giovedì 27 giugno 2013

Sharp Aquos 70 pollici è la prima HDTV 4K certificata THX - Tom's Hardware

Sharp ha annunciato la sua nuova Smart TV Aquos Ultra HD LED TV da 70 pollici (LC-70UD1U), che non solo è il primo modello Sharp a superare la classica risoluzione Full-HD, ma può vantarsi di essere anche il primo modello Ultra HD 4K certificato THX. Modalità di visione pre-calibrate dovrebbero pertanto assicurare una qualità visiva elevata e costante.   

Curato, in particolar modo, il motore di upscaling
 (ottima idea, vista al mancanza di contenuto Ultra HD). Il segnale viene infatti prima "pulito" tramite appositi algoritmi da una CPU dual-core dedicata, e solo dopo questa pulizia viene interpolato. Anche la qualità della conversione 2K / 4K è un requisito per ottenere la certificazione THX, e secondo Sharp il processo è tanto efficace da assicurare alta qualità persino partendo da un filmato YouTube.Nel sottolineare l'innovazione introdotta, il presidente di Sharp Elecronics America John Herrington ha usato parole entusiastiche per descrivere il nuovo modello, definendolo il miglior TV mai prodotto da Sharp. Non possiamo giudicare se questo corrisponda o meno a verità, ma certo le note tecniche raccontano di un prodotto di alta classe.
Nonostante le dimensioni della diagonale, il 70 pollici Ultra HD Sharp occupa meno spazio di molti 65 pollici, incorpora un sistema audio a 6 diffusori con DuoBass subwoofer system da 35 watt complessivi e offre, naturalmente, la piattaforma Smart TV Sharp. Dal punto di vista della connettività, offre 4 HDMI con supporto nativo 4K, SD card reader e due porte USB. Supportata la tecnologia 3D attiva, con 2 occhiali forniti con ogni televisore.
Debutterà sul mercato USA in agosto, a poco meno di 8000 dollari, e c'è da sperare che non sia necessario, come nel caso del Full-HD da 90 pollici, attendere un anno prima della commercializzazione in Europa. 

martedì 25 giugno 2013

Monitor AOC 70ID ultra-sottili ma per tutte le tasche - Tom's Hardware

AOC 70ID è una nuova linea monitor ultra-sottili con dimensioni comprese tra 18,5 pollici e 27 pollici. Nello specifico si parla di 20 modelli in varie dimensioni, con diversi livelli di risoluzione (dai 1366 x 768 pixel WXGA ai 2560 x 1440 pixel WQHD) e dotazioni. I primi a sbarcare sul mercato saranno e970Swn (18,5 pollic), e2070Swn (19,5 pollici) e e2270Swn (21,5 pollici), rispettivamente con risoluzioni di 1366 x 768 pixel, 1600 x 900 pixel e 1920 x 1080 pixel. I prezzi di listino sono di 89, 109 e 129 euro.

Tutti i modelli utilizzano pannelli 16:9 a retroilluminazione LED di ultima generazione. Oltre ai veloci pannelli TN, che offrono tempi di risposta di 5ms e un contrasto statico fino a 1000:1 (contrasto dinamico 20,000,000:1), la linea 70ID offrirà anche monitor IPS di livello base e perfino un modello da 27 pollici (68.6 cm) basato su tecnologia PLS.
e2270Swn
"AOC ha dotato i modelli della linea 70ID di varie possibilità di connessione e di tutta un'ampia serie di altri extra. A seconda del modello scelto, l’utente potrà godere di un ampio numero di connessioni, come DVI-D, HDMI o DisplayPort", sottolinea la nota ufficiale.
"Saranno anche disponibili modelli dotati di altoparlanti integrati e/o uscita audio per il collegamento a sistemi audio esterni".  Per alcuni sono previsti anche hub USB integrati, regolazione dell'altezza, della rotazione, dell'inclinazione e dell'orientamento del monitor.
e970Swn
A livello software è da rilevare la presenza dell'i-Menu, che permette di cambiare le impostazioni del monitor semplicemente con il mouse. E-Saver e Eco Mode aiutano a diminuire ulteriormente i consumi energetici, nel rispetto dei certificati Energy Star 6, TCO 6.0 e EPEAT Silver/Gold. AOC offre una garanzia di tre anni, con un servizio di assistenza e sostituzione del prodotto a domicilio.
La linea AOC 70ID sarà completata con tutti i modelli della serie nei prossimi mesi. 

lunedì 24 giugno 2013

Turchia: robot volanti sulle proteste, la polizia li abbatte - Tom's Hardware

Robot per tutti a poco prezzo, dalla consegna della pizza alla protesta politica. Non è uno slogan per il futuro ma una descrizione del presente, e a dimostrarlo ci sono almeno due aziende (che producono droni da montarsi a casa) e i fatti che stanno infiammando la Turchia.

Sì, i protestanti turchi hanno usato droni volanti per documentare le manifestazioni, e soprattutto le violenze, che infiammano le piazze. Un atto di coraggio in un paese che sta mettendo a punto leggi per imbavagliare ufficialmente Twitter e incarcerare chi lo usa in modo "sgradito". Per ora però i robot volanti registrano video e scattano foto, che poi qualcuno mette online. Alla polizia non resta che fare il tiro al bersaglio, ma sarà difficile fermare il fenomeno.
D'altra parte sono ormai molte le società che propongono robot in kit di montaggio: te lo mandano per posta, lo monti e lo usi. E se vuoi ci aggiungi anche una o più videocamere. Si comincia dalla giapponese Kiluck e dal suo Rapiro. È un robot umanoide basato sul famoso Raspberry Pi alto grossomodo 25 cm. Al suo interno ci sono dodici servomotori per gestire le varie articolazioni, che lo rendono capace di camminare, afferrare oggetti e altre azioni.
Immagini delle proteste turche riprese da un drone
Kiluk lo ha proposto tramite una campagna su Kickstarter che al momento ha raggiunto i 28.000 dollari, su un obiettivo stabilito di 20.000. Chi dona almeno 199 dollari potrà avere uno dei primi Rapiro prodotti, nel dicembre del 2013.
Abbattimento del drone turco
Se il Rapiro è poco più di un giocattolo, chi vuole qualcosa di più impegnativo potrebbe trovare interessante la proposta della statunitense Parallax, specializzata in robot da assemblare. Ha molto proposte in catalogo, la più nota (e impressionante) e il quadricottero Elev-8, che volendo si può trasformare in un esacottero (sei eliche).
Presentazione del Kiluck Rapiro
L'Elev-8 costa 599 dollari, che ne fanno uno dei prodotti più costosi nella sua categoria. Ciò che non molti sanno tuttavia è appunto che esiste un'intera categoria di droni che si possono ordinare per posta, per poi montarseli in proprio. In altre parole, c'è già una vasta scelta, dall'oggetto "da quattro soldi" a quello ricercato e ricco di valore aggiunto - supporto telefonico, forum, facilità di riparazione e così via. A ragion veduta Donald Bell e Seth Rosenblatt titolano il loro articolo a riguardo "la democratizzazione del drone".
E se i droni diventano democratici per il loro prezzo accessibile, l'esperienza turca ci dice che possono anche essere strumento di democrazia. Magari ne vedremo presto uno con corazza antiproiettile, ovviamente finanziato con una campagna in stile Kickstarter.

martedì 18 giugno 2013

Occhiali italiani a realtà aumentata: GlassUp da 299 euro - Tom's Hardware

GlassUp sono i primi occhiali a realtà aumentata di produzione italiana. Tutto nasce nel 2011 dall'intuizione di Francesco Giartosio, AD dell'azienda, Gianluigi Tregnaghi, CTO ed esperto in ottica, e Andrea Tellarin, direttore operativo di GlassUp e al loro interesse rivolto verso il campo di studio dell'interazione uomo-macchina.

"Grazie alla tecnologia Bluetooth, gli occhiali diventano un secondo schermo dello smartphone, lasciando scorrere davanti ai nostri occhi la moltitudine di informazioni che altrimenti dovremmo leggere sul display del proprio dispositivo", spiega la nota ufficiale.
GlassUp
Il sistema trasmette l'immagine all'occhio tramite display, lente, prisma e LED, mentre l'elaborazione del testo è gestito da un circuito composto da batteria, memoria, bluetooth low-energy e touch pad per attivare i filtri desiderati. "L'esperienza d’uso è piacevole e non invasiva: l'utente non è costretto a spostare lo sguardo ma legge i messaggi monocromatici su sfondo trasparente, continuando ad osservare la realtà circostante", prosegue la nota.
Il design del primo modello è curato, ma sono già previsti modelli con linee casual, sport, business e high-tech. Il peso comunque è di circa 65 grammi. Il sistema operativo di riferimento è Android. I sensori integrati comprendono: accelerometro, bussola, altimetro e rilevatore di luce. La risoluzione del mini-schermo è di 320 x 240 pixel. Non manca un touch-pad sulla stanghetta.
I GlassUp saranno disponibili da febbraio 2014 al prezzo di listino di 299 euro. Per di più l'azienda omonima ha deciso di attivare una campagna di fundraising su Indiegogo fino all'8 agosto per velocizzare l'implementazione della linea. Nello specifico chiede una somma minima di 25 dollari per diventare sostenitori, 199 dollari per ottenere uno dei primi modelli degli occhiali a realtà aumentata, 399 dollari per i GlassUp con fotocamera integrata senza nessun costo di consegna aggiuntivo. Con 2500 dollari si potranno acquistare ben 10 GlassUps.

Tianhe-2: il supercomputer più potente da 33 petaflops - Tom's Hardware

Tianhe-2 è il supercomputer più potente del mondo secondo la 41esima edizione della classifica Top 500. Chiamato anche "Milky Way 2", questo incredibile ritrovato tecnologico sviluppato dall'Università Nazionale per la Tecnologia della Difesa Cinese è riuscito a produrre 33.86 petaflop/s al benchmark Linpack.

Il supercomputer sarà installato presso il National Supercomputer Center di Guangzho, in Cina, entro la fine dell'anno. Tianhe-2 arriva con due anni d'anticipo rispetto ai piani iniziali, secondo i quali la macchina avrebbe dovuto debuttare offrendo una potenza di 100 petaflop/s. I tecnici cinesi evidentemente smaniavano dall'idea di tornare sul tetto del mondo, dopo che Tianhe-1A nel novembre 2010 aveva ottenuto la prima posizione con "soli" 2,5 petaflop/s.
Tianhe-2 è formato da 16.000 nodi, ognuno dei quali con due processori Intel Xeon basati su architettura Ivy Bridge e tre coprocessori Xeon Phi per un totale di 48.000 coprocessori Xeon Phi e 32.000 processori Intel Xeon E5-2600 v2 (che stanno per arrivare sul mercato) a 12 core. Complessivamente abbiamo 3.12 milioni di core, collegati tra loro da un'interconnessione TH Express-2 realizzata dai tecnici cinesi. A bordo anche 1 petabyte di memoria e il sistema operativo Kylin Linux.
Al secondo posto della Top 500 troviamo Titan, un sistema Cray XK7 installato presso il Dipartimento dell'Energia statunitense (Oak Ridge National Laboratory) caratterizzato da una potenza di 17,59 petaflop/s. Secondo chi ha stilato la classifica "Titan è uno dei sistemi più efficienti della lista, con un consumo totale di 8,21 MW (megawatt) e una capacità di fornire 2,1 Mflops/W". In Italia però abbiamo Eurora, che promette decisamente bene.
Terzo posto per Sequoia, un sistema IBM BlueGene/Q installato presso il Dipartimento dell'Energia statunitense (Lawrence Livermore National Laboratory) con 17,17 petaflop/s di potenza. Segue il "K computer" di Fujitsu, ubicato nel RIKEN Advanced Institute for Computational Science (AICS) di Kobe, Giappone, con un risultato nel benchmark Linpack di 10,51 Petaflop/s. Chiude la Top 5 Mira, un altro supercomputer BlueGene/Q installato all'Argonne National Laboratory e caratterizzato da una potenza di 8,59 petaflop/s.
Intel ha chiaramente colto l'opportunità per rimarcare questo risultato, ottenuto con il proprio hardware. "Oltre l'80% (403 sistemi) dei supercomputer inclusi nella 41a edizione della classifica Top 500 sono basati su processori Intel. Tra i sistemi apparsi per la prima volta in classifica, il 98% sono basati su tecnologia Intel. Nell'edizione di giugno dell'elenco sono stati registrati 11 sistemi basati su coprocessore Intel Xeon Phi, tra cui sistemi di fascia petaflops come Milky Way 2 e Stampede".

sabato 15 giugno 2013

Nokia Lumia 925 arriva in Italia, anche da 32 GB a 649 euro - Tom's Hardware

Nokia Lumia 925 sarà disponibile da domani 14 giugno presso i negozi degli operatori e le principali catene di distribuzione. Il nuovo terminale di punta della casa finlandese,svelato esattamente un mese fa, si presenta con una linea nota, ma si distingue dai modelli precedenti per la presenza di una banda in alluminio che circonda il dispositivo, non presente sugli altri modelli interamente in policarbonato.

I prezzi sono pari a 599 euro per la versione da 16 GB e 649 euro per la versione da 32 GB, offerta al momento esclusivamente da Vodafone. Il resto delle caratteristiche vede la presenza di uno schermo ClearBlack AMOLED da 4,5 pollici con risoluzione 1280 x 768 pixel (334 ppi) e copertura Gorilla Glass 2, chip dual-core Qualcomm Snapdragon S4 Pro da 1.5 GHz e 1 GB di RAM.
La fotocamera posteriore è una soluzione da 8,7 megapixel PureView, con ottica Carl Zeiss, stabilizzazione ottica dell'immagine (OIS), autofocus e dual-LED Flash. È pensata per scatti a basse luci. Nella parte frontale troviamo una fotocamera da 1,2 megapixel HD.
Non mancano la connessione micro-USB e le connessioni Bluetooth 3.0, NFC, WLAN a/b/g/n, A-GPS e Glonass, oltre al classico jack cuffie da 3,5 mm. Il prodotto è disponibile in nero, bianco e grigio, con cover di ricarica wireless che può essere agganciata al retro disponibile separatamente nei colori bianco, nero, giallo e rosso. La batteria è da 2000 mAh.
Il terminale è senz'altro il migliore in ambito Windows Phone e come qualità non sfigura certo rispetto a molte proposte concorrenti, anche se tutti aspettiamo un Lumia interamente in alluminio e il modello con fotocamera da 41 megapixel, quest'ultimo ormai dietro l'angolo visto le "foto rubate" trapelate nelle scorse settimane.
La bellezza dei prodotti Nokia, il più delle volte, non si discute, ma Windows Phone ha ancora della strada da compiere per fare seria concorrenza ad iPhone e Android. È bene ricordare che in Italia, comunque, le più recenti statistiche indicano il gradimento del pubblico verso i prodotti basati sul sistema operativo di casa Microsoft. La parte del leone la fanno ovviamente i Lumia, non solo per la disponibilità in diverse fasce di prezzo, ma anche perché Nokia è un marchio radicato nel Bel Paese.

CPU a 5 GHz di AMD: 220 W e frequenze base confermati - Tom's Hardware

AMD ha reso noti maggiori dettagli sulle CPU FX-9590 e FX-9370presentate nei giorni scorsi. Indirizzate solo al mercato dei system integrator (le aziende che sviluppano PC pre-assemblati), queste due soluzioni hanno rispettivamente una frequenza di picco in modalità Turbo Core di 5 e 4.7 GHz.

La novità è che adesso sappiamo anche le frequenze di base, che sono pari a 4.7 GHz per il modello FX-9590 e 4.4 GHz per l'FX-9370. AMD ha anche confermato le voci di corridoio, indicando un TDP di "circa 220 watt". Si tratta di un aumento evidente rispetto ai 125 watt dell'FX-8350 basato su architettura Piledriver.
Nessuna informazioni invece sul socket: AMD si è avvalsa di un AM3+ tradizionale o questi processori hanno richiesto qualcosa di speciale? In assenza di specifiche informazioni, prendiamo buona la prima. Molti si chiedono se e quando vedremo FX-9590 e FX-9370 sul mercato retail, ma l'azienda si è limitata a dire che "sta considerando tutte le opzioni".
Al centro della questione potrebbe esserci il sistema di raffreddamento necessario per mantenere al fresco soluzioni con un TDP simile. Le grandi aziende che vedono PC pre-assemblati possono permettersi di creare sistemi in grado di gestire questi due processori, mentre una persona "qualunque" potrebbe compiere degli errori, sbagliare soluzione di raffreddamento e ovviamente ritrovarsi ad aver buttato via un sacco di soldi.
AMD probabilmente sa bene che un cliente arrabbiato è un cliente perso, quindi se presenterà queste due CPU sul mercato retail probabilmente farà in modo che siano seguite da un bundle con un adeguato sistema di raffreddamento, oppure le porrà in una fascia tale da renderle più "carne da macello" per overclocker che un prodotto consumer a tutti gli effetti. Non a caso indiscrezioni precedenti al debutto indicavano l'arrivo sotto forma di una serie limitata a un prezzo di almeno 800 dollari.

Elysium: nel trailer arriva l'azione, è District 9 con i muscoli - Tom's Hardware

È di stanotte la pubblicazione del secondo trailer di Elysium, il nuovo film scritto e diretto da Neill Blomkamp, regista che ha trovato la fama con l'acclamato District 9. Avevamo già avuto una prima anticipazione lo scorso aprile, con un trailer che spiegava l'ambientazione del film e i punti principali che sostengono la narrazione.

Il nuovo trailer traccia invece un profilo un po' più preciso di Max De Costa, il personaggio interpretato da Matt Damon. Un lavoratore umile, uno tra i tanti che vivono sulla Terra tra stenti e miseria; un mondo dove macchine e robot si sono sostituiti alle autorità, dalla polizia ai burocrati, e non esitano ad abusare del loro potere in ogni modo.
Dal robot poliziotto violento all'ufficiale che propina psicofarmaci, la vita di Max è un susseguirsi di momenti difficili. E per evitare che le cose non vadano anche peggio, non c'è che piegarsi e subire. Poi però succede qualcosa di nuovo.
Il trailer non ci dice come e perché, ma Max entra in contatto con alcuni dissidenti, e ha l'occasione - più unica che rara - di cambiare lo status quo, di "salvare tutti", a cominciare dai suoi cari. Non prima di sottoporsi a modifiche fisiche che lo rendono una specie di cyborg.
Buona parte di questo trailer è incentrato sulle scene di azione: non mancheranno combattimenti rocamboleschi e spettacolari, ma come in District 9 Blomkamp si dimostra abile nello sfruttare la narrativa di genere per parlare di temi più seri e impegnativi, incentrati sull'Uomo e la società.
Elysium è un nuovo tentativo nella stessa direzione che, grazie anche alle star Matt Damon e Jodie Foster, strizza un po' più l'occhio al pubblico di massa, senza arrivare a essere un blockbuster. Resta da vedere se il regista è riuscito a fondere la massima spettacolarità con la profondità della narrazione. Non resta che attendere il 29 agosto per scoprirlo. 

L'Xbox 360 2013 si smonta meglio: personalizzazione facile - Tom's Hardware

iFixit ha smontato l'ultima versione dell'Xbox 360, quella che per alcuni andrebbe considerata definitiva. Si tratta dell'edizione recentemente presentata all'E3 2013, contraddistinta da un case che strizza l'occhio al rinnovato design dell'Xbox One.
Xbox 360 E

Microsoft sostiene che questa nuova versione sia più silenziosa, ma la ventola è identica a quella precedente. Il dissipatore è generoso ma non particolarmente innovativo. Per quanto riguarda la motherboard si nota la presenza di di un SoC XCGPU di GlobalFoundries che combina la CPU Xenon con la GPU Xenos X818337 ed eDRAM. Il south bridge è Microsoft X850744-004, mentre per la NAND flash da 128 MB c'è Hynix HY27US08281A e infine ecco le Samsung K4J10324KG-HC14 GDDR3 SDRAM da 1 Gb (per un totale di 4 gigabit, cioè 512 MB).L'Xbox 360 E (così la identifica iFixit rispetto alla precedente S) nella zona posteriore mostra una porta di alimentazione, l'uscita composita, 2 porte USB (altre 2 sono frontali), una porta Ethernet e il supporto HDMI. Lateralmente si può accedere allo slot per l'hard disk da 250 GB. Il case del drive, realizzato in plastica, nasconde un comune Seagate da 5400 RPM. Lo smontaggio di tutti i pannelli si è poi dimostrato piuttosto agevole; molto di più rispetto al passato. Il drive ottico non è cambiato: si tratta di unLite-On DG-16D5S.
Xbox 360 E
L'indice di riparabilità stabilito da iFixit è buono: si parla di 8 su 10. È stato agevole aprire il case (anche se ci sono clip invece che viti) e anche procedere con lo smontaggio dei componenti. A dimostrazione che domani ogni eventuale riparazione sarà facile. Persino il dissipatore volendo si può sostituire in un battito di ciglia. Da rilevare la mancanza di cavi: tutto è basato per lo più su card e connettori.
Insomma, più silenziosa sulla fiducia, ma almeno personalizzabile.

Lumia PureView da 41 MP e Huawei Ascend W2 in arrivo - Tom's Hardware

Huawei e Nokia hanno preannunciato l'arrivo di due nuovi terminali Windows Phone. Per l'azienda cinese si tratta del secondo modello che arriva in commercio, e che si andrà ad aggiungere all'Ascend W1, un prodotto che si può acquistare con meno di 200 euro.

Il nuovo modello si chiamerà molto probabilmente Ascend W2, e ci si aspetta che sia un prodotto con caratteristiche migliori, tanto in termini di hardware quando di qualità costruttiva. Annunciato tramite la pagina italiana su Facebook, il telefono è mostrato in un'immagine che potrebbe suggerire una particolare resistenza all'acqua.
Huawei si tuffa in Windows Phone
Forse però è solo un'immagine promozionale senza significati nascosti. Nessuna certezza nemmeno sulle altre caratteristiche, ma si ritiene che il W2 avrà uno spessore di 7,7 mm, uno schermo da 4,3 pollici (1280x720 pixel), un SoC Snapdragon S4 da 1.5 GHz, 1 GB di RAM, 16 GB di memoria e una fotocamera da 8 MP. Nell'insieme, sembrerebbe un prodotto di fascia media.
Quanto a Nokia, invece, l'azienda si è limitata a spedire gli inviti per un evento che si terrà il prossimo undici luglio a New York, e che promette di "reinventare lo zoom". Ci si aspetta quindi un nuovo smartphone, probabilmente della famiglia Lumia, caratterizzato da una fotocamera di alta, o altissima, qualità.
È questo il Lumia PureView?
Che sia giunto il momento di vedere un Nokia PureView da 41 megapixel? Il Nokia 808 in effetti aveva impressionato da questo punto di vista, ma con il Lumia 920 Nokia è scesa a compromessi ben meno spettacolari. In ogni caso, la svolta sembra ormai alle porte, e l'evento newyorkese potrebbe essere il palcoscenico perfetto.
Dello smartphone, che si dice abbia il nome in codice EOS (come le fotocamere Canon), stanno circolando alcune immagini non ufficiali, che ne mostrano due varianti: una in plastica (policarbonato) e una con lo chassis in alluminio.
Con questo prodotto Nokia potrebbe competere con un altro smartphone annunciato di recente, cioè il Galaxy S4 Zoom. Anche in questo caso abbiamo un ibrido tra una fotocamera di buona qualità e uno smartphone: la differenza a questo punto la faranno il sistema operativo - è Windows Phone 8 contro Android - e l'affezione dei consumatori per un marchio o l'altro. Chi la spunterà?

Sony Xperia Z Ultra da 6,44 pollici con Snapdragon 800 - Tom's Hardware

Il Sony Xperia Z Ultra è il nuovo phablet con schermo LCD da 6,44 pollici che sta facendo battere il cuore degli appassionati di smartphone extra-large. Tutto è iniziato con qualche indiscrezione trapelata online, dopodiché ePrice Taiwan ha rotto gli indugi pubblicando una notizia al riguardo piuttosto completa.

Le dimensioni sono da phablet: si parla infatti di uno schermo LCD IPS da 6,44 pollici con risoluzione di 1920 x 1080 pixel a 342 PPI. Dovrebbe disporre della tecnologia Sony Trilominos adottata dai nuovi TV Bravia X9000Ultra HD che a quanto pare incrementa le qualità cromatiche.
Sony Xperia Z Ultra
Dovrebbe montare poi un SoC Snapdragon 800 con quad-core da 2.2 GHz, 2 GB di RAM, 16 GB di ROM e slot microSD (fino a 64 GB). La batteria in dotazione (non rimovibile) potrebbe essere un modello da 3.000 mAh. Per quanto riguarda le fotocamere la posteriore dovrebbe essere l'Exmor RS da 8 megapixel, mentre l'anteriore l'Exmor R da 1,3 megapixel.
Lo chassis è certificato come resistente alla polvere (IP55) e all'acqua (IP58) fino a 1,5 metri di immersione per 30 minuti.
Sony Xperia Z Ultra dovrebbe sbarcare sul mercato nel terzo trimestre del 2013 con un prezzo di listino prevedibilmente superiore a quello dell'Xperia Z. La presentazione ufficiale dovrebbe avvenire il 4 luglio a Parigi, ma non è escluso che succeda lo stesso il 25 giugno in Germania. Nei rispettivi paesi sono stati organizzati eventi ad hoc.

Il successore del Nexus 7 scalpita: piccolo e potente? - Tom's Hardware

Potrebbe essere imminente il debutto del successore del Nexus 7. Secondo indiscrezioni il nuovo modello avrà uno schermo da 7 pollici con risoluzione Full HD o 1920 x 1200 pixel (323 PPI), chip quad-core Qualcomm Snapdragon 600 con GPU Adreno 320 e 2 GB di RAM.

Non dovrebbero mancare 16/32 GB di spazio per l'archiviazione dati, una fotocamera posteriore da 5 megapixel e una anteriore da 1,3 megapixel. Google e Asus - che realizza il prodotto - avrebbero anche inserito l'NFC e la connettività LTE. La batteria potrebbe essere da 3950 mAh.
Le voci di quest'ultime ore non escludono poi la possibilità di ricaricarlo senza fili, uno spessore più contenuto – tra 7,5 e 8 mm - rispetto all'attuale modello e prezzi tra 229 e 329 dollari a seconda del modello. Tra l'altro s'ipotizza che il dispositivo apparso in questa pagina, sul sito della certificazione Bluetooth, sia proprio il nuovo tablet Nexus.
Dovremmo conoscere la verità tra poche settimane, a circa un anno dalla presentazione del Nexus 7, che venne introdotto il 27 giugno del 2012 durante la Google I/O.

Tomb Raider: film dall'autrice di Buffy l'Ammazzavampiri - Tom's Hardware

Il prossimo film di Tomb Raider sarà scritto da Marti Noxon, autrice e produttrice della servie TV "Buffy, l'Ammazzavampiri". Si aggiunge così un altro tassello al puzzle di questo film, dopo che MGM ne ha rilevato i diritti alcuni mesi fa. Non si sa ancora se il lungometraggio si farà però, quindi meglio frenare gli entusiasmi.

Comunque sia se fosse per i lettori di Tom's Hardware il ruolo di Lara andrebbe direttamente a Mila Kunis, vincitrice di un sondaggio che vi abbiamo proposto lo scorso aprile. Ahinoi, l'industria cinematografica difficilmente terrà conto della nostra opinione, e possiamo solo sperare che l'attrice prescelta sarà quella giusta.
Che siano cugine?
Nei due film fatti finora l'archeologa è stata interpretata da Angelina Jolie (1975), ma è lecito immaginare che il nuovo film riprenderà l'ultimo gioco, con una Lara ventenne. Senza nulla togliere ad Angelina, difficilmente la si potrà vedere nei panni di una con la metà dei suoi anni.
La domanda in ogni caso è un'altra: la "mamma" di Buffy potrebbe dar vita a un bel film su Tomb Raider? Per quello che ricordiamo della serie, crediamo proprio di sì, perché era uno spettacolo tagliato per un pubblico giovane che ha saputo evolvere nel tempo, diventando un prodotto maturo e ben fatto.
Mila Kunis
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L'ultima stagione è probabilmente da accantonare, troppo caotica e confusa nella corsa verso il finale. Ma come dimenticare la protagonista (Sarah Michelle Gellar), gregari come Giles o Willow, per non parlare del fenomenale Spike?
Inoltre Marti Noxon ha già accumulato un po' di esperienza nel cinema, collaborando ad alcuni progetti Pixar. È lecito domandarsi se non ne verrebbe fuori un Tomb Raider un po' troppo fantasiosio, magari giovanile, ma forse è una scommessa che vale la pena di fare

Gigabyte GTX 770 Windforce X3 OC con 4 GB di memoria - Tom's Hardware

Gigabyte ha annunciato la GeForce GTX 770 Windforce X3 OC con 4 GB di memoria. Questo modello, siglato GV-N770OC-4GD, si affianca a un'altra soluzione del tutto simile ma dotata di 2 GB di memoria (lo standard per le GTX 770) e con il nome in codice GV-N770OC-2GD.

Come indicano il nome e le immagini, la scheda è equipaggiata con quello che ormai rappresenta un marchio di fabbrica delle schede personalizzate da Gigabyte, il dissipatore WindForce 3X, che può gestire fino a 450 watt.
Tre ventole da 80 millimetri che dovrebbero assicurare un buon raffreddamento in abbinamento a una discreta silenziosità. Ci sono anche due radiatori in alluminio, che raccolgono il calore prodotto dal core grafico e dagli altri chip attraverso tra sei heatpipe in rame.
La nuova GTX 770 di Gigabyte è dotata anche di un PCB ridisegnato e chiaramente si presenta con frequenze superiori a quelle di riferimento. La GPU è impostata per operare a 1137 / 1189 MHz, a dispetto della frequenza di 1046 / 1085 MHz della soluzione di riferimento di Nvidia recensita a questo indirizzo. La memoria rimane invece invariata a 7010 MHz.
Non ci sono dettagli ufficiali sul prezzo che potrebbe avere in Europa questa scheda da 4 GB, mentre circola un prezzo di 449 dollari negli Stati Uniti. Nel nostro shopping il modello da 2 GB si trova a 396 euro, quindi è ipotizzabile che la "sorella maggiore" giunga a un prezzo tra 410 e 420 euro.

Google Project Loon: palloni aerostatici contro digital divide - Tom's Hardware

Si chiama Project Loon (che in inglese significa matto), ed è la nuova avventura in cui si è buttata Google: l'azienda di Mountain View vuole portare una connessione internet veloce ed economica anche dove finora è stato impossibile, mediante palloni aerostatici realizzati con una plastica molto sottile, circa 3 mil di spessore (un mil è un millesimo di pollice, quindi lo spessore è di circa 0,077 millimetri).

"Usiamo involucri a superpressione; ciò significa che il volume del pallone rimane costante quando viene gonfiato, come i palloncini in mylar per le feste. Questo consente al pallone di volare molto più a lungo rispetto ai palloni che si estendono quando vengono gonfiati", si legge nella nota stampa diramata da Google. I palloni hanno un diametro di 15 metri quando sono completamente gonfiati (la lunghezza di un piccolo aereo leggero), ma non si gonfiano fino a quando non hanno raggiunto l'altitudine di volo prevista nella stratosfera.
"Stazioni a terra si collegano alla infrastruttura internet locale e trasmettono segnali ai palloni. I palloni sono in grado di comunicare fra di loro, formando una rete a maglie in cielo. I partecipanti al progetto pilota si collegano alla rete di palloni utilizzando una speciale antenna internet posizionata sulla loro casa, in grado di inviare e ricevere segnali dai palloni che transitano in cielo".
Google ritiene possibile costruire un "anello di palloni" che volano attorno al globo sfruttando i venti stratosferici e forniscono l'accesso a internet ai territori sottostanti. "Siamo davvero solo agli inizi", sottolinea l'azienda, "ma abbiamo costruito un sistema che usa palloni sospinti dal vento a un'altitudine doppia rispetto a quella usata dagli aerei commerciali, per fornire l'accesso internet a terra a una velocità simile a quella delle attuali reti 3G o ancora più veloce".
Google Project Loon
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Per controllare il movimento dei palloni nel cielo, Google si è affidata a vento ed energia solare, ma le sfide non solo finite. "Possiamo muovere i palloni su e giù per prendere le correnti dei venti nelle quali vogliamo che viaggino", sottolineano i tecnici dell'azienda, "ma questa soluzione ci ha portato a un nuovo problema: come gestire una flotta di palloni che navigano intorno al mondo in modo che ciascun pallone si trovi nella zona in cui vogliamo che sia al momento giusto. Stiamo risolvendo questo problema con alcuni algoritmi complessi e molta potenza di calcolo".
E così la casa di Mountain View si è rivolta all'esterno, avviando questa settimana un progetto pilota nella regione di Canterbury in Nuova Zelanda con 50 sperimentatori che proveranno a connettersi ai nostri palloni. "Questa è la prima volta che abbiamo lanciato così tanti palloni (in effetti, 30 in questa settimana) e che cerchiamo di connettere così tanti ricevitori a terra; impareremo molto per migliorare la nostra tecnologia e il design dei nostri palloni", afferma Google, specificando come l'imprenditore Charles Nimmo di Leeston sia stata la prima persona al mondo a connettersi a internet tramite un pallone.
L'obiettivo è avviare altri progetti pilota in paesi che si trovano alla stessa latitudine della Nuova Zelanda e trovare dei partner per la fase successiva del nostro progetto. Questa tecnologia è ancora a un livello altamente sperimentale e c'è ancora molta strada da fare, per cui cari lettori con una connessione zoppicante vi toccherà aspettare parecchio prima di capire se Project Loon sarà applicabile su scala globale, anche perché per "per lanciare un pallone è necessario un team composto da almeno sei persone, fra cui un comandante del lancio e un team di coordinamento presso il Controllo Missione".

venerdì 7 giugno 2013

Xbox One: la connessione è obbligatoria per giocare - Tom's Hardware

Xbox One dovrà collegarsi a Internet ogni 24 per consentire di usare i giochi. La conferma arriva direttamente da Microsoft, che a poche giorni di distanza dall'E3 di Los Angeles ha deciso di vuotare il sacco sulla connessione obbligatoria e sulla vendita e il prestito di giochi usati.

Il dibattito su Xbox One si infiamma grazie alle informazioni pubblicate da Microsoft
Partiamo subito dalla notizia bomba: su Xbox One si potrà giocare offline soltanto per 24 ore sulla propria console e per un'ora sola se si effettua il login su una console diversa dalla propria. Superato questo limite di tempo si potrà comunque usare la console per riprodurre contenuti multimediali, ma non per divertirsi con i giochi della propria collezione.
Microsoft spiega che per un'esperienza ottimale con Xbox One servirà una connessione da almeno 1.5 Mbps. La console è stata realizzata per verificare se il sistema, le applicazioni o i giochi abbiano bisogno di un aggiornamento e per controllare se sono stati acquistati nuovi titoli o se sono stati venduti, prestati agli amici o scambiati. Per questi motivi Xbox One avrà bisogno di un collegamento a Internet.
Inoltre i giochi realizzati per sfruttare i vantaggi offerti dalle funzioni cloud potrebbero richiedere l'uso di una connessione costante. Uno dei benefici di questa soluzione è la possibilità di accedere al proprio catalogo di giochi da qualsiasi Xbox One, senza alcun bisogno di avere un disco. Lo svantaggio più evidente è che non si potrà giocare con la propria console per più di 24 ore se non si riesce ad accedere a Internet.
Microsoft Xbox One
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Microsoft ha fatto chiarezza anche sulla vendita di giochi usati e sulla possibilità di prestarli ai propri amici. La buona notizia è che si potranno condividere i propri giochi  con qualsiasi persona all'interno del proprio nucleo familiare (fino a 10 membri della famiglia), anche su altre Xbox One.
Le cose si fanno leggermente più complicate per la rivendita di giochi usati o per il prestito a un amico. In questo caso la decisione spetta ai publisher, che potranno scegliere se permettere la vendita di un gioco presso gli esercizi commerciali convenzionati. Microsoft specifica che non richiederà una commissione ai venditori, agli editori o ai consumatori finali per abilitare il trasferimento dei giochi che si vogliono vendere.
Anche per quanto riguarda il prestito la decisione spetterà ai publisher e anche in questo caso non ci saranno commissioni. Tuttavia si dovranno rispettare due requisiti. Il primo è che chi riceve il gioco deve essere presente sulla lista degli amici del proprietario del titolo da almeno 30 giorni e il secondo è che il gioco potrà essere prestato solo una volta. Credete che questi limiti siano ragionevoli o inaccettabili per una console moderna? Dite la vostra nei commenti.