Casio fx-CP400 è la calcolatrice grafica per veri geek. Disponibile in vari paesi a partire dall'estate del 2013, offre uno schermo LCD touch a colori per facilitare la visualizzazione dei contenuti e l'interazione con essi. "Dotato di una risoluzione di 320 x 528 pixel, lo schermo da 4,8 pollici LCD permette di osservare formule matematiche, grafici e immagini", specifica l'azienda nipponica.
È possibile passare dalla visione verticale a quella orizzontale, utile per la visualizzazione di lunghe formule matematiche, con la semplice pressione di un pulsante. Gli utenti possono inoltre usare la calcolatrice con un pennino, trascinando formule nell'area grafica, e inserire dati usando una tastiera virtuale, come su uno smartphone moderno. La memoria di archiviazione interna è di 30 MB.
"Gli utenti possono disegnare forme grafiche sulla parte superiore delle immagini per studiare fenomeni come le parabole prodotte dalle fontane d'acqua e la curvatura delle antenne. La combinazione di funzioni matematiche con fenomeni reali è destinata a stimolare l'interesse per lo studio della matematica", ha affermato Casio.
L'azienda ha ridisegnato la tastiera software della ClassPad per rendere questo nuovo modello più facile da usare, organizzando le funzioni in base a tre livelli di difficoltà: si parte dalle funzioni di base come frazioni, radici quadrate e funzioni trigonometriche, per arrivare a funzioni avanzate come il calcolo differenziale, numeri composti complessi e calcoli sigma e non solo. La calcolatrice fx-CP400 dispone inoltre di una funzione di archiviazione USB per un rapido e facile trasferimento dei dati, e la compatibilità con i videoproiettori Casio.
Oggi è il grande giorno di Wii U e del suo debutto sul mercato italiano. Approfittiamo dunque di quest'occasione per fare un riepilogo sulla nuova console di Nintendo e su tutto quello che bisogna sapere sulle specifiche tecniche, sui bundle disponibili e sui giochi di questo dispositivo.
Wii U è ufficialmente disponibile in Italia
La peculiarità principale della nuova Wii U è senza dubbio il GamePad, il tablet controller con doppio stick analogico e touch screen resistivo da 6,2 pollici (854 x 480 pixel). Non manca inoltre un sensore in grado di rilevare il movimento sfruttando ben nove assi, un microfono, una fotocamera frontale, altoparlanti stereo, connettività bluetooth, infrarossi e perfino NFC. La batteria permette di arrivare a un'autonomia di circa 4 o 5 ore.
Oltre a essere il dispositivo principale con il quale interagire con Wii U il GamePad è anche una sorta di console portatile da usare dentro le mura domestiche. Numerosi giochi infatti permettono di divertirsi anche con la TV spenta, usando solo ed esclusivamente il "tablet-controller". Inoltre sottolineiamo che Wii U è compatibile sia con i vecchi controller di Wii sia con un nuovo joypad più tradizionale e simile a quello di PS3 e Xbox 360, soprannominato Pro Controller.
Nintendo Wii U - E3 2012
Immagini - 123
L'interno della console racchiude un processore multi-core IBM e una soluzione grafica basata su un chipset AMD. A questo proposito segnaliamo che i vari siti specializzati hanno già provveduto a smontare pezzo per pezzo la console e per questo motivo vi rimandiamo alle nostre notizie in cui analizziamo nel dettaglio i vari componenti.
Una novità recente invece arriva da un hacker che è riuscito a scoprire i nomi in codice e le presunte frequenze del processore e della scheda grafica, svelando che non si tratta di componenti "fantascientifici". Si parla di una velocità di clock di 1.24 GHz per la CPU e di 550 MHz per la GPU. Nonostante i valori non siano rivoluzionari l'hacker sostiene che sia inutile fare un confronto con PS3 e Xbox 360 basato esclusivamente sulle frequenze di clock, perché non rifletterebbe le potenzialità di questa console. Bisogna tener conto inoltre che la nuova console Nintendo si basa quasi certamente su architetture più efficienti - essendo più recente - di quelle delle rivali di Sony e Microsoft.
Un dettaglio della CPU e della GPU di Nintendo Wii U - Clicca per ingrandire
Gli appassionati che intendono acquistare Wii U possono mettere le mani su due modelli della console, che si differenziano principalmente per la memoria interna. Il Basic Pack è la versione più economica, comprende una Wii U bianca con 8 GB di memoria interna e il gioco Nintendo Land a un prezzo di 299,99 euro.
Il premium pack (o deluxe) offre invece una console nera, 32 GB di memoria interna e vari accessori al prezzo di 349,99 euro. Quest'ultimo modello è chiaramente indirizzato a chi intende sfruttare la possibilità di acquistare i giochi online, scaricandoli da Internet direttamente sulla console.
Entrambe le versioni possono sfruttare le schede SD per ampliare la quantità di memoria a disposizione, ma per determinate operazioni bisognerà rivolgersi esclusivamente alla memoria interna. Il premium pack è disponibile anche in una versione da 399,99 euro, che comprende il gioco Zombi U al posto di Nintendo Land e un Pro Controller.
Proseguiamo questa panoramica con l'elenco di titoli disponibili al debutto. Si parla di 24 giochi, alcuni inediti e altri già disponibili su altre piattaforme, anche se "conditi" da alcune funzioni innovative disponibili soltanto su Wii U grazie alle peculiarità del GamePad. Di seguito la lista completa.
Lista giochi Wii U disponibili al debutto
Funky Barn
Call of Duty: Black Ops II
Skylanders Giants
Transformers Prime
Disney Epic Mickey 2
FIFA 13
Mass Effect 3
Special Edition
Ben 10: Omniverse
Family Party: 30 Great Games Obstacle Arcade
Tank! Tank! Tank!
Tekken Tag Tournament 2
Wii U Edition
Nintendo Land
New Super Mario Bros.U
Sonic & All-Stars Racing Transformed
Warriors Orochi 3 Hyper
Darksiders 2
Assassin's Creed III
Just Dance 4
Rabbids Land
Sports Connection
Your Shape: Fitness Evolved 2013
Zombi U
Batman: Arkham City
Armoured Edition
Game Party Champions
Segnaliamo inoltre che sullo store online di Nintendo sono disponibili altri cinque giochi in versione digitale (più la demo di Fifa 13). Si tratta di Trine 2: Director's Cut, Puddle, Nano Assault Neo, Little Inferno e Chasing Aurora. I primi due sono disponibili a un prezzo scontato fino al 31 dicembre.
Chi ha intenzione di acquistare Wii U dovrà tenere conto che anche in Italia bisognerà scaricareun corposo aggiornamento durante il primo collegamento a Internet della console. L'update porterà il firmware alla versione 2.0 e aggiungerà varie funzioni essenziali per divertirsi online, come il Miiverse (una sorta di spazio virtuale che permette d'interagire con altri utenti), il Nintendo eShop per effettuare acquisti online, il browser internet, la lista degli amici ma anche la Wii U Chat, la gestione dei download e delle notifiche, l'opzione per trasferire i dati dalla vecchia Wii e per archiviare i dati tramite dispositivi collegati attraverso la porta USB.
Non è ancora chiaro se la dimensione dell'aggiornamento sia di circa un gigabyte, come quello effettuato dagli appassionati statunitensi settimana scorsa. Chiaramente durante i primi giorni si prevede un traffico intenso verso i server di Nintendo, con una conseguente lentezza delle operazioni di download. Ovviamente vi consigliamo di non allarmarvi in caso di rallentamenti e dinon spegnere assolutamente la console durante l'aggiornamento.
Presto al via in Olanda e Belgio un servizio di stampa 3D rivolto al grande pubblico. Si chiama Staples Easy 3D, è frutto della collaborazione tra lo specialista Mcor Technologies e il servizio di stampa tradizionale online Staples, verrà avviato nei primi mesi del 2013 e, secondo le dichiarazioni dei responsabili, "si espanderà presto ad altri Paesi".
Si tratta di un grosso passo avanti in questo settore, in cui già esistono servizi analoghi ma non rivolti al grande pubblico, con le facilitazioni tipiche di un servizio di massa - ordine online e spedizione del pezzo a domicilio. Designer, progettisti, studenti e insegnanti avranno così a disposizione uno strumento pratico ed economico per la prototipazione dei loro progetti.
L'hardware di stampa sarà la Mcor IRIS, una stampante 3D che, a detta del produttore, è non solo all'avanguardia nella riproduzione dei colori, ma è anche particolarmente economica per quanto attiene ai costi di gestione - da qui, probabilmente, l'idea di un servizio al grande pubblico.
La "risoluzione" degli strati di materiale che vanno a comporre la figura 3d è di 0.1mm, l'altezza massima degli oggetti è di circa 15 cm.
AOC amplia la gamma dei suoi monitor IPS multimediali con il modello i2757Fh, un 27 pollici multimediale che l'azienda propone tanto agli utenti domestici quanto alle aziende, per un utilizzo più "business".
La risoluzione solo Full-HD 1920x1080 - non molto per una simile diagonale - fa però pensare a un utilizzo del modello esclusivamente in ambiente domestico e ai fini di intrattenimento. Per applicazioni office, infatti, l'area di lavoro comunque limitata a 1920x1080 non crediamo giustifichi l'ingombro fisico di un 27 pollici.
Probabilmente conscia della vocazione multimediale del suo prodotto, AOC ha dotato l'i2757Fh di due ingressi HDMI ed una porta VGA tradizionale che facilitano la connessione di lettori Blu-ray o console, oltre al normale PC.
La retroilluminazione LED e la tecnologia IPS dovrebbero in compenso garantire una superiore qualità d'immagine. Come noto, i pannelli IPS offrono angoli di visualizzazione più ampi, un buon contrasto e una migliore rappresentazione dei colori. I dati numerici sono piuttosto standard, frutto della concentrazione di produttori di pannelli IPS: angolo visivo di 178° sia in orizzontale sia in verticale, contrasto di 1000:1, luminosità massima di 250 cd/mq e l'immancabile tecnologia overdrive che porta il tempo medio di risposta GtG a soli 5 ms.
Tra le caratteristiche non propriamente tecniche, il nuovo i2757Fh si caratterizza per un design curato e ultra sottile, reso possibile grazie alla retroilluminazione a LED che consente, inoltre, di contenere i consumi energetici.
Molto interessanti, per questo modello, il prezzo e le condizioni di garanzia: l'i2757Fh è infatti già disponibile ad un prezzo consigliato di 289 euro, competitivo per un 27 pollici IPS, e la garanzia è di tre anni con ritiro e sostituzione a domicilio e fornitura di modello sostitutivo. In caso di guasto il monitor verrà cioè ritirato presso l'ufficio o l'abitazione del cliente, che riceverà subito un monitor funzionante. Una volta riparato, il monitor verrà riconsegnato e verrà al contempo ritirato quello sostitutivo.
Sharp ha presentato il monitor professionale PN-K321, che si caratterizza per essere il primo display "pro" ad adottare sia la risoluzione UHD da 3.840 x 2.160 pixel che un pannello basato sulla tecnologia IGZO. Incominciamo appena ad abituarci ai grandi televisori con risoluzione UHD, che "viaggiano" dai 55 agli 80 pollici, è assai meno comune trovare questa risoluzione in pannelli da monitor, in questo caso con diagonale da 32 pollici.
Questo risultato è stato ottenuto anche grazie all'utilizzo di IGZO: l'adozione di un ossido metallico di zinco, gallio e indio in quanto semiconduttore con una suscettività elettronica elevata consente tra l'altro di avere una maggiore efficienza energetica e una densità di pixel superiore nei pannelli. Anche la retroilluminazione a LED può essere meno potente, il che permette di progettare monitor più sottili. Nel caso dello Sharp PN-K321 lo spessore del pannello è di circa 3,5 centimetri.
Le caratteristiche più convenzionali dello Sharp PN-K321 vedono una luminosità media di 250 cd/m2, tre ingressi video (uno DisplayPort e due HDMI) e l'integrazione di due altoparlanti da 2 Watt ciascuno. La retroilluminazione, come anticipato, è a LED. Le applicazioni per cui il Sharp PN-K321 si propone sono di taglio professionale, in particolare per il fotoritocco e la progettazione CAD. Questo anche perché il monitor è impegnativo sia per le dimensioni che per il cartellino del prezzo: quando debutterà il prossimo febbraio lo Sharp PN-K321 costerà circa 4.500 euro.
La sonda Curiosity ha trovato tracce di sostanze organiche su Marte, cioè a base di carbonio. La stessa base che costituisce le forme di vita che conosciamo, e per questo qualcuno ipotizza che la sonda della NASA abbia scoperto proprio quelle. Le congetture tuttavia sono tutte da verificare, perché non basta una molecola organica a farne una biologica.
L'agenzia statunitense farà un annuncio ufficiale la settimana prossima, e allora sapremo con più precisione che cos'ha trovato il rover super tecnologico che sta esplorando il Pianeta Rosso. È però obbligatorio partire dal presupposto che non ci sia nulla con cui riempire i tabloid scandalistici, anche se forse una scoperta scientificamente rilevante effettivamente c'è. Dopotutto anche il metano è una sostanza organica.
Marte è deserto
C'era stata in effetti un'intensa speculazione la settimana scorsa su una possibile scoperta che ci avrebbe costretto a "cambiare i libri di storia", ma si è trattato a quanto pare di un tipico caso di molto rumore per nulla; tutto dovuto a un'equivoco tra un conduttore radiofonico e John Grotzinger,che dirige il progetto Curiosity. "È sempre difficile tenere a bada certe voci, ma allo stesso tempo è bello vedere che si sono tante persone interessate ed emozionate da ciò che Curiosity potrebbe trovare", ha detto una portavoce della NASA. Meglio però evitare che le speculazioni vadano troppo lontano.
E poi non si può dimenticare che la NASA già in passato ha fatto annunci incredibili, magari giusto prima di presentare i conti al governo USA, per poi ritrattarli in un secondo momento. Come nel caso del "verme" marziano nel 1996: "certo per un caso, l'annuncio era stato fatto al momento della presentazione del budget davanti al Congresso", scrive infatti Giovanni Bignami su La Stampa.
La speranza di trovare tracce di vita marziana tuttavia riempie il cuore di molti, non solo degli scienziati in forza alla NASA. E se Curiosity ha davvero trovato qualcosa anche solo vagamente interessante bisognerà verificarlo con le missioni future, tra le quali ce n'è anche una europea.
Il nuovo tablet Kobo Arc è prenotabile da oggi sul sito ufficiale di Mondadori e da domani nelle librerie della catena. Si tratta di un dispositivo Android con LCD IPS da 7 pollici capace di una risoluzione di 1280 x 800 pixel (215 ppi) a 16,4 milioni di colori. Le dimensioni sono di 120 x 11,5 x 189 mm per un peso di 364 grammi.
Il processore di riferimento è il Texas Instruments OMAP 4470 a 1.5 GHz (Dual Core), coadiuvato da 1 GB di RAM e una memoria di 16 GB, 32 GB o 64 GB (a seconda della versione). Non mancano il supporto Wi-Fi N, USB, fotocamera frontale HD a 720p, accelerometro, nonché rilevatore di luce ambientale. Completano la dotazione due altoparlanti frontali integrati con audio SRS TruMedia, supporto dell'audio 5.1 in cuffia, microfono e ingresso stereo universale da 3,5 mm. L'autonomia dichiarata è di 10 ore.
Kobo Arc
"Con l'arrivo di Kobo Arc dalla prima settimana di dicembre, Mondadori estende la gamma dei prodotti per la fruizione in mobilità dei contenuti non solo ebook, ma anche magazine, web, musica, news, video, app e tutto il mondo social", sottolinea la nota di Mondadori.
Kobo Arc ha un prezzo di listino di 199 euro (16 GB), 249 euro (32 GB) e 299 euro (64 GB). Inoltre è attiva una promozione che consentirà di leggere gratis per tre mesi le versioni digitali dei magazine Donna Moderna, Grazia, Panorama e Sale&Pepe.
Mondadori ha inoltre esteso anche su Kobo Arc la promozione che permette di scaricare gratuitamente tre ebook a scelta da una selezione di 9 tra i maggiori best-seller del momento: Sveva Casati Modignani, Léonie; Michael Connelly, Il respiro del drago; Pierre Dukan, La dieta Dukan; Sebastian Fitzek, Il cacciatore di occhi; Ken Follett, L'inverno del mondo; Anna Guglielmi, Il linguaggio segreto del volto; Murakami Haruki, 1Q84; Walter Isaacson, Steve Jobs; EL James, Cinquanta sfumature di grigio.
"Oltre alle app dei servizi più utilizzati, già caricate sul Kobo Arc - Facebook, Gmail, Skype, Twitter, YouTube e Zinio - gli utenti italiani avranno subito a disposizione anche le app di Tgcom24, VideoMediaset e SportMediaset", continua la nota dell'editore.
La piattaforma di eReading sincronizza automaticamente sia le librerie attraverso tutti i dispositivi Kobo (dal Kobo Arc agli eReader Kobo Touch, Kobo Glo e Kobo Mini), sia le applicazioni gratuite per qualsiasi desktop, tablet, eReader o smartphone.
Sapphire EDGE VS è un nuovo Mini PC dall'aspetto curato e dai ridottissimi ingombri basato su APU AMD. Secondo il produttore si tratta di una soluzione perfetta sia per i giocatori che per i professionisti. Inoltre assorbe meno del 10% dell'energia rispetto a un PC convenzionale.
"Questi Mini PC hanno un rivestimento liscio, satinato e gommato e sono dotati di pulsante a LED per lo standby. La loro estrema silenziosità li rende assolutamente discreti anche mentre sono in funzione", ricorda Sapphire nel suo comunicato ufficiale.
Sapphire EDGE VS
Le dimensioni sono contenute in 197,5 x 182,5 x 31,6 mm. Il processore di riferimento è l'APU AMD Trinity (A4 Dual-Core a 1.9 GHz o A8 Quad-Core a 1.6 GHz) con motore grafico AMD Radeon HD Serie 7000; il chipset è l'AMD A70M. Per quanto riguarda la memoria sono presenti 2 moduli SO-DIMM DDR3 Dual Channel da 2 GB con un clock massimo di 1333 MHz. La piattaforma può supportare fino a 16 GB.
Sapphire EDGE VS
L'audio è affidato al chip Realtek ALC 662 Audio CODEC a 8 canali. L'hard disk è un classico modello da 2,5 pollici SATA a Gbps da 320 0 500 GB. Non mancano il supporto Wi-Fi N, 2 connettori USB 3.0 e 4 USB 2.0, slot SDHC, porta RJ-45 per LAN da 1 Gb/s, Bluetooth 3.0, Mini DisplayPort, HDMI 1.4, presa jack per le cuffie, un'entrata MIC e una porta I/O SPDIF.
"La potenza di EDGE VS sta conquistando la comunità degli sviluppatori. Decine delle applicazioni più impegnative per i processori sono state espressamente ottimizzate per la tecnologia su cui si basa EDGE VS. Gli sviluppatori sono felici di aumentare la resa delle proprie applicazioni", continua Sapphire.
Sapphire EDGE VS è disponibile con Windows 8 sia nella versione con APU AMD A4 che A8. Rispettivamente con prezzi di listino di 339,99 Euro e 399,99 Euro.
È atteso a breve il nuovo videoproiettore BenQ W1070, un modello in tecnologia DLP con risoluzione Full HD che può gestire anche contenuti 3D ed è destinato soprattutto all'uso domestico. Promette di essere un prodotto interessante per il rapporto prezzo/prestazioni: il prezzo è aggressivo già nel listino ufficiale (890 euro) e inoltre ancora prima del lancio alcuni store online tedeschi sono scesi sotto gli 800 euro.
Dal punto di vista delle specifiche tecniche si tratta di un proiettore DLP da 2.000 ANSI Lumen con risoluzione di 1.920 x 1.080 pixel e supporto a tutti i principali formati ad alta definizione (480i, 480p, 56p, 576i, 720p, 1080i, 1080p). È un modello "short throw" che riesce a produrre già a due metri un'immagine con diagonale da 79 pollici, più in generale la proiezione può andare da un minimo di 40 a un massimo di 235 pollici di diagonale. L'aspect ratio nativo è 16:9, sono previste anche le visualizzazioni in 4:3, letterbox e anamorfico. Il contrasto dichiarato è di 10.000:1.
Il BenQ W1070 usa una lampada da 240 Watt la cui durata va da 3.500 ore a 6.000. Il massimo si raggiunge tenendo sempre attive tutte le funzioni "eco", che regolano la luminosità della lampada in funzione di quella ambientale o la riducono al 30 percento quando non si rileva un segnale in ingresso o quando premiamo un tasto dedicato sul telecomando o sul proiettore. Il BenQ W1070 è anche uno dei pochi proiettori (relativamente) economici certificato ISFccc, il che è una garanzia di calibrazione cromatica.
Il BenQ W1070 supporta diverse tecnologie per la visualizzazione del 3D: field sequential su tutte le porte di ingresso video, top-bottom e side-by-side solo su VGA e HDMI, frame packing solo su HDMI per i contenuti provenienti da una sorgente video (non un computer). Il rilevamento della sorgente e della tecnologia 3D da gestire è automatico. Gli occhialini non sono in dotazione.
Per dimensioni (312 x 109 x 244 mm) e peso (2,65 kg) il BenQ W1070 va considerato un proiettore portatile, ma questo non ha limitato la ricchezza di interfacce: HDMI (due), Composito, Component, S-Video, VGA, ingressi audio mini-jack e RCA, RS232 e USB di servizio. È presente un altoparlante da 10 Watt. La presenza della lampada tradizionale comporta quella di una ventola e quindi il proiettore non è proprio silenzioso (30-35 dB).
AOC ha presentato anche sui mercati europei i monitor e2460Phu e m2460Phu. Si tratta di due modelli da 24 pollici che rientrano nella sua Professional Series: la maggior parte delle caratteristiche è comune tra i due monitor, escluso il tipo di pannello che è un TN nel primo caso e un AMVA nel secondo.
Il design dei monitor AOC e2460Phu e m2460Phu
I pannelli dei due monitor hanno una retroilluminazione LED e un rivestimento antiriflesso, presentano un contrasto statico di 1.000:1 (quello dinamico è dichiarato in 20 milioni a 1) e una luminosità di 250cd/m2. La risoluzione è di 1.920 x 1.080 pixel per entrambi, mentre il tempo di risposta cambia in funzione della tipologia di pannello: l'AMVA del m2460Phu porta un tempo di risposta di 8 millisecondi, il TN dell'e2460Phu scende a 2 millisecondi e si propone quindi come una soluzione migliore per i videogiocatori.
I due monitor sono ricchi di porte USB: sono cinque, una per collegare il computer e quattro per la connessione alle periferiche, di cui una alimentata per poter caricare dispositivi come smartphone o tablet. La connettività video è garantita da una porta VGA, una HDMI e una DVI. Gli altoparlanti sono integrati. Le ultime due sono compatibili HDCP. I monitor AOC e2460Phu e m2460Phu hanno un prezzo di listino pari rispettivamente a 249 e 269 euro.
Il design "borderless" dell'AOC i2367h
Parallelamente, AOC ha presentato - ma non ancora in Europa - il più economico monitor i2367fh: dispone di un pannello da 23 pollici IPS e viene proposto tanto per le applicazioni tipicamente office quanto per i videogiocatori. La caratteristica più evidente del nuovo monitor è però estetica: la cornice che circonda il pannello è ridotta davvero al minimo e ha uno spessore di soli 2 millimetri.
Il pannello IPS è retroilluminato a LED, ha una risoluzione di 1.920 x 1.080 pixel e visualizza 16,7 milioni di colori. Il tempo di risposta è dichiarato in 5 millisecondi e il contrasto dinamico in 50 milioni a 1. Lo stand posteriore è staccabile, per chi vuole appoggiare il monitor direttamente a un piano orizzontale come se fosse una cornice. Il monitor integra due altoparlanti da 2 Watt ciascuno. La connettività prevede la classica porta VGA e una porta HDMI per il collegamento a sorgenti multimediali come console e riproduttori Blu-ray. L'AOC i2367fh ha un prezzo di listino americano di 199 dollari.
Il Vivo X1 è lo smartphone più sottile al mondo con 6,55 mm di spessore. Strappa lo scettro al concorrente asiatico Oppo Finder, che misura un decimo di millimetro in più (6,65 mm), portando questo titolo all'omonimo produttore cinese Vivo.
La piattaforma hardware si basa su un SoC MediaTek MT6577 dual core a 1.2 GHz con architettura Cortex A9, GPU PowerVR SGX540 e 1 GB di RAM. La memoria interna è da 16 GB, sembra senza supporto a schede microSD. Il condizionale per questo dettaglio è d'obbligo, visto che la pagina ufficiale del produttore è rigorosamente in cinese e i più comuni traduttori web non funzionano correttamente.
Lo schermo è un IPS da 4,7 pollici ed ha una risoluzione di 960x540 pixel (234 PPI). Le altre caratteristiche tecniche sono nella media, come le due fotocamere, una posteriore da 8 MP e un anteriore da 1.3 MP, e la batteria da 2000 mAh.
Il Vivo X1 supporta reti 3G e Bluetooth (non è specificata la versione). Mancano quindi i chip LTE e NFC, due caratteristiche che lentamente si stanno diffondendo. Le dimensioni degli altri lati, escluso lo spessore, sono di 136,3 x 68,3 mm. Il sistema operativo è Android 4.1.1 Jelly Bean.
Vivo X1 - Clicca per ingrandire
Questo smartphone è disponibile in colorazione nera o bianca a un prezzo di circa 311 euro(2498 Yuan) ed è commercializzato solo in Cina, quindi se siete interessati a prodotti particolarmente sottili dovrete cercare altrove.
Western Digital ha presentato il WD Black da 4 terabyte. Questo hard disk interno da 3,5 pollici e 7200 RPM è il fiore all'occhiello della gamma dell'azienda statunitense quanto a capacità ed è ovviamente dotato di interfaccia SATA 6 Gbps.
Dedicato a sistemi desktop ad alte prestazioni e workstation, questo modello ha 64 MB di cache e un doppio processore. È presente anche la tecnologia dual stage actuator, cioè un sistema di posizionamento della testina basato su due attuatori, pensato per migliorare la precisione con la quale la testina è posizionata sulle tracce dove sono scritti i dati.
L'attuatore principale fornisce uno spostamento di massima usando i principi degli attuatori elettromagnetici tradizionali. L'attuatore secondario usa movimenti piezoelettrici per posizionare la testina con maggior precisione. Non manca la tecnologia IntelliSeek, che calcola le velocità di ricerca ottimali per ridurre il consumo energetico, il rumore e le vibrazioni.
Troviamo inoltre StableTrac, una parola che indica l'albero motore fissato ad entrambe le estremità, riducendo così le vibrazioni indotte dal sistema e stabilizzando i piatti, per una maggiore precisione nelle operazioni di lettura e scrittura. La tecnologia "NoTouch ramp load" fa sì che la testina di registrazione non tocchi mai il supporto, garantendo un'usura decisamente inferiore della testina e del supporto, oltre a una maggiore protezione dell'unità durante il trasporto.
L'hard disk WD Black da 4 TB (modello WD4001FAEX) è disponibile tramite i distributori e rivenditori ufficiali di WD a un prezzo di 299 euro IVA compresa. È coperto da una garanzia di cinque anni. Non è chiaro quanti piatti abbia all'interno, ma il Western Digital RE da 4TB per il settore enterprise ne ha cinque.
In questi giorni in cui non si può fare a meno di parlare di Wii U tornano alla ribalta anche la nuova Xbox e la prossima PlayStation, con alcune indiscrezioni relative a specifiche hardware e varie altre caratteristiche. Ad occuparsi della nuova console di Microsoft ci pensa il penultimo numero della rivista Xbox World, con uno speciale di 8 pagine sui progetti dell'azienda di Redmond nel settore dei videogiochi.
Un mockup della nuova Xbox realizzato dalla rivista Xbox World - Clicca per ingrandire
Secondo il magazine, che sta per giungere alla sua chiusura, il fiore all'occhiello della nuova Xbox sarà il Kinect 2.0, ma non mancherà il supporto ai Blu-Ray, un'innovativa funzione di audio direzionale, TV output e input, un controller "rivoluzionario" e occhiali per la realtà aumentata.
In realtà la maggior parte di queste indiscrezioni risalgono addirittura a giugno, grazie a un documento trapelato online e datato agosto 2010. La rivista prosegue spiegando che la nuova Xbox sfrutterà quattro core, ciascuno diviso in quattro core logici e affiancati da 8 GB di memoria RAM.
I redattori si sono prodigati perfino nella creazione di un mockup decisamente affascinante, ipotizzando l'uso di materiali lucidi alternati ai rivestimenti trattati con il processo VapourMG già visto sui tablet Surface. Ovviamente per scoprire se tutto questo si trasformerà in realtà bisognerà aspettare l'annuncio ufficiale di Microsoft.
Il cuore della nuova Xbox potrebbe essere un sistema a quattro core affiancato a 8 GB di RAM - Clicca per ingrandire
Ad alimentare le speculazioni sulla nuova PlayStation ci pensa invece la rivista PSM3. A quanto pare il primo dettaglio riguarda proprio il nome della prossima console di Sony, che non si chiamerà PlayStation 4 a causa dell'abitudine giapponese di evitare di nominare questo numero, che significa anche morte (shi). Per questo motivo non sarebbe da escludere l'uso del nome Orbis, che gravita intorno all'azienda già da diverso tempo.
La rivista prosegue specificando che i primi giochi disponibili avranno una grafica simile a quella delle versioni dimostrative di Watchdogs, Star Wars 1313 e della demo del Luminous Engine di Square Enix. Un obiettivo ambizioso che punterà a raggiungere i 60 frame al secondo con una risoluzione standard Full HD 1080p.
Niente 4K dunque, anche se questa risoluzione forse potrebbe essere usata per la riproduzione dei video.Come per Microsoft si parla di 8 GB di memoria RAM, ma i dettagli più controversi riguardano una presunta memoria flash da 16 GB, l'assenza di retrocompatibilità, la presenza di pubblicità in game e un sistema integrato anti-pirateria, forse con connessione online. Tutte caratteristiche che se dovessero essere confermate potrebbero far storcere il naso a più di un utente.
Il processore della prossima PlayStation sarebbe un quad core di AMD, nome in codice Liverpool, prodotto a 28 nanometri. I giochi potrebbero richiedere la registrazione al proprio account PSN e sarebbe presente anche il PlayStation Plus, da poco sbarcato anche su PS Vita. Il PSN permetterebbe inoltre di sfruttare il cloud gaming tramite la tecnologia di Gaikai e probabilmente in bundle con la console troveremo il PlayStation Move.
Gli appassionati di Skyrim sanno che per sfruttare al massimo le potenzialità del gioco di ruolo di Bethesda bisogna ricorrere alle mod, uno dei valori aggiunti della versione PC rispetto alla controparte su console. Di norma bastano una manciata di mod per rendere il titolo molto più gradevole a livello grafico, ma vi siete mai chiesti come potrebbe essere con un centinaio di mod attive contemporaneamente?
Una delle splendide immagini di Skyrim con cento mod attive contemporaneamente
La risposta arriva dal modder Unreal, che ha pubblicato online una serie d'immagini semplicemente impressionanti e molto probabilmente le più belle mai viste per questo gioco.
Unreal spiega che per realizzare gli screenshot ha usato varie combinazioni di mod, mantenendone 100 attive su un catalogo di circa 800. Tutto molto bello, ma è lecito chiedersi quale sia il framerate di questa meraviglia.
Il modder afferma di aver raggiunto dai 5 ai 30 FPS con l'erba impostata ai massimi livelli. A muovere il tutto ci pensa un PC con processore Intel Core i5 2500K overcloccato a 4 GHz e una scheda grafica Nvidia GeForce GTX 670 (1200 MHz GPU / 7000 MHz memoria).
The Elder Scrolls V: Skyrim - Mod
Immagini - 1234
Ovviamente all'aumentare del fogliame presente sullo schermo diminuiscono sensibilmente i frame al secondo. Togliendo la "rigogliosità" della vegetazione Unreal è riuscito a ottenere dai 40 ai 60 frame al secondo negli spazi esterni del gioco.
La configurazione varia a seconda dei vari screenshot, ma in linea di massima il modder ha usatouna risoluzione di 1920 x 1080 pixel (in alcuni casi 2560 x 1440) con tutte le impostazioni a livello Ultra.
Per cimentarvi nell'impresa di ottenere lo stesso dettaglio grafico potete cliccare sul sito web di Unreal, dove si può leggere anche una lista parziale delle mod usate per queste splendide immagini.
I modelli poligonali hanno tutto un altro fascino se si usano le mod giuste... - Clicca per ingrandire
Ora tocca a voi. Pensate di fare di meglio, o di ottenere un risultato simile ma con un frame rate sufficiente per garantire un'esperienza di gioco accettabile? Pubblicate i vostri screenshot nei commenti, e non dimenticate di suggerire le vostre mod preferite!
Fujifilm Corporation ha sviluppato un metodo di registrazione che potenzialmente consentirà di realizzare dischi ottici da 15 terabyte al costo di un nastro magnetico. La soluzioneadottata dall'azienda nipponica si basa sul fenomeno nell'assorbimento a due fotoni (TPA) e potrebbe essere impiegata in prodotti commerciali, inizialmente da 1 terabyte, nel 2015.
Secondo il sito TechOn l'incremento della capacità, figlio della reazione causata dall'assorbimento a due fotoni, "può essere limitato a una piccola area del punto focale della luce laser", aumentando di conseguenza il numero di strati (layer) registrabili. Diversi altri ricercatori stanno sperimentando la tecnica, ma Fujifilm ha avuto l'idea di combinare questo fenomeno con un metodo chiamato Heat-mode Recording.
Immagine SEM di un punto convesso
Si tratta di una tecnologia che sfrutta un fenomeno attraverso il quale viene causato un cambiamento irreversibile tramite una luce laser a elevata densità energetica con incrementi di temperatura immediati di un'area ridotta sul materiale su cui si vuole registrare le informazioni.
Sul sito nipponico è presente una spiegazione molto complessa del metodo, fatta di punti a forma convessa, resina ultravioletta induribile, materiale adesivo e la gestione di rifrazioni, riflettanza e trasmittanza. A tal proposito Fujifilm afferma di aver usato un materiale in grado di assorbire i due fotoni con un'elevata trasmittanza. La trasmittanza della luce di un prototipo con 20 strati registrati è stata pari dell'87%.
Basandosi su questi risultati, l'azienda stima che con 100 strati sarà assicurata una trasmittanza della luce pari a circa il 50%, laddove con gli attuali Blu-Ray a quattro strati questo valore non va oltre il 65%. Fujifilm ha curato anche il processo di produzione del materiale, arrivando a ottimi risultati. "Servono 147 secondi per formare un Blu-Ray con quattro strati. Con il nostro metodo sono necessari solo 58 secondi per formare 8 strati", ha dichiarato l'azienda.
La struttura del materiale capace di assorbire i due fotoni (sinistra) e la variazione della forma convessa a seconda del tempo di irradiazione di una luce laser (destra)
Un disco con un metodo di registrazione basato sull'assorbimento a due fotoni assicurerà tempi di accessi rapidi (10-100 millisecondi) e costi da nastro magnetico. Il problema che al momento frena la commercializzazione del disco è il rapporto di riflettanza contenuto (0,5%) dei segnali di riproduzione, solo a un quarantesimo di quello di un Blu-Ray.
Fujifilm ha infine confermato che sono possibili letture e scritture con codifica 17PP come i Blu-Ray e che "continuerà a sviluppare il disco con l'aiuto dei produttori di lettori ottici". Questo lavoro, che per il momento non ha implicazioni per i consumatori comuni, bensì per il settore professionale, è solo uno dei tanti in corso per migliorare la tecnologia dei dischi ottici.
Insomma, nonostante il concetto di cloud computing ci stia liberando dall'archiviare i dati su supporti fisici, la tecnologia di storage sui dischi ottici ci accompagnerà anche in futuro, forse solo in determinati ambiti, ma comunque sembra destinata a sopravvivere alla rivoluzione digitale almeno per diversi anni a venire.