Spesso i datori di lavoro approfittano della disponibilità dei dipendenti per l'uso della casella di posta aziendale. Il Brasile ha emanato una legge ad hoc: se gli addetti rispondono alle e-mail dopo l'orario di lavoro devono essere retribuiti con una retribuzione aggiuntiva in busta paga. Volkswagen, invece, ha scelto una misura più drastica: disabilitare il servizio negli extra time.
A quanti di voi capita di rispondere a messaggi di posta elettronica fuori dall'orario d'ufficio? Non è difficile credere che sia un'usanza comune, soprattutto per coloro che hanno in dotazione un cellulare aziendale. Il guaio è che quello che una volta era interpretato come status symbol della classe dirigente oggi è sempre più spesso un guinzaglio per trascinare i lavoratori verso una dipendenza inconscia.

Il lavoratore, considerato il gentile omaggio (speriamo almeno con le telefonate personali pagate) si sente in doversi rendere più disponibile e alla lunga inizia a manifestare segni di "burnout", ossia quello che una volta si chiamava semplicemente esaurimento, ora in versione 2.0.
Anche se il Brasile è spesso annoverato fra i Paesi Emergenti, in tema di diritto del lavoro sembra piuttosto avanti stando a quanto riportato in una notizia riportata dal quotidiano Folha de Sao Paulo. Una legge approvata dal Presidente Dilma Rousseff a dicembre decreta che "le email aziendali per i lavoratori equivalgono a ordini impartiti direttamente al dipendente", quindi "se i lavoratori dovessero rispondere alle e-mail dopo l'orario di lavoro avrebbero il diritto di chiedere la retribuzione degli straordinari".
Il provvedimento è atto a contrastare le conseguenze che il Paese sta riscontrando con la diffusione degli smartphone e dei dispositivi mobili in generale, che sono state definite gravi. A quanto pare, per garantirsi un impegno attivo della forza lavoro per 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana, basta la spesa minima di un telefonino.
A fare una pensata simile, senza bisogno di un dictat presidenziale, ci hanno pensato i dirigenti della casa automobilistica tedesca Volkswagen, che ha comunicato che disattiverà il servizio di mail ai propri dipendenti fino a 30 minuti prima dell'inizio dell'orario di lavoro e 30 minuti dopo il termine dello stesso. Per essere precisi, l'area protetta per la tranquillità mentale dei dipendenti decorrerà dalle 18.15 del pomeriggio alle 7 del mattino. I server si terranno in caldo tutte le mail recapitate nel frattempo, per sfornarle fresche di giornata la mattina seguente. Insomma, se a qualcuno venisse l'idea di rompere le scatole ai colleghi non otterrebbe l'effetto sperato.

In pochi hanno fatto caso all'editto brasiliano, ma la presa di posizione della Volkswagen si è subito guadagnata la prima pagina del Financial Times. L'idea a quanto pare è piaciuta anche all'azienda Henkel, che ha indetto una tregua dalle mail tra Natale e Capodanno, e sembra che ci sitia facendo un pensierino anche la francese Atos.
I cittadini inglesi concordano sul fatto che essere sempre attivi danneggi la produttività, però finora non ci sono state azioni forti e decise come quelle teutoniche. Chissà se in Italia qualcuno ci ha mai pensato.Fonte: www.tomshw.it
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