venerdì 23 agosto 2013

Un chip RFID nella mano per vedere una GIF animata - Tom's Hardware

L'impianto dei chip sottopelle per rendere il corpo umano un'estensione della tecnologia è un tema davvero delicato. Da una parte si richiamano alla mente scenari futuristici raccontati in libri e film di fantascienza, dall'altra i cosiddetti "complottisti", che vedono questo tipo di soluzione come l'arma del "Nuovo Ordine Mondiale" per soggiogare definitivamente l'umanità.
Nessuno - per ora - ha ancora preteso di inserirci un chip sottopelle alla nascita per controllare gli aspetti della nostra vita, ma nel mondo c'è chi inizia a farlo spontaneamente, con fini più disparati. Il mese scorso vi abbiamo riportato la storia di Rich Lee, "scienziato amatoriale" che si è creato auricolari invisibili impiantandosi dei magneti nelle orecchie, e oggi tocca ad Anthony Antonellis.
Antonellis è un artista che ha deciso di inserire un chip RFID nella sua mano così da immagazzinare dati a cui può accedere, senza fili, tramite il cellulare. Un chip molto piccolo, con una capacità tra 1 e 2 KB, quanto basta per integrare una GIF animata, poi visualizzata sullo schermo del proprio smartphone.
Come avrete intuito Antonellis l'ha fatto più come una dimostrazione (d'altronde è un artista), ma come si dice "è il gesto che conta". Il chip RFID è stato protetto con un case in vetro prima di essere inserito nella cute e l'antenna di cui è dotato ha una portata da uno a due centimetri, cosa che impone all'uomo di appoggiare lo smartphone su una specifica area della mano per accedere ai dati.
Poiché il chip RFID è in grado di trasferire informazioni in entrambe le direzioni, Antonellis potrà sbarazzarsi della GIF animata (10 frame, 6 colori con movimento a onda, come potete vedere nel video) archiviando magari un dato di maggior valore, come ad esempio una password. Antonellis vede l'impianto come un'estensione della cosiddetta net.art, e un qualcosa di differente da chi si è fatto per esempio tatuare un QR code.
Sorgono tuttavia spontanee alcune domande: ci troviamo di fronte a una "prova di futuro" nemmeno troppo lontano? È il primo passo del transumanesimo? E se sì, dovremmo avere paura o pensare che ci semplificherà la vita? Il Web e il pubblico sono spaccati, ma come ogni nuova tecnologia che ha che fare con la vita concreta, è un bene. Mai dare nulla per scontato. Voi vi siete fatti un'opinione sull'eventuale uso di chip sottocutanei?

Mad Catz mostra il volante per i giochi di guida su Xbox One - Tom's Hardware

Mad Catz ha presentato Force Feedback Racing Wheel, un volante destinato ad allietare l'esperienza con i giochi di guida, come Forza Motorsport 5, su Xbox One. L'azienda l'ha mostrato nei giorni scorsi in occasione del Gamescom di Colonia e ha pubblicato alcune immagini che trovate nella galleria presente in questa notizia.

Mad Catz Force Feedback Racing Wheel - PR
Non c'è una scheda tecnica dettagliata, quindi perdonateci l'assenza di maggiori dettagli. La sensazione è che sia stata offerta un'anteprima del prodotto per sfruttare l'eco mediatica della manifestazione tedesca, in quanto ancora non è noto né il prezzo né la data di uscita. Possiamo tuttavia riportare ciò afferma il produttore.
 
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Abbiamo quindi un volante con impugnatura scamosciata, due motori per il ritorno di forza e una parte frontale in alluminio anodizzato che può essere rimossa per essere rimpiazzata o aggiornata in futuro. Non manca nemmeno una pedaliera regolabile, che consente ai giocatori di gestire la resistenza della molla, l'altezza e la spaziatura dei pedali del freno e del gas.

martedì 20 agosto 2013

Huawei Ascend P6, sottile, elegante e non troppo costoso - Tom's Hardware

Il più sottile

Huawei usa le misure per mettersi in mostra, perché se c'è una caratteristica distintiva del P6 sono proprio quei 6,18 mm dello spessore. Ma anche il design non è affatto male, se possiamo ancora chiamare design un parallelepipedo con angoli più o meno smussati, praticamente lo standard per l'industria degli smartphone. Ciò nonostante, sarà per quel bordo inferiore arrotondato, la superficie posteriore in alluminio spazzolato o la copertura in vetro dalla superficie anteriore, ma il P6 è proprio bello da vedere.

Sopra allo schermo c'è l'obiettivo della fotocamera secondaria, da ben 5 megapixel, la feritoia dell'altoparlante, i sensori ambientali e un minuscolo LED di stato che quando spento scompare completamente. Nel bordo destro, in alluminio non colorato, c'è il tasto di accensione / stand by, il bilanciere del volume e una doppia slitta, una per la scheda Micro SIM, l'altra per la memoria Micro SD.
Nel bordo opposto c'è solo un dettaglio che attira l'attenzione, un dettaglio che nella sua semplicità è geniale: sembra un piccolo pulsante rotondo, potrebbe sembrare un pennino, ma in verità è un minuscolo punzone che serve per aprire le slitte di SIM e Micro SD. Quante graffette avete sacrificato per rimuovere la SIM da uno smartphone? Chi vi scrive ne ha sacrificate molte, e seppur non si tratta di un'innovazione da far girare la testa, ci viene da dire "ma ci voleva tanto a pensarci prima?". Quello di cui parliamo però non è un vero vano pensato a questo scopo, ma è il jack da 3.5 mm per l'audio.
Huawei Ascend P6
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Andiamo avanti e nella parte superiore troviamo la porta Micro USB, assieme a dei piccoli fori (sopra e sotto) sotto cui si nascondono i microfoni. Dietro c'è l'obiettivo della fotocamera da 8 megapixel e il flash LED. Il design è ovviamente monolitico, e ciò significa che la batteria, da 2000 mAh non è rimovibile. Dato che abbiamo parlato dello spessore e della costruzione in alluminio, citiamo subito uno dei potenziali difetti del P6: il riscaldamento della superficie posteriore.
Se leggete le nostre recensioni saprete che ci chi scrive è particolarmente sensibile al riscaldamento delle superfici, motivo per cui specifichiamo che questo difetto è potenziale. Se non siete per niente sensibili al calore, depennate il riscaldamento delle superfici dalla lista dei difetti. Comunque la temperatura massima raggiunta, utilizzando un videogioco, è stata di circa 40 °C. Altri smartphone fanno di peggio.

lunedì 19 agosto 2013

Samsung Galaxy NX: dal vivo la mirrorless Android | Fotografi Digitali

Sistema operativo Android Jelly Bean 4.2.2, SIM integrata con connettività LTE, sensore APS-C da 20 megapixel e sistema di ottiche intercambiabili Samsung NX sono i mattoni fondanti del DNA di Samsung Galaxy NX fotocamera mirrorless con cui il produttore coreano punta a creare la perfetta sintesi tra smartphone e macchina fotografica.
Mirino elettronico integrato con sensore di prossimità per il passaggio automatico tra mirino e schermo, ampio display touchscreen SuperClear LCD da 4,8" di diagonale, flash pop up e slitta universale per flash esterni sono tra gli altri elementi della fotocamera che saltano subito all'occhio. Interessante la soluzione di una sola ghiera di regolazione, ma in grado di muoversi su due livelli, per modificare in modo semplice e veloce due tra i parametri della macchina. Non dispiacerà ai fotografi più esperti la possibilità di scattare fotografie fino a 1/8000 di secondo, per congelare in modo perfetto anche le azioni più veloci.
Uno dei compromessi a cui Samsung è dovuta scendere è l'utilizzo di uno slot di memoria MicroSD, anche se al giorno d'oggi non rappresenta un grosso problema in quanto è facile reperire schede con capienze e velocità in grado di supportare anche la registrazione di filmati Full HD. Abbiamo incontrato Paolo Vezzosi di Samsung Italia, che ci ha fatto dal vivo una panoramica molto dettagliata della nuova Samsung Galxy NX, tra le particolarità messe in evidenza, ad esempio, troviamo la possibilità di governare la macchina coi comandi vocali.

venerdì 16 agosto 2013

Il 'jetpack', veicolo per il volo individuale, approvato in Nuova Zelanda: in arrivo l'anno prossimo | Business Magazine

La Nuova Zelanda ha approvato i primi permessi che potrebbero consentire una futura commercializzazione di un nuovo velivolo sperimentale della società Martin Aircraft Company. È quanto viene riportato dai media televisivi in Oceania negli ultimi giorni, notizia che potrebbe condurre alla vendita commerciale del primo vero e proprio "jetpack", o qualcosa di molto simile, entro la fine del prossimo anno.
Il nuovo velivolo viene chiamato Martin Jetpack, dal suo inventore Glenn Martin, ed in realtà si discosta sensibilmente dai concept che possiamo vedere in film o videogiochi fantascientifici, dal momento che non utilizza tecnologie a reazione, ma ben più pratiche turbine eoliche per dare una spinta verso l'alto e la voluta direzionalità. Come i jetpack "tradizionali" però si indossa sulla schiena e permette ad un singolo individuo di volare.
Come riporta VR-Zone, Martin Jetpack è stato già definito una "motocicletta del cielo" dalla stessa società ed in effetti basta vedere i video che Martin Aircraft Company ha pubblicato all'interno del proprio canale YouTube per riconoscerne la somiglianza. La Civil Aviation Authority della Nuova Zelanda (CAA) ha dato i permessi alla compagnia di Peter Coker per condurre i primi test di volocon un vero e proprio equipaggio a bordo. La Martin Aircraft Company ha già consegnato all'organizzazione aeronautica locale i primi risultati dei test effettuati fino a 1500m di altezza, ma si trattava logicamente di prove condotte senza l'ausilio di "equipaggio umano".
Il primo modello di Martin Jetpack è stato prodotto nel 2008 e da allora si sono susseguite ben undici revisioni dello stesso. La società è abbastanza incline a portare a termine l'interessante progetto, anche grazie al successo di una serie di voli in cui non si è verificato alcun problema. Secondo il suo CEO, potremmo vedere il primo "jetpack" in vendita nel mese di luglio del 2014 ad un prezzo indicativo di circa 150.000$.
Nonostante la cifra non proprio alla portata di tutti, Peter Coker ha dichiarato che la società ha già ricevuto oltre 10.000 richieste riguardo a dove poter acquistare l'interessante prodotto in futuro quando sarà commercializzato. È quindi prevedibile una forte richiesta, soprattutto da parte delleagenzie governative in Europa, Asia e Medio Oriente.

Da Samsung arriva Hennessey, lo smartphone Android a doppio schermo | Hardware Upgrade

Annunciato più volte da incessanti indiscrezioni, Samsung Hennessey è apparso finalmente all'interno delle pagine web del portale cinese della società. Il nuovo dispositivo ricorda esteticamente i vecchi telefoni cellulari a conchiglia, con la differenza che si tratta di uno smartphone Android dotato di doppio schermo, di cui uno si trova nella parte esterna del dispositivo e l'altro nella parte interna come "da tradizione".
Samsung Hennessey Flip-Phone
I due display di diagonale di 3,3" sono caratterizzati da una risoluzione di 320x480 e da matrice touchscreen capacitiva. Il dispositivo fa uso di Android 4.1 e di una CPU quad-core da 1,2GHz. Sulla parte esterna spiccano i tre tasti a sfioramento per poter gestire le funzioni basilari del sistema operativo di Google.
La batteria integrata è da 1.500mAh, mentre la memoria interna è espandibile tramite scheda microSD. Sul fronte fotografico avremo un sensore da 5MP, mentre il dispositivo supporterà Wi-Fi, Bluetooth e sarà dotato di modulo GPS. Come tanti dispositivi proposti per il mercato cinese, è previsto il funzionamento di due SIM contemporaneamente con il supporto alle reti CDMA eGSM.
Non sono ancora noti i dettagli riguardo alla data di rilascio o al raggiungimento di mercati diversi rispetto a quello cinese, ma il supporto alle reti GSM dovrebbe fare pensare ad una potenziale esportazione del prodotto anche in altre regioni del mondo.

martedì 13 agosto 2013

Sphero, la palla tecnologica si controlla con lo smartphone - Tom's Hardware

Giocare con Sphero 2.0 è un vero spasso per un appassionato di tecnologia. Parliamo di un gioco interattivo che consiste nel direzionare una palla luminosa che si comanda con il tablet o con lo smartphone. Per usarla dovete avere un dispositivo Android o iOS: in entrambi gli store ci sono 25 app della famiglia Sphero.
Si parte da quella di base per far ruzzolare la sfera sul pavimento (e con il comando giusto rimbalza!), per passare a Draw and Drive, che serve per disegnare a mano libera i disegni che la palla dovrà tracciare muovendosi. Carino anche Chromo, un passatempo interattivo basato sulle variazioni di colore di cui è capace Sphero.
Sphero 2.0
Abbiamo passato il fine settimana in compagnia di questo simpatico gadget, e a parte qualche problema iniziale con il collegamento Bluetooth (solo con l'iPad, con il Galaxy S III è filato tutto liscio!) abbiamo impiegato solo un quarto d'ora a "farci il polso" per governare Shpero in modo da non farla schiantare continuamente contro il muro.
La cosa importante da capire è che prima di tutto bisogna usare la ghiera virtuale di impostazione per direzionare il puntino blu luminoso della palla verso se stessi: in questo modo la croce di comando manderà la palla esattamente dove volete. Ogni tanto, se giocate a lungo, può darsi che la palla perda l'orientamento: tornate nelle impostazioni e riportate il puntino luminoso al suo posto se non volete impazzire!
Fatto questo, tutto il resto è uno spasso: una barra consente di determinare la velocità a cui si muove Shpero, e garantiamo che anche a velocità "minima" la sfera hi-tech schizza comunque come un razzo. Ortobix ha infatti portato la velocità massima di Sphero 2.0 apoco più di 2 metri al secondo. Per i colori c'è una vasta scelta, ma si fatica a vederli in piena luce anche se l'intensità è tre volte quella della versione precedente: malgrado i nostri sforzi, in pieno giorno era davvero difficile distinguere i colori.
E luce fu
Senza bisogno di ricorrere a Draw And Drive, nell'app principale c'è una serie di preset già impostati che tracciano i "disegni" che la palla può replicare muovendosi, ovviamente quando non volete dilettarvi in carambole improvvisate fra i mobili di casa. Si possono fare cerchi, quadrati o altre forme; il problema è che nella maggior parte delle case non riuscirete a vederli perché sono impostati su un'area decisamente estesa. Con Draw and Drive invece potete regolarvi meglio e tracciare disegni sufficientemente piccoli per il vostro ambiente. Non troppo piccoli però, altrimenti la sfera non si muove nemmeno.
Una delle peculiarità di Shpero è che, oltre alla croce direzionale interattiva, si può usare anche l'accelerometro del dispositivo per muovere la palla, con qualche difficoltà in più ma con un maggiore divertimento. C'è poi l'opzione che consente di registrare un video all'interno dell'app stessa, mentre si comanda la palla: se avete un gatto a cui far inseguire la palla o un bambino piccolo che la vuole acchiappare a tutti i costi vale la pena improvvisarsi registi!

Hyperloop: treno super veloce ma senza bagni e finestre - Tom's Hardware

Sono finalmente disponibili i dettagli di Hyperloop, il treno super veloce che dovrebbe essere in grado di raggiungere i 1.102 km/h e portare i pendolari da Los Angeles a San Francisco in 35 minuti (614 chilometri), a un costo di 20 dollari a persona. Elon Musk, il brillante cofondatore di PayPal e Tesla Motors, aveva promesso di vuotare il sacco il 12 agosto su questo progetto e ha mantenuto la parola.
Le informazioni già note si arricchiscono quindi di dettagli succulenti. La ferrovia sulla quale viaggerà il super treno non avrà veri e propri binari, ma un tubo a bassa pressione - che si estenderà ininterrottamente tra le due città da collegare - montato su piloni alti circa 100 metri. L'intero sistema, assicura l'ideatore, sarà a prova di terremoto: i piloni saranno costruiti con ammortizzatori in grado di gestire le scosse sismiche più potenti.
Il progetto
Musk ha spiegato che la bassa pressione serve per ridurre l'attrito. I convogli infatti sono capsule che vengono "sparate" nel tubo, all'interno del quale galleggiano su cuscinetti d'aria procedendo ad altissima velocità. Per muoversi aspirano l'aria presente nei tubi dalla parte frontale mediante un potente compressore a batteria e la espellono da quella posteriore, dando così la spinta sufficiente per non perdere velocità all'attrito con l'aria. Il sistema in buona sostanza è quello dei super condotti pneumatici, che è noto da tempo ma di cui nessuno ha finora dimostrato l'applicabilità pratica.
L'intero sistema dovrebbe essere autoalimentato dalle celle solari montate sulla parte superiore del tubo di transito, che secondo i calcoli dovrebbero generare più del doppio della quantità di energia necessaria per farlo funzionare. Nel progetto alfa figurano poi leruote, che serviranno a velocità ridotta, ovvero principalmente quando il convoglio entrerà in stazione.
Hyperloop - PR
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Tutto molto entusiasmante, ma il viaggio non si prevede tanto confortevole per i 28 passeggeri che popoleranno ciascuna vettura. Saranno seduti in posizione parzialmente reclinata e saldamente assicurati ai sedili per tutto il viaggio mediante cinture di sicurezza. Non sono stati previsti i servizi igienici, anche perché non ci si può alzare dai sedili. In compenso ci si può distrarre con il sistema di intrattenimento in-transit e con i video proiettati sulle pareti, ovviamente prive di finestre. Incontinenti e claustrofobici sono avvisati.
Vietato alzarsi, tanto non c'è la toilette
Nelle ore di punta si potrà "sparare" nel tubo una capsula ogni 30 secondi (3360 passeggeri all'ora), in modo da mantenere una distanza di 37 chilometri circa l'una dall'altra. Il limite per il bagaglio è di 50 chili.
E se si verifica un'emergenza? Le capsule trasportano una quantità d'aria sufficiente per mantenere la cabina pressurizzata, e non mancano le maschere di ossigeno. Se necessario, le ruote possono essere usate per portare le capsule fuori pericolo. Pronti a comprare il biglietto?

lunedì 12 agosto 2013

La TV degli anni '70 torna in vita, si usano le manopole - Tom's Hardware

Si chiama LG 32LN630R "Classic TV" ed è un televisore di oggi che sembra uscito da qualche film degli anni '70. Questo 32 pollici, sottile come nella migliore tradizione moderna, è adornato da un paio di manopole che girano, permettendo di cambiare canali e volume. Ci sono anche tre tasti funzione, e un pannello in vecchio stile da dove fuoriesce il sonoro.
Gli appassionati del vintage saranno già tutti in fibrillazione, ma dovete sapere che tutto il resto è degno di una TV al passo con i tempi: non mancano uno schermo IPS Full HD, una porta HDMI, l'USB, l'MHL e ovviamente un telecomando. Questa bizzarra TV non è ancora in vendita in Italia, ma è stata presenta nella terra natia di LG, la Corea del Sud, a un prezzo di 840mila won, circa 560 euro.
Un prezzo spropositato (oggi) per una TV da 32 pollici, ma il meccanismo è noto: qualsiasi oggetto unico e dedicato a una nicchia spesso si paga ben oltre gli standard di mercato. LG gioca quindi sull'effetto nostalgia e sul sentimento di volersi distinguere dalla massa che alberga in molti di noi. Avrà fortuna? Chissà, ma vi diamo un consiglio: non fatela vedere alla vostra nonnina preferita, potrebbe volerla in regalo!

Memorie DDR3 a 4400 MHz, G.Skill TridentX da record - Tom's Hardware

Memorie a 4400 megahertz forse non le vedremo neanche con l'avvento delle DDR4, ma nel mondo dell'overclock di alto livello c'è chi ha già visto questa frequenza. Si tratta di James "YoungPro" Trevaskis, "smanettone" del TeamAU, capace di spingere le memorie DDR3 di G.Skill proprio a 4400 MHz con timing CL13.

Per la precisione l'appassionato ha ottenuto questo grande risultato, un record, usando un unico modulo di memoria TridentX da 4 GB, che in configurazione standard opera a 3000 MHz ed è accompagnato da timing CL12.
YoungPro è riuscito a ottenere questo risultato su una piattaforma Asus Maximus IV Impact, una scheda madre mini-ITX per appassionati presentata in occasione del Computex, e di cui trovate tutti i dettagli a questo indirizzo. Costa tra i 170 e i 200 euro.

Ad accompagnare motherboard e RAM la CPU Intel Core i7-4770K (recensione). Come potete vedere dall'immagine l'overclocker si è avvalso di un'abbondante quantità di azoto liquido, e poi ha convalidato il proprio record su HwBot e CPU-Z. Un risultato assolutamente fantastico. YoungPro, secondo la classifica di Hwbot, si lascia alle spalle NickShih e Hiwa, fermi a circa 4290 MHz.

sabato 10 agosto 2013

Progettate un super robot spaziale, la NASA vi pagherà - Tom's Hardware

1,5 milioni di dollari in palio per chi costruisce il miglior robot spaziale. Paga la NASA.

La NASA ha indetto l'edizione 2014 del concorso Sample Return Robot Challenge con in palio 1,5 milioni di dollari per chi realizzerà il miglior robot spaziale. Il programma prevede una sfida a squadre, organizzata in collaborazione con il Worcester Polytechnic Institute, in cui ingegnosi esponenti del mondo accademico e di quello industriale competeranno per costruire un robot intelligente in grado di individuare e recuperare campioni geologici sui terreni accidentati di Marte o degli asteroidi.
Le iscrizioni della terza edizione di questo concorso saranno aperte fino al 7 gennaio 2014: chi si sente in grado di contribuire si faccia avanti. Il premio in denaro sarà ripartito tra le squadre che avranno le migliori intuizioni e riusciranno a realizzarle al meglio.
Sapete progettarlo?
"L'obiettivo del concorso è spingere l'innovazione nella navigazione automatica e nelle tecnologie del manipolatore robotico che la NASA potrebbe inserire nelle missioni future" ha spiegato Michael Gazarik, amministratore associato della NASA per la tecnologia spaziale. "Le innovazioni che arriveranno da questa sfida possono migliorare la capacità della NASA di esplorare un asteroide o Marte, e far progredire la tecnologia robotica per l'uso in settori e applicazioni qui sulla Terra".
Nella scorsa edizione la NASA ha premiato il Survey Team di Los Angeles. Quest'anno si aspetta che si facciano passi avanti rispetto ai risultati già conseguiti nell'edizione precedente. L'impegno della National Aeronautics and Space Administration negli ultimi tre anni verso la costruzione di rover e le missioni su Marte è un evidente segno dell'interesse scientifico che ruota attorno sia al Pianeta Rosso sia alla ricerca spaziale in generale.
Un progetto della scorsa edizione del concorso
Curiosity ha svolto finora un eccellente lavoro, ma per andare oltre servono altri strumenti oltre ai 10 scientifici e alle 17 telecamere incorporate nel simpatico rover. Presto riuscirà a coprire distanze maggiori grazie alla capacità di muoversi autonomamente, ma c'è ancora molto da fare come dimostrano le novità su Europa.

giovedì 8 agosto 2013

BMW i8 con Gorilla Glass, perché è leggero e flessibile - Tom's Hardware

La BMW i8 sarà la prima auto a montare i famigerati vetri Gorilla Glass, ormai un must per smartphone e tablet. Secondo Autoweek il vetro sarà usato per il lunotto posteriore dell'auto; per quanto riguarda l'anteriore e i finestrini non si hanno ancora certezze.
In pratica le caratteristiche di resistenza e leggerezza favoriranno anche un altro obiettivo di BMW: la fonoassorbenza. Il colosso tedesco si farà laminare il Gorilla Glass in due strati da 0,7 mm separati da un materiale acustico.
BMW i8
Certamente siamo di fronte a una prima timida diversificazione automotive, ma è pur sempre un inizio. Il Gorilla Glass oggi viene adottato in versioni diverse su smartphone, tablet, portatili e TV. Non è più solo un prodotto che ha nella resistenza la sua migliore qualità: si distingue anche per flessibilità e adattabilità in più contesti.
Per quanto riguarda la BMW i8 è confermata la presentazione ufficiale per il prossimo anno. Si tratta di una supercar elettrica lunga 4.689 millimetri, larga 1.940 ed alta 1.293. Monta un motore ibrido Plug-In composto dal nuovo tre cilindri 1.5 TwinPower Turbo e da un sistema elettrico da 131 cavalli e 250 Nm. La potenza complessiva è di 362 cavalli e 570 Nm: scatta da 0 a 100 chilometri orari in 4.5 secondi e raggiunge i 250 chilometri all'ora di velocità massima - prima che entri il limitatore. 
BMW i8
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Ovviamente è sui consumi che sembra poter sbaragliare la concorrenza: si parla di 2,5 litri di carburante ogni 100 chilometri con 59 grammi di anidride carbonica emessi ogni chilometro. Il solo motore elettrico consente un'autonomia di 35 km. La ricarica avviene tramite una normale presa di corrente o apposita centralina BMW.