Un laureando al MIT ha creato lo SpaceTop, uno schermo touchscreen 3D che consente di manipolare con le mani gli elementi che vengono visualizzati. Il risultato è un sistema molto affine a quello che padroneggiava Tom Criuse in Minority Report, ma in realtà il progetto di Jinha Lee supera quello che si vedeva nel film di Spielberg.
SpaceTop
Anziché controllare con i gesti una schermata che si limita a visualizzare oggetti 3D, nel progetto di Lee si infilano letteralmente le mani nello schermo e si afferrano gli oggetti. In dettaglio nel prototipo sono installate due telecamere, di cui una che segue movimenti e gesti che avvengono dietro a un display trasparente, e l'altra segue lo sguardo dell'utente in modo da cambiare la prospettiva degli elementi sul display in funzione del punto di osservazione.
In questo modo si può, per esempio, sfogliare uno schedario e prelevare documenti, video e pagine web come se fossero oggetti reali. Il prototipo è stato presentato alla conferenza annuale TED che si è tenuta in California e Lee ha precisato che lo studio è ancora alle fasi iniziali, anche se le potenzialità applicate all'interfaccia dei computer sono chiare. In sostanza Lee ha tessuto insieme tecnologie già note relative alle interfacce 3D e al controllo remoto tramite gesture 3D, fondendole in qualcosa di decisamente rivoluzionario.
Minority Report non è più così rivoluzionario
Lee, che ha iniziato il progetto durante uno stage presso Microsoft Applied Science, per poi completarlo successivamente, non vede comunque lo SpaceTop come un sostituto di mouse e tastiera, ma come un'opzione per attività particolari, magari che si possa attivare e disattivare a seconda dell'utilità. Per esempio potrebbe costituire una svolta negli studi di design, e in tutti quei progetti in cui è importante dare a un potenziale cliente l'idea concreta dell'oggetto che potrebbe acquistare.
Sony esordisce al Mobile World Congress di Barcellona con l'Xperia Tablet Z, un ultrasottile da 10,1 pollici a 1920 x 1200 punti contraddistinto dallo spessore di 6,9 millimetri che lo rende secondo la casa giapponese il prodotto più sottile di sempre nella sua categoria. Il peso è di 495 grammi.
Sony Xperia Tablet Z
L'Xperia Z era stato annunciato lo scorso mese in Giappone, adesso l'azienda nipponica ha ufficializzato la distribuzione in altri 60 Paesi. La configurazione si basa sul SoC quad-core Snapdragon S4 Pro a 1.5 GHz, affiancato da 2 GB di memoria e da 16 o 32 GB di spazio di archiviazione. Per ora la versione Wi-Fi Only da 64 GB sembra destinata solo agli Stati Uniti.
La dotazione include poi una fotocamera frontale da 2 megapixel e una posteriore da 8,1 megapixel. Non mancano poi NFC per trasferire tra dispositivi compatibili contenuti audio, video e immagini. Rispondono poi all'appello la certificazione PlayStation e quattro altoparlanti per una resa audio superiore alla media.
Il sistema operativo preinstallato è Android 4.1.2 Jelly Bean, mentre la batteria è un modello da 6.000 mAh: la stessa dell'Xperia S e del Samsung Galaxy 8.9. Entrambi i prodotti consentivano un'autonomia di circa 12 ore, a fronte di display più piccoli (9,4 pollici per l'Xperia S e 8,9 pollici per il Galaxy).
Xperia Tablet Z
Per ora sono stati comunicati solo i prezzi in dollari: 499 dollari per il modello da 16 GB e 599 dollari per quello da 32 GB. Non appena avremo informazioni da Sony Italia vi aggiorneremo.
Kaz Tajima, vice presidente di Sony Mobile Communications, ha dichiarato che "l'Xperia Tablet Z rafforza l'intenzione di Sony di ricoprire un ruolo di primo piano nel mercato dei dispositivi Android".
Fra gli elementi caratterizzanti del prodotto si segnalano poi Universal IR Remote per controllare la TV e altri dispositivi Sony - così come i prodotti di altre aziende - direttamente dal tablet, e Sideview TV, una nuova applicazione disponibile nel negozio Google Play per interagire con la TV. Si può fruire di una guida TV interattiva e visuale, cambiare canale, condividere contenuti tramite i social network e usare applicazioni come Netflix, Video Unlimited e YouTube per i contenuti aggiuntivi.
Nel giorno dedicato a PlayStation 4 e alle novità presentate da Sony si parla anche della concorrenza e per la precisione delle specifiche del nuovo Kinect di Microsoft, che a quanto pare sarà incluso direttamente con la prossima Xbox, come si vociferava anche nelle ultime indiscrezioni.
Un nuovo Kinect Full HD accompagnerà la prossima Xbox di Microsoft
Secondo i dati pubblicati da VGLeaks il cosiddetto Kinect 2.0 avrà una latenza ridotta di un terzo rispetto all'attuale versione, riconoscerà meglio lo scheletro umano e potrà rilevare fino a sei giocatori nello stesso istante.
Sostanziali miglioramenti anche all'angolo di visione, al punto tale da rendere inutile l'uso di una base motorizzata per la calibrazione, che non sarà presente in questa versione di Kinect. Si parla inoltre di uno stream RGB con una qualità più alta e una risoluzione maggiore.
In questa tabella potete confrontare i dati del Kinect con quelli della nuova versione - Immagine VGLeaks
Il nuovo sensore sarò in grado di riprendere immagini in qualità Full HD (1920 x 1080) a 30 frame al secondo in formato YUV2. Anche la profondità di campo registrata dal sensore a infrarossi è stata migliorata grazie a un nuovo sensore in grado di gestire uno stream a una risoluzione di 512 x 424 pixel a 30 fps.
Il nuovo Kinect sarà usato anche per riconoscere gli utenti grazie a un sistema perennemente in funzione e molto più preciso della versione attualmente in uso su Xbox 360. Segnaliamo inoltre l'uso di una connessione USB 3.0 per far fronte alla maggiore quantità di dati da gestire.
Microsoft Kinect
Immagini - 12
Sia Microsoft sia Sony (con il nuovo PSEye) sembrano puntare molto su questa tecnologia, ma sulla carta l'esperienza accumulata dall'azienda di Redmond con il Kinect sembra dare qualche punto di vantaggio a questa soluzione. L'azienda giapponese ha risposto con una tecnologia abbinata al nuovo joypad di PS4 e al controller Move. Voi quale sistema preferite?
Sony questa notte ha presentato la nuova Playstation 4, o almeno ci ha fatto credere che lo avrebbe fatto. I protagonisti dell'evento di New York, trasmesso in streaming, sono stati infatti il nuovo controller, le idee dietro alla console stessa, la condivisione sociale e i giochi in arrivo. Della PS4 però nemmeno l'ombra.
Proprio così: per alcuni quelle di ieri sera sono state due ore di chiacchiere più o meno (in)utili. Sony si è limitata a dire che la console ha una CPU x86 con GPU Radeon sullo stesso die, una "GPU per PC migliorata", otto gigabyte di RAM e un hard disk "molto generoso". E questo è quanto: niente frequenze, niente numero di core, niente misura dei transistor in nanometri.
I dettagli sono stati trasmessi separatamente in un comunicato stampa, che parla di CPU AMD "Jaguar" con 8 core, GPU Radeon con 18 compute units (non si menzionano sigle) da 1,84 Teraflops, drive Blu-Ray, Wi-Fi, Bluetooth, USB 3.0, uscita HDMI e analogica.
Anche così, è un incubo che si realizza per un appassionato di hardware e di specifiche, ma un segnale chiaro dei tempi: l'idea che le specifiche non contino più o quasi ha ormai preso piede, e a quanto pare ha coinvolto anche Sony.
Ieri sera invece abbiamo visto il nuovo controller Dual Shock 4. Il nuovo design non si allontana troppo da quello precedente, e le due novità più rilevanti sono un piccolo touchpadnella parte centrale e il tasto condividi. Il primo si userà nei giochi e, probabilmente, per il controllo della console stessa – similmente a quanto ha fatto Sony con la PS Vita.
Il controller ha anche una barra LED, usata per mostrare informazioni veloci (per esempio a quale giocatore corrisponde), accelerometro a sei assi, altoparlante integrato e un tasto Options, che sostituisce i precedenti Start e Select – per fare spazio al touchpad. Nell'insieme sembra un oggetto davvero ben fatto.
Sony ha rivisto anche il PlayStation Eye, la videocamera abbinata alla console. La nuova versione funziona in sinergia con il Move, come quella precedente, ma è anche in grado di riconoscere persone, suoni e anche la posizione nell spazio del DualShock 4. La somiglianza con Microsoft Kinect è fin troppo evidente, ma d'altra parte non si poteva lasciare campo libero alla concorrenza, né forse c'era molto spazio per inventarsi chissà quali novità.
Finalmente, poi, la nuova console Sony si può mettere in stand-by con la pressione di un solo tasto senza perdere nulla. Anche nel bel mezzo di una partita (single player ovviamente) ci si potrà allontanare in qualsiasi momento, per poi riprendere esattamente da dove ci si era fermati. Il riavvio dovrebbe richiedere pochissimo, meno di un secondo.
La condivisione dei contenuti è però stata la protagonista principale della serata, almeno per quanto riguarda la parte di Sony – l'azienda ha infatti dedicato molti minuti al tasto Share sul controller e alle cose che ci si possono fare.
La PS4 permetterà di registrare e condividere in ogni momento video di gameplay su un social network dedicato, naturalmente collegato a Facebook, Twitter e così via. L'elemento più interessante per quanto riguarda l'interazione è forse l'aiuto remoto: in passaggi difficili, è possibile cedere il controllo a un altro giocatore, che giocherà per noi.
Per quanto abbiamo visto ieri sera, per Sony "social" è la parola d'ordine nel videogioco da salotto di prossima generazione. Non siamo certi che gli hardcore gamer ne saranno soddisfatti, ma a giudicare dai commenti sulla nostra pagina Facebook c'è almeno un po' di malcontento.
L'altra grande colonna della nuova console è il cloud, cioè i servizi online. Sony avrebbe pensato (ma c'è qualche dubbio a riguardo) a questa soluzione per la retrocompatibilità con i giochi PS3: a quanto pare non li si potrà eseguire da disco, ma saranno accessibili in download. Resta da capire se chi li possiede in formato tradizionale dovrà ricomprarseli oppure no.
Sony ha pensato anche al secondo schermo per la PS4: la PS Vita è definita il "compagno ideale" della nuova console, ma non mancheranno applicazioni per iOS e Android. Ospiteranno contenuti di gioco, naturalmente funzioni sociali, e la possibilità di guardare altri giocatori all'opera in streaming. Anche in questo caso c'è una somiglianza con un prodotto Microsoft, vale a dire Smart Glass: tutto però dipende da come gli sviluppatori di giochi useranno queste nuove possibilità.
E questo è quanto. La nuova console è ovviamente molto più potente di quella precedente, e da quel punto di vista sembra che non ci sia nulla di cui lamentarsi: le demo viste sul palco sono state molte e tutte piuttosto belle. Da Final Fantasy a Diablo 3, da Destiny a WatchDogs, da Killzone Shadowfall a un nuovo Infamous. Tutti titoli convincenti di cui parleremo in un articolo dedicato.
Nell'insieme però non possiamo dire che l'evento Sony sia stato del tutto soddisfacente, né che l'azienda giapponese abbia impressionato per la quantità d'innovazioni. Il secondo schermo, la condivisione con gli altri, il nuovo controller e la nuova videocamera sono tutte cose molto interessanti. Così come lo sono i nuovi giochi che abbiamo visto. Eppure ci aspettavamo qualcosa di diverso, o almeno di vedere la console; forse, probabilmente, l'azienda giapponese si è voluta tenere il pezzo forte per l'E3 2013, la più importante conferenza del mondo per quanto riguarda i videogiochi: si terrà a giugno, quindi non ci resta che attendere.
Il kit di sviluppo di PlayStation 4 e il joypad della nuova console di Sony sono comparsi online grazie a una foto pubblicata dal sito web Destructoid. Se per quanto riguarda il dev kit non c'è molto da stupirsi, dopotutto si tratta di un computer che replica grosso modo le caratteristiche finali di PS4, il controller ha invece destato particolare scalpore, soprattutto per il suo design decisamente curioso.
Il prototipo del nuovo joypad di PS4 e il dev kit della nuova console di Sony - Clicca per ingrandire
La prima cosa che balza all'occhio è la sezione centrale, condue stick analogici concavi e con un design che si può definire "rivedibile", per usare una parola gentile. Fra le levette si nota il classico tasto PlayStation e diversi fori che potrebbero suggerire l'integrazione di un altoparlante e di un microfono. Sopra gli stick analogici abbiamo un'ampia superficie che con tutta probabilità è destinata a un touchpad o a un touchscreen, dando ancora più credito alle indiscrezioni precedenti sull'uso di questo sistema di controllo con il nuovo joypad di PS4.
Infine, nella zona dorsale del controller si nota un led luminoso simile a quelli usati nel Move, la periferica di Sony capace di rilevare i movimenti degli utenti. Un indizio che indica la volontà dell'azienda giapponese d'integrare questa tecnologia direttamente nei controller della prossima PlayStation? Per ora è ancora troppo presto per scoprirlo, ma forse la risposta potrebbe arrivare il 20 febbraio, quando Sony presenterà ufficialmente le ultime novità dedicate al mondo dei videogiochi.
Per ora l'unica cosa sicura è che la fotografia del kit di sviluppo e del joypad è autentica, come confermato da numerose fonti che precisano che il controller è un prototipo rudimentale. Per questo motivo è facile ipotizzare che il design finale del controller ricorderà soltanto in parte quello dell'immagine pubblicata, a meno che Sony non decida di "suicidarsi" dal punto di vista del design e del marketing.
Playstation Move - PR
Nel frattempo Microsoft ha commentato l'imminente evento di Sony definendolo importante per l'industria. Questo è il parere di Jonathan Grimes, direttore marketing della divisione inglese della casa di Redmond, che tuttavia non ha risparmiato qualche frecciatina sulla strategia dell'azienda giapponese.
"La maggior parte degli utenti inglesi non saprà nemmeno cosa annuncerà Sony il 20 febbraio. Il nostro lavoro non è perderci nelle chiacchere tipiche di quest'industria, ma piuttosto di assicurarci che i clienti vadano nei negozi, che si colleghino online e che vivano l'esperienza Xbox. L'annuncio di Sony è rilevante per l'industria ma è altrettanto importante ricordarsi chi è che compra in questo momento", sostiene Grimes. Un parere condivisibile o frutto di un po' d'invidia nei confronti di Sony, che con questo annuncio ha rubato un po' la scena a Microsoft?
Tra i tanti annunci recenti, Fujifilm ha presentato anche FinePix XP60, compatta subacquea e a prova di urti che va ad aggiornare la linea "rugged" del marchio.
Impermeabile fino a una profondità di 6 metri, sopporta cadute da un'altezza di 1,5 metri e temperature rigide fino a -10° C. Non si tratta quindi di una rugged estrema, pensata per seguire l'utente nelle azioni più spericolate, quanto piuttosto di una compatta resistente che si può affidare senza timore nelle mani di un bambino. Non per questo, la si può definire un giocattolo.
Il sensore è un CMOS da 1/2.3 pollici e 16 Mpixel, che consente di arrivare a 3200 ISO a piena risoluzione e a 6400 ISO a risoluzione ridotta. L'ottica FUJINON 5x (equivalente a 28-140mm) non è stabilizzata ma la fotocamera offre comunque stabilizzazione hardware grazie alla struttura Shift Image Stabilisation del sensore.
Notevole la cadenza di scatto, ben 10 fps massimi a piena risoluzione per 10 fotogrammi consecutivi, o 60 fps per 70 fotogrammi consecutivi a risoluzione ridotta. Il tasto "Burst mode" dedicato, posto sulla parte superiore della fotocamera, consente di passare istantaneamente alla modalità scatto continuo.
Il video è HD 1080i (60fps), con la possibilità di registrare con frame rate fino a 240fps per uno spiccato effetto slow motion. Migliorate anche le possibilità di editing video in-camera: è ora possibile tagliare e unire più clip in un unico filmato.
Non mancano poi una serie di filtri di moda (toy camera, colore parziale, soft focus ecc), così come non mancano funzioni come HDR e panorama 360° semplificato. Lo schermo posteriore è un LCD da 2,7 pollici, la disponibilità è dal mese di marzo, in tre colori - giallo, blu, rosso.
In base ad una indiscrezione del portale online coreano KBenchmark, LG avrebbe deciso di anticipare la commercializzazione del nuovo Optimus G Pro a fine febbraio, invece che a marzo e aprile, in Corea del Sud e Giappone, in modo da prevenire l'eventuale uscita del Samsung Galaxy S4 e guadagnare così qualche cliente in più. Lo smartphoneLG Optimus G Pro sarà lanciato in due varianti, una da 5 pollici e una da 5.5"; quest'ultima sarà quella distribuita a livello internazionale e nella giornata di ieri è comparsa per la prima volta in foto (disponibile in calce alla news). Appuntamento al Mobile World Congress di Barcellona (25-28 febbraio) per altre news inerenti l'ultimo arrivato di casa LG. Fonte:Android Authority
IBM ha sviluppato wafer di silicio flessibili, ponendo così una delle basi più importanti per lo sviluppo di un nuovo tipo di dispositivi elettronici. La prima cosa che viene in mente è naturalmente quella di abiti ad alto contenuto tecnologico, ma ciò che conta di più è che questo avanzamento promette di superare uno dei grandi limiti attuali, cioè la forma dei circuiti elettronici.
Come fa notare Teo Valich su Bright Side of News, infatti, fino a oggi una delle poche costanti è stata la forma piatta della scheda madre e dei processori. Una forma che deriva direttamente dal "wafer" di silicio da cui nascono i chip, che sono appunti piatti a rigidi.
Il Wafer flessibile mostrato da IBM
Ed è qui che i ricercatori IBM e del College of Nanoscale Science and Engineering di Albany (Stati Uniti) hanno trovato il punto di svolta, nella creazione di un wafer di silicio flessibile. Come quelli attuali, può contenere molti chip composti da un numero elevato di transistor, ma si può anche piegare come un qualsiasi foglio di carta.
Qualcuno forse starà già pregustando abiti digitali, coperte intelligenti, o pellicole capaci di collegarsi a Internet, ma per ora i ricercatori hanno realizzato un wafer dal diametro di soli 100 mm. Poco, se si considera che le misure più comuni oggi sono 300 e 200 mm. Mancano ancora diversi anni prima che questo tipo di wafer si possa produrre in grandi quantità.
Questa invenzione resta tuttavia una pietra miliare, che farà sentire il suo peso nell'elettronica ad uso personale (smartphone, PC, ecc), ma anche in ambienti diversi, come quello dell'abbigliamento (dall'alta moda al pret-a-porter), passando per i dispositivi di sicurezza, l'architettura, l'arredamento e chi più ne ha più ne metta.
Google potrebbe essere al lavoro sul nuovo Chromebook Pixel, un'evoluzione degli attuali modelli con sistema operativo Chrome OS che dovrebbe essere caratterizzato da uno schermo touchscreen da 2560 x 1700 punti. Il prodotto potrebbe addirittura essere già alla fase finale dei test. A svelare questo progetto è stata la pubblicazione di un video da parte dello sviluppatore Francois Beaufort, la cui tag line è "Designed by Google. Down to the last pixel".
Google Chromebook Pixel
La notizia non è una sorpresa, dato che da qualche tempo circolano voci relative a un possibileChromebook prodotto da Google con il suo marchio. Le indiscrezioni di fine novembre riferivano di un prodotto con schermo touchscreen da 12,85 pollici realizzato da Wintek e da Compal. Quello che si apprende oggi quindi sembra avallare questa ipotesi, aggiungendo il dettaglio importante della risoluzione.
Alla luce delle nuove informazioni il progetto di Google, sempre che sia confermato, sembra sempre più sensato. Considerate le richieste di molti utenti, fra cui numerosi lettori di Tom's Hardware, la risoluzione dello schermo è uno degli elementi di valutazione a cui si dà più importanza in un notebook. I prodotti finora annunciati dai partner commerciali di Google (Acer, Lenovo, HP e Samsung) hanno tutti in dotazione schermi da 1366 x 768 punti, che spesso fanno da deterrente all'acquisto più del sistema operativo Chrome OS.
Per evitare un flop come quello dello scorso anno quindi Google potrebbe impegnarsi in prima persona per eliminare i dettagli hardware non graditi, anche a costo di rinunciare a un guadagno, cosa che i produttori terzi non sono disposti a fare.
Ora resta da capire quali intenzioni ci sono sul piano della configurazione. Non abbiamo ancora avuto modo di toccare con mano nessuno dei nuovi Chromebook, ma sulla carta la soluzione più interessante sembra quella di Samsung, con il processore ARM, invece dei Celeron del Pavilion 14 Chromebook e dell'Acer C7. Cosa ne pensate?
J.J. Abrams, il celebre regista e produttore cinematografico salito alla ribalta con Lost, potrebbe realizzare dei film su Half Life e Portal. Prima di svenire in preda all'emozione è meglio specificare che al momento non c'è nulla di sicuro. Per ora Abrams ha soltanto avviato il dialogo con Valve e il suo co-fondatore Gabe Newell, ma la manifestazione d'interesse verso questi videogiochi ha riscaldato gli animi degli appassionati.
J.J. Abrams e Gabe Newell sul palco del D.I.C.E. 2013
"Stiamo discutendo veramente con Valve, vogliamo coinvolgere uno sceneggiatore e abbiamo moltissime idee interessanti. I film di Portal e Half Life sono cose che voglio vedere", ha dichiarato il regista, che tuttavia è consapevole della brutta reputazione degli adattamenti cinematografici dei videogiochi (e viceversa).
"Il nostro scopo è di trattare il mondo creato da Valve in entrambi i giochi come si farebbe con un libro o con una storia grandiosa proveniente da un concetto o da un copione originale, cioè con il rispetto con cui Valve tratta i suoi giochi e i giocatori", spiega Abrams.
In passato Gabe Newell ha espresso diversi dubbi sulla realizzazione di film basati su Half Life, spiegando che avrebbe preferito farlo internamente o non farlo del tutto. Nel 2010 il boss di Valve ha raccontato che dopo l'uscita del gioco diversi registi e sceneggiatori hanno proposto la loro versione di un possibile adattamento cinematografico, con risultati disastrosi.
Half Life 2 Episode Two
Immagini - 12345>
"Le loro storie erano semplicemente bruttissime. Intendo dire, brutalmente, le peggiori mai viste.Non capivano quali sono gli elementi che fanno diventare buono un gioco, o cosa ha fatto diventare questa saga una cosa interessante per gli utenti, al punto da diventarne fan", sostiene Newell, ma ora la situazione sembra diversa.
"Siamo a un punto in cui abbiamo deciso di fare qualcosa di più di chiacchierare", ha dichiarato il co-fondatore di Valve al D.I.C.E. 2013, l'evento annuale in cui si riuniscono i principali esponenti del mondo videoludico per discutere sull'innovazione e sulle tendenze di quest'industria particolarmente attiva.
Il fatto che Abrams e Newell abbiano deciso di fare qualcosa di più concreto tuttavia non può essere preso come una conferma che i film si faranno sicuramente. Nel mondo del cinema sono fin troppi i progetti abbandonati con tanto di finanziamenti, cast e molti altri dettagli già definiti. Inoltre bisogna considerare che il regista nei prossimi anni sarà decisamente impegnato con le saghe di Star Trek e soprattutto Guerre Stellari, dopo l'acquisizione dei diritti da parte di Disney.
Per questo motivo gli appassionati faranno meglio a rimanere con i piedi per terra. In questi casi osservare la situazione senza farsi coinvolgere più di tanto (per quanto possa essere possibile per un appassionato di Half Life) è sicuramente la cosa migliore.
Nel frattempo chi è desideroso di vedere una trasposizione cinematografica dell'apprezzata saga di videogiochi può consolarsi con Enter The Freeman, un corto basato su Half Life pubblicato qualche mese fa. I creatori di questo piccolo fanmovie (film girati senza il supporto di professionisti e ispirati ad altre opere d'intrattenimento) sono tornati alla carica e hanno deciso di aprire una campagna per le donazioni sul sito web Indiegogo.
Se si riuscirà a raggiungere l'obbiettivo di 75.000 dollari il corto sarà trasformato in una serie completa. Per ora gli aspiranti produttori hanno racimolato un misero bottino di 670 dollari, ma hanno ancora 56 giorni di tempo per cercare di ottenere il supporto finanziario degli appassionati.
Paul Walker, qui insieme a Vin Diesel in Fast & Furious, sarà il nuovo Agente 47 nel prossimo film di Hitman
Cifre che sembrano irrisorie in confronto a quanto ottenuto da un altro film tratto dal mondo dei videogiochi. Stiamo parlando di Hitman, che nonostante le dure critiche della stampa specializzata è riuscito a incassare 100 milioni di dollari. Una quantità di denaro che ha convinto i produttori a realizzare un nuovo capitolo. Questa volta la star del nuovo Hitman sarà Paul Walker, celebre per il ruolo di protagonista nella saga di Fast & Furious insieme a Vin Diesel. Una scelta azzeccata?
l mercato delle action camera è sicuramente uno dei segmenti che sta dando alla luce il maggior numero di prodotti degli ultimi tempi. Rollei, marchio che nel settore è riuscito a trovare il proprio spazio grazie alla serie di fotocamere Bullet, presenta ora la nuova action camera Youngstar 720P.
Le differenze con gli altri prodotti della serie Bullet si notano immediatamente: Rollei Bullet Youngstar 720P abbandona infatti il caratteristico form factor a forma di proiettile in favore di un design più tradizionale, decisione che ha permesso alla casa di equipaggiare l'action camera di un display LCD da 2".
L'ultima nata in casa Rollei permette, come suggerisce il nome, di registrare video alla risoluzione massima di 720p a 30 fps. Grazie agli accessori opzionali dedicati sarà possibile montareYoungstar 720P a diversi supporti come manubri o cruscotti. L'angolo di ripresas dell'ottica è di 135° e possono essere scattate fotografie alla risoluzione di 5 megapixel.
La piccola videocamera, grazie alla custodia inclusa nella confezione, può essere utilizzata per riprese subacquee fino a 10 metri di profondità. La batteria assicura, secondo quanto dichiarato dalla casa, 9 ore di riprese continuative. Rollei Bullet Youngstar 720P sarà venduta in confezione con un supporto per casco e quattro piastre adesive a partire dal prossimo mese al prezzo di €69.
Gainward ha annunciato Galapad, un tablet basato su Android 4.1. I nostri lettori conosceranno questa azienda soprattutto per le schede video Nvidia - in passato, per un breve periodo, ha distribuito anche prodotti AMD Radeon - ma dato che il mercato PC è in flessione e il mondo mobile gode di una crescita esponenziale, l'azienda taiwanese ha deciso di fare il grande passo.
Non è un caso che Gainward s'inserisca in questo settore partendo nuovamente da Nvidia. Al centro del Galapad - 196 x 122 x 9,9 mm per un peso di 330 grammi - troviamo infatti la piattaforma Tegra 3, il system on chip 4 plus 1 dell'azienda di Santa Clara che ha trovato posto in diversi tablet, come il noto Nexus 7.
Anche il Gainward Galapad ha uno schermo da 7 pollici IPS, ma la risoluzione è solo di 1024 x 600 pixel. Presente 1 GB di memoria RAM, 8 GB di spazio per l'archiviazione espandibili con microSD fino a 32 GB e una fotocamera frontale da 2 megapixel.
Per quanto riguarda la connettività troviamo solo il Wi-Fi, mentre la batteria è da 3500 mAh ed è in grado di offrire un'autonomia in standby fino a 300 ore. Al momento Gainward non ha ancora stabilito il prezzo del Galapad, né dichiarato quando e dove sarà disponibile il prodotto.
Asus Fast Gaming VG248QE è un monitor da 24 pollici che farà la felicità di tutti gli appassionati di Call of Duty e Battlefield considerata la sua velocità di refresh di 144 Hz e il tempo di risposta di 1 ms (GTG). Ne avevamo già parlato in anteprima in autunno, ma adesso è finalmente disponibile nei negozi al prezzo di 359 euro.
Asus VG248QE
Asus parla di record, poiché a tutti gli effetti un 24 pollici con una frequenza di aggiornamento così alta e un latenza così bassa sembra introvabile. Tutto questo dovrebbe tradursi in riproduzione fluida e scorrevole anche in altissima risoluzione, e quindi un vantaggio competitivo in gare di velocità, giochi sparatutto o di strategia. Senza contare "l'esclusivo tasto ASUS GamePlus, che richiama sullo schermo un mirino a croce e un timer che facilitano l'azione di gioco".
Non meno importante la presenza della tecnologia Nvidia 3D Vision 2 (il kit è venduto separatamente) che, secondo il produttore, "assicura al giocatore un'esperienza di coinvolgimento totale nel mondo 3D".
Andando ad approfondire le caratteristiche tecniche complete si scopre che il nuovo 24 pollici (WLED/ TN) della serie R.O.G. ha una risoluzione di 1920 x 1080 pixel, un rapporto di contrasto di 80000000:1 e una luminosità di 350 cd/m2. La tecnologia Splendid Video Intelligence si occupa poi di calibrare in automatico definizione e luminosità dei contenuti visualizzati.
Asus VG248QE - PR
A livello di connettività sono da rilevare le porte HDMI, DisplayPort, Dual-link DVI-D (supporto NVIDIA 3D Vision) e Mini-Jack audio 3.5mm (input e output). Non mancano altoparlanti stereo da 2W integrati.
"Il design ergonomico di Asus VG248QE permette di trovare la migliore posizione d'uso grazie alla possibilità di inclinazione, rotazione e regolazione dell'altezza, mentre l'avvolgi cavo preserva l'ordine della postazione di gioco", sottolinea la nota stampa. La garanzia è di 3 anni.