaster Axx SBX 20 in azione.

martedì 18 dicembre 2012

Polaroid IM1836 è la prima mirrorless basata su Android - Tom's Hardware


Polaroid starebbe per presentare la prima fotocamera mirrorless basata sul sistema operativo Android. Siglata IM1836, la fotocamera - per quello che se ne è visto sinora - ha una costruzione davvero molto simile a quella delle mirrorless Nikon 1 J ma ovviamente il principio di funzionamento è diverso. La IM1836 non è la prima fotocamera di impostazione classica basata su Android, ma sarebbe la prima a obiettivi intercambiabili.
Le specifiche tecniche della Polaroid IM1836 sono in parte state anticipate attraverso un sito russo. La mirrorless dovrebbe adottare Android 4 e, come altre fotocamere Android, l'interfaccia è quasi del tutto basata su un display touchscreen da 3,5 pollici. Dal punto di vista più strettamente fotografico la Polaroid IM1836 adotterà un sensore da 18 Megapixel e schede di memoria Micro SD. Non mancano il flash a scomparsa, il Wi-Fi integrato e una uscita video HDMI.
Non si hanno molte informazioni in più sulla Polaroid IM1836 e soprattutto non si sa con quale famiglia di obiettivi possa essere compatibile. La somiglianza con le mirrorless Nikon 1 J non implica necessariamente la compatibilità con il sistema Nikon 1, anche se alcune fotografie la mostrano con montato un obiettivo zoom 30-110mm analogo a quello prodotto da Nikon. Maggiori dettagli si avranno probabilmente in prossimità del CES, dato che il Consumer Electronics Show è diventato ormai un appuntamento fisso di inizio anno anche per le case fotografiche.
La IM1836 usa il marchio Polaroid ma va ricordato che la "storica" Polaroid, l'azienda che di fatto ha inventato le fotocamere a sviluppo istantaneo, non esiste più da anni.

Braccio robotico comandato con la mente: ora si può - Tom's Hardware


Un esperimento condotto dai ricercatori della facoltà di medicina dell'università di Pittsburgh ha consentito a una donna paralizzata dal collo in giù di muovere un braccio robotico con il pensiero. Lo studio, pubblicato dalla rivista scientifica The Lancet, è partito dall'impianto di alcuni sensori nella corteccia cerebrale di una paziente 53enne affetta da degenerazione spinocerebellare da 13 anni. Jan Scheuermann, questo il suo nome, è riuscita ad afferrare, muovere e spostare oggetti proprio come con un braccio normale.
Il braccio meccanico è comandato dal pensiero
A guidare l'esperimento è stata la dottoressa Elizabeth Tyler-Kabara, assistente presso il Dipartimento di Neurochirurgia, che ha inserito due sensori di quattro millimetri quadrati ciascuno nelle regioni del cervello che normalmente controllano il braccio destro e il movimento delle mani.
"Prima dell' intervento chirurgico abbiamo condotto test di imaging funzionale del cervello per determinare esattamente dove mettere le due griglie, quindi abbiamo usato la tecnologia di imaging in sala operatoria per guidare il posizionamento delle griglie, che hanno 96 punti di contatto ciascuna che penetrano nella superficie del cervello di circa 1,6 millimetri".
Gli impulsi elettrici inviati direttamente nel cervello vengono trasformati in comandi per muovere il braccio, piegare il gomito, il polso e quindi afferrare un oggetto. Jan Scheuermann è riuscita acontrollare il braccio al secondo giorno di training e dopo 14 settimane è diventata talmente abile da acquisire coordinazione e velocità paragonabili a quelli di una persona sana.
Si può anche mangiare autonomamente
L'università di Pittsburgh sta lavorando da tempo a questo tipo di sperimentazione. Per chi non lo ricordasse a inizio 2011 fu annunciato un esperimento analogo di cui fu protagonista una scimmietta. Il successo che fu registrato in quell'occasione spinse i ricercatori ad annunciare di essere pronti alla sperimentazione sugli esseri umani.
Andrew B. Schwartz, professore al Dipartimento di Neurobiologia della Pitt School of Medicine, ha spiegato che "questa tecnologia, che interpreta i segnali del cervello per guidare un robot, ha un potenziale enorme" e potrebbe diventare terapeutica per le persone con lesioni spinali che potranno così svolgere compiti e attività utili nella routine quotidiana.

Tesla in Europa: auto sportive elettriche della Silicon Valley - Tom's Hardware


Tesla Motors, il più noto produttore di auto sportive elettriche, aprirà entro la fine del mese il suo primo Centro di Distribuzione europeo a Tilburg, in Olanda. Si tratta di una svolta epocale per l'azienda californiana, a dimostrazione che le vendite stanno procedendo bene. D'altronde la sua prima roadster chiamata non a caso "Tesla Roadster" nel 2008 è stata prenotata in 100 esemplari in poco meno di tre settimane dalla presentazione. E stiamo parlando di un veicolo elettrico da 201 km/h capace di un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi e un'autonomia di 340 km.
Oggi Tesla Motors ha in serbo per l'Europa sia questo modello che la nuova Model S - la cui produzione inizierà a marzo. Nei 18.900 metri quadrati dello stabilimento olandese, a metà strada tra Amsterdam e Bruxelles, lavoreranno circa 50 persone che si occuperanno dell'adattamento europeo dei comandi. Senza contare le attività di importazione, distribuzione, logistica, riparazione, etc.
Tesla Model S
La Model S è particolarmente interessante poiché è una delle prime berline di lusso per il grande pubblico con motore elettrico evoluto. Per altro la struttura portante ha consentito di distribuire i pesi equamente tra assale anteriore e assale posteriore. Insomma sembra un'auto "normale" con tutte le qualità dell'elettrico, compresa la possibilità di essere ricaricata da una presa di corrente di casa.
Si può scegliere fra diversi tipi di batterie, per favorire autonomia oppure prestazioni. In ogni caso si tratta sempre di celle agli ioni di litio. Ad esempio con il modello da 40 kWh si fanno al massimo 257 km, gli 0 a 100 km/h si raggiungono in 6,5 secondi e la velocità massima è di 176 km/h. La "performance" da 85 kWh porta invece l'autonomia a 480 km, l'accelerazione 0 a 100 km/h a 4,4 secondo e la velocità massima a 208 km/h.
Tesla Model S
 
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Infine, trattandosi comunque di una berlina lussuosa non mancano tutti quegli optional ormai standard di settore, come ad esempio uno schermo touch-screen da 17 pollici per l'infotainment.
L'ultimo dettaglio ovviamente riguarda il prezzo di listino: si parla di poco meno di 60mila dollari per la versione base. Ovvero circa 45mila euro. Ma con qualche gingillo in più si può sfiorare ovviamente il doppio.
Tesla Motors di fatto è l'auto icona della Silicon Valley.

venerdì 14 dicembre 2012

Lo Hobbit a 48 FPS salta la prima per colpa dell'antipirateria - Tom's Hardware


Flop memorabile per Lo Hobbit, o almeno per la versione 3D a 48 FPS, cioè la più attesa delle tre esistenti. Non perché il film sia brutto, ma semplicemente perché ieri sera nessuno lo ha potuto vedere. I cinema infatti non hanno ricevuto in tempo i codici per sbloccare il DRM del file, e gli spettatori sono rimasti a bocca asciutta.
Nessun problema invece per chi ha voluto vedere la versione 2D o quella 3D a 24 FPS, ma è una ben magra consolazione per chi voleva assistere a una proiezione che prometteva di lasciare il segno. Un problema che ha riguardato le 21 sale italiane dotate della tecnologia necessaria per riprodurre l'ultimo film di Peter Jackson - e il primo di una nuova trilogia dedicata all'opera di J.R.R. Tolkien. I cinema coinvolti in totale invece sono circa un migliaio, diffusi in tutta Europa.
Lo Hobbit, un viaggio inaspettato
La Techinicolor, società che doveva distribuire i codici, è intervenuta fuori tempo massimo e in qualche caso si è riusciti a proiettare l'atteso lungometraggio, ma in altri gli spettatori non hanno potuto fare altro che infuriarsi  – compresi quelli del famoso Cinema Arcadia di Melzo (MI).
Marco Letizia (Corriere della sera), riporta le parole di Piero Fumagalli, proprietario proprio dell'Arcadia di Melzo. "Siamo profondamente delusi perché è stata lesa la nostra immagine e soprattutto sono stati danneggiati i fan più accaniti e competenti che avevano scelto il nostro cinema e il formato più avanzato".
Quanto al film in sé, non lo abbiamo ancora visto e non possiamo pronunciarci. Le recensioni che abbiamo letto tuttavia sono positive, e non vediamo l'ora di sederci in poltrona anche noi per vederlo. A proposito di questo vale la pena ricordare che il romanzo Lo Hobbit si compone in effetti di un solo volume, a differenza de "Il Signore degli Anelli". La produzione però in questo caso ha deciso di riportare la storia con più dettagli, mentre dall'epopea dell'anello vista  al cinema sono state tagliate molte parti – e anche così i tre film sono piuttosto lunghi.
Sulla faccenda invece vale la pena di riflettere qualche attimo. L'incidente è accaduto perchéper prevenire la pirateria i codici vengono spediti ai cinema all'ultimo momento, quindi era prevedibile che prima o poi sarebbe successo qualcosa di simile. Ancora una volta quindi si può affermare che i DRM sono efficacissimi nel complicare la vita ai consumatori onesti, mentre resta discutibile la loro efficacia come arma contro la pirateria. Quante scene simili dovremo ancora vedere?

Samsung Serie 5 Ultra Touch con Windows 8 a 999 euro - Tom's Hardware


Samsung ha annunciato il Serie 5 Ultra Touch, un nuovo ultrabook con sistema operativo Windows 8 e display touchscreen da 13,3 polliciEvoluzione del Serie 5 Ultra, questo nuovo ultrasottile presenta una configurazione simile.
Ritroviamo il processore Intel Core i5 affiancato da 4 GB di memoria, ma per contenere i costi il produttore ha sostituito l'SSD da 128 GB della prima versione con un disco fisso tradizionale da 500 GB affiancato da 24 GB di memoria flash. In questo modo è possibile compensare il costo maggiore del pannello LCD e mantenere invariato il prezzo di 999 euro.
Samsung Serie 5 Ultra Touch
Come abbiamo già avuto modo di sottolineare più volte la soluzione ibrida non garantisce le stesse prestazioni della sola unità SSD e non ne eguaglia il basso tasso di guasti. Tuttavia molti produttori la propongono come escamotage per soddisfare i requisiti restrittivi di Intel per l'uso della dicitura ultrabook.
Lo chassis è leggermente più abbondate: il peso è passato da 1,4 a 1,74 chilogrammi, a fronte di uno spessore compreso fra 16,9 e 19,9 millimetri. Stando ai dati dichiarati dal produttore l'autonomia è pari a  6,4 ore: un dato che ci riserviamo di verificare quando avremo modo di provare il prodotto.
SAMSUNG SERIE 5 ULTRA TOUCH (NP540U3C-A01IT)
DisplayDisplay LED HD da 13,3" SuperBright da 300 nit (1366 x 768) con pannello touch screen
Sistema operativoWindows 8 (64 bit)           
RAM4 GB DDR3  / 1600 MHz
ColoreTitan Silver / Scocca in alluminio
ComunicazioneBluetooth 4.0                        Intel Centrino Advanced-N 6235, 2 x 2 802.11 abg/n (fino a 300 Mbps), Supporto Widi, Ethernet Gigabit
IngressiTastiera a isola, Touchpad, Touch screen
Dimensioni315,1 x 218,9 x 16,6 ~ 19,9 mm
SoftwareS Player
S Gallery
S Camera
PowerDVD
Easy Setting
Centro assistenza
Aggiornamento SW
Samsung Recovery Setting
Norton Internet Security (periodo di prova di 60 giorni)
Norton Online Backup (periodo di prova di 30 giorni)
ProcessoreProcessore Intel Core i5 3317 U (1,70 GHz, 3 MB L3 Cache)
Hard DriveDisco rigido slim S-ATAII da 500 GB (5400 giri/min) con ExpressCache da 24 GB
MultimediaAltoparlanti stereo (2 W x 2)
SoundAlive
Microfono interno
Webcam HD da 1,3 megapixel
PorteVGA (dongle)
1 HDMI
1 USB 3.0, 2 USB 2.0
3-in-1 (SD, SDHC, SDXC)
1 Uscita cuffie/Mic combo
1 RJ45 (LAN)
Alimentazione4 celle a polimeri di litio
Adattatore CA 40 W
Peso1,74 kg
Il display touchscreen, che è la sostanziale novità di questa configurazione, ha una risoluzione di 1366 x 768 punti e una luminosità dichiarata di 300 nit. La soluzione touch è una novità che stiamo vedendo nella stragrande maggioranza dei prodotti con Windows 8. Quasi tutti i produttori nel rinnovo di gamma dettato dal nuovo sistema operativo si sono limitatati a sostituire i vecchi pannelli con quelli di nuova generazione: un cambio necessario per sfruttare l'interfaccia Modern UI nella maniera più naturale. Se siete interessati a una soluzione simile avrete solo l'imbarazzo della scelta: passate al setaccio tutte le nuove proposte prima di decidere qual è la più adatta alle vostre esigenze.
Restano invariate le connessioni: 1 porta USB 3.0, 2 porte USB 2.0, la webcam HD da 1,3 megapixel, l'uscita video HDMI e la presa per le reti cablate.

Dead Space 3 fa meno paura su Xbox 360 se usi Kinect - Tom's Hardware


Visceral Games ed EA ha annunciato che Dead Space 3 per Xbox 360 sarà compatibile con Kinect. I giocatori potranno usare i comandi vocali per affrontare le insidie del videogioco, sia in modalità single-player che in co-op, dove con i propri amici si potrà scambiarsi vita e munizioni, trovare obiettivi, rianimarsi e tanto altro.
"I comandi vocali in Dead Space 3 daranno ai giocatori un modo unico per affrontare il terrore, sia che decidano di confrontarsi da soli con i Necromorfi in modalità single-player, o con un amico con il drop-in/drop-out co-op", ha affermato Steve Papoutsis, Executive Producer di Dead Space 3 e VP, General Manager di Visceral Games.
Dead Space 3, che sarà disponibile l'otto febbraio anche su PlayStation 3 e PC, si dota quindi di una funzione che potrebbe non solo aumentare il coinvolgimento durante le sessioni di gioco, ma anche ampliare la base di utenti pronti ad acquistare il titolo.
L'introduzione del co-op, novità per la serie, dovrebbe rendere più accessibile il titolo a chi lo reputa troppo inquietante. "I giocatori ci hanno detto che amavano l'atmosfera da thriller, ma anche che i giochi erano parecchio spaventosi, e che volevano giocarci con qualcuno. Così abbiamo introdotto il co-op", aveva dichiarato Laura Miele, a capo del marketing di EA Games, qualche mese fa.
Staremo a vedere se questa modalità, condita dai comandi vocali tramite Kinect, saprà soddisfare il fine palato dei giocatori di Dead Space. Vi ricordiamo che il gioco ci rimetterà nei panni dell'eroe (poco fortunato) Isaac Clark, e narrerà gli avvenimenti successivi alla storia di Dead Space 2.
Isaac si schianterà su un nuovo pianeta chiamato Tau Volantis, un paesaggio ostile che potrebbe nascondere la chiave per la fine dei Necromorfi. Isaac si troverà ad affrontare battaglie sottozero in mezzo ai ghiacci e a lottare con nemici mortali ancora più evoluti, tra cui dei nuovissimi Necromorfi, enormi creature boss e persino degli umani.

DmC Devil May Cry arriva anche su PC, svelati i requisiti - Tom's Hardware


DmC Devil May Cry sarà disponibile su PC a partire dal 25 gennaio, dieci giorni dopo il debutto su PS3 e Xbox 360. La conferma arriva direttamente da QLOC, gli autori della versione per computer di questo reboot della saga creata da Capcom nel 2001.
Il nuovo Dante sbarca su PC il 25 gennaio con DmC Devil May Cry
L'edizione PC di DmC Devil May Cry supporterà la tecnologia AMD Eyefinity per collegare più display e il supporto a due o più schede grafiche. Non manca la compatibilità con i controller per Xbox 360 e con tutti i joypad prodotti da terze parti.
Chi acquisterà il gioco tramite Steam potrà sfruttare tutte le caratteristiche offerte dalla piattaforma di Valve, come i salvataggi Cloud, i trofei, il supporto alla lista di amici e classifiche mondiali. Insieme all'annuncio della data d'uscita gli sviluppatori hanno comunicato anche i requisiti minimi e consigliati per la versione PC del gioco.
DmC: Devil May Cry - Screenshot
 
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La configurazione base per giocare a DmC Devil May Cry prevede un computer con un processore AMD Athlon X2 a 2.8 GHz o Intel Core 2 Duo a 2.4 GHz. Per quanto riguarda la scheda grafica si parte da una Radeon HD 3850 o da una GeForce 8800 GTS, mentre i requisiti di memoria parlano di 2 GB di RAM e di 8 GB di spazio libero sull'hard disk.
I requisiti consigliati chiamano in causa processori più potenti, come l'AMD Phenom II X4 a 3 GHz o l'Intel Core 2 Quad a 2.7 GHz, mentre la scheda grafica raccomandata è una Radeon HD 6950 o superiore e la RAM passa da 2 a 4 GB. Invariati i sistemi operativi supportati, cioè Windows XP, Vista, 7 e 8.
Requisiti tutto sommato abbordabili per quello che si preannuncia uno degli action game più frenetici dell'inizio del 2013. Nella nostra anteprima siamo rimasti piacevolmente impressionati da questo reboot, anche se molti fan di vecchia data potrebbero storcere il naso di fronte al nuovo look di Dante. Preferite quello vecchio stile o quello più moderno?

venerdì 7 dicembre 2012

HTC M7 da 5 pollici con quad-core e fotocamera da 13 Mpx - Tom's Hardware

HTC M7 potrebbe essere il nome della versione europea del J Butterfly e del Droid DNA, due top di gamma Android da 5 pollici dell'azienda taiwanese che non arriveranno nel Vecchio Continente.
Si tratta di un "phablet", ossia un prodotto con schermo più grande rispetto agli smartphone ma più piccolo rispetto a quelli dei tablet. Anche in questo caso dovremmo avere un processore quad core Qualcomm APQ8064 (Krait) con GPU Adreno 320. La RAM dovrebbe essere di almeno di 2 GB, mentre non ci sono dettagli sulla quantità di spazio d'archiviazione interno.

HTC J Butterfly - Clicca per ingrandire
Lo schermo dovrebbe conservare la risoluzione Full HD, offrendo così 441 pixel per pollice (PPI). La fotocamera posteriore sarebbe da 13 megapixel, e sostanzialmente si tratterebbe dell'unica novità rispeto J Butterfly che ne ha una da 8 megapixel. Infine, il telaio dovrebbe essere un unibody in alluminio, come molti top di gamma.
Fotocamera del J Butterfly - Clicca per ingrandire
Il punto debole dei due HTC già in commercio è la batteria, da 2020 mAh. Crediamo sia lecito aspettarsi un modello più capiente nell'M7, visto che quella del J Butterfly è sotto la media dei prodotti simili: il Galaxy Note II ne ha una da 3100 mAh e l'Optimus Vu II di LG ne ha una da 2150 mAh.
HTC J Butterfly - PR
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L'M7 dovrebbe debuttare sul mercato europeo all'inizio di aprile, cancellando il vuoto creato nella gamma di HTC dovuto dall'assenza del J Butterfly. Questo smartphone dovrebbe inoltre rappresentare la principale arma dell'azienda contro i top di gamma in arrivo nei prossimi mesi, come un probabile Galaxy S IV di Samsung e un misterioso Sony Xperia che non avrebbe nulla da invidiare alle soluzioni della concorrenza.