mercoledì 21 dicembre 2011

Produzione iPad in fiamme: sessanta feriti alla Pegatron

Nei giorni scorsi nello stabilimento di Ri Teng Computer Accessory, azienda controllata da Pegatron Corporation (che realizza componenti per Apple, HP, Dell e Asus), si è verificata un'esplosione in cui sono rimaste ferite 61 persone.
La causa dello scoppio sembra riconducibile alla polvere di alluminio, materiale di scarto tipico della produzione di vari dispositivi. Neanche a farlo apposta, l'incidente è avvenuto sulla linea che si occupa di rifinire i case degli iPad di Apple. Purtroppo si tratta di un materiale che se trattato (come sembra) può essere infiammabile che, se gestito con poca cura, può portare a gravi episodi come quello di cui vi stiamo parlando.
Un evento molto simile si era verificato a maggio presso Foxconn e in quel caso c'erano stati addirittura dei morti (Esplosione Foxconn, morti e feriti, urge più sicurezza). Secondo l'organizzazione non-profit China Labor Watch, che si occupa di diritti dei lavoratori, ventitré dei sessantuno feriti sono stati ricoverati in ospedale e il governo del distretto di Songjiang ha già istituito un comitato investigativo e avviato le indagini.


"Secondo NetEase c'era molta polvere di alluminio nell'impianto, ma i lavoratori non erano consapevoli del potenziale pericolo prima dell'esplosione. Entrambe le fabbriche stavano espandendo la loro capacità produttiva e cercando di ottenere più ordini quando si sono verificati gli scoppi", scrive China Labor Watch nel suo comunicato stampa.
L'organizzazione punta il dito contro i seri problemi nella catena di fornitori Apple. "Abbiamo comunicato con diversi di loro in Cina nella speranza che migliorassero le condizioni di lavoro degli operai. Tuttavia, alcuni manager degli impianti ci hanno detto che l'azienda di Cupertino ha un controllo sistematico sulle operazioni degli impianti dei fornitori. Questi devono acquistare i materiali grezzi da aziende precise. Il design e la linea di assemblaggio inoltre devono essere approvati dal prestigioso cliente. Perciò le aziende hanno poco potere per fare cambiamenti nella produzione e nella gestione degli impianti".

Fonte: www.tomshw.it

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